martedì 30 settembre 2008

le nuove crociate


non tutti leggono il giornale on line, per cui aggiungo al novero i miei 3/4 lettori.
tra le lettere al direttore di repubblica di oggi viene pubblicata la seguente lettera :

"Preg. mo Direttore
l'anno scorso a quarto mese di gravidanza inoltrato, è stata diagnosticata una trisomia 18 a carico del feto, patologia cromosomica incompatibile con la vita (o con una vita che porsa dirsi tale). Pur con il dolore che tale scelta comporta, io e mio marito abbiamo deciso di ricorrere all'aborto terapeutico, manifestando la nostra determinazione al prestigioso ente ospedaliero che aveva seguito il decorso della gravidanza. Con la serenità che appartiene ai giusti, la mia ginecologa mi ha comunicato che non avrebbe effettuato l'intervento, essendo obiettore di coscienza. Ho semplicemente chiesto di poter effettuare l'intervento in quella clinica, indipendentemente dal personale che l'avrebbe compiuto. Mi è stato chiarito che non era possibile perché l'intera struttura era obiettore di coscienza. Quando ho obiettato che ciò non era possibile perché contrario alla legge, disponendo la famosa (famigerata?) L.194/78, art. 9, che. "gli enti ospedalieri sono tenuti in ogni caso ad assicurare l'effettuazione degli interventi di interruzione di gravidanza, anche attraverso la mobilità del personale" sono stata accompagnata all'uscita, con fermezza, scortata da compassionevoli suorine, a conforto della mia anima dannata.
A nulla è servito insistere che non mi trovavo in una struttura privata, confessionale, ma in un ente pubblico che, percependo i soldi dallo Stato, non poteva disattendere le leggi di quello stesso Stato.
Mi sono rivolta a svariate strutture pubbliche romane, ricevendo altrettanti rifiuti, sino a che ho subito l'intervento nell'apposito reparto di un policlinico, in un sottoscala raggiungibile unicamente da una scala antincendio, nell'assoluta desolazione di muri scrostati, tubi a vista, letti di ferro, dove, insieme ad altre 16 ragazze, in sole 4 ore, ho sfilato sul lettino ospedaliero come quarti di manzo in una macelleria sudamericana. Ho denunciato l'operato del primo ospedale alla Procura e al Tribunale del Malato, ma tutto tace. Nessun reato ravvisato o ravvisabile e nemmeno un po' di vergogna. Non ho denunciato il secondo ente, perché non vorrei che qualche zelante paladino, in nome della mia dignità, si affretti a far chiudere uno dei pochi ospedali che, a Roma, effettua aborti legali.
Con profonda stima, i miei saluti. E un'arruffata a Max.
P. S. L'ospedale così "pio" è il Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina. Così, magari, mi denunciano per diffamazione e finalmente riusciamo ad incontrarci in un'aula di Tribunale. "

c'è poco da commentare. ma c'è da riflettere. come nel vuoto pneumatico questi delinquenti, queste sanguisughe ( perchè i soldi li prendono da noi, dallo stato...)
si allargano, occupano posizioni e impongono le loro convinzioni vigliaccamente, sulla pelle degli altri. e come a questi sappiamo bene chi tiene bordone e chi spinge per la privatizzazione di ogni servizio pubblico. e chi avrà i soldi andrà dai cucchiai di platino, e chi avrà i soldi non manderà i figli nelle scuole bombardate con il maestro unico, ma li manderà coi figli di silvio alle steineriane. a pagamento. perchè ricordiamoci chi sono questi. sono i padroni, sono gli inquinatori, sono quelli che sul sangue e sudore della gente si arricchisce. incazziamoci,porca miseria.

lunedì 29 settembre 2008

brividi


sono appena rientrato da 2 ore e mezzo di concerto in piazza. un bel concerto gratuito di daniele silvestri. in effetti non ero nemmeno convintissimo di andarci, ma ci voleva andare mia figlia, non esco mai di casa, cominciavo a puzzare un po' di formaldeide e in fondo cazzo era gratis okkei andiamo. raggiungiamo la piazza una decina di minuti prima dell'inizio. culo vuole che di fronte a me ci sia evidentemente un congresso di nani, vedo il palco, vedo bene, saro' a 50 metri ma anche meno, quindo va bene. con eccezionale puntualità comincia il concerto. è l'ultimo della stagione, e forse sarà per quello ma si sente più energia. non è uno dei concerti della stagione, è l'ultimo. e l'ultimo e il primo sono cose a sè stanti. ma l'ultimo, ehhh l'ultimo potrebbe portare in sè la stanchezza, la ripetitività forse anche la noia. ma quelli sono più del penultimo, credo. l'ultimo mi sa che porta l'affiatamento, la voglia, sapere che il giorno dopo si smonta tutti a casa e perciò cazzo stasera ce la mettiamo tutta. e ce l'hanno messa, perdio se ce l'hanno messa. ascolto Sonorità Sorprendentemenre pSichedeliche ma non solo. è il daniele silvestri che conosciamo; bravo simpatico allegro ma anche intelligente, cabarettistico ma musicista, e chitarrista con le palline direi. certo non un funambolo ma se c'è da spremere le cinque corde le spreme e benino. molta energia, a palla. un casino di percussioni, bei timbri, sonorità che ti pigliano lo stomaco. salirò, all'inizio, sembra pura disco, di quella pesa a 10mila bpm bella ossessiva.
insomma il concerto va, procede, sale e s'abbassa, non c'è che dire, le canzoni dal vivo sono polpose, zuccherine. e nonostante il freddino e l'umido ci si scalda, e si scaldano anche sul palco. veramente un bel concerto. ballo e mi dimeno, facendo vergognare mia figlia che cerca di farmi stare fermo e di non farmi cantare. e chi glielo spiega che suo padre, nemmeno poi così convenzionale, è stato in piedi sulle poltroncine di un teatro a saltare urlando e mandando affanculo una fila di punk mentre siouxsie cantava e questi dicevano di stare a sedere ? e chi glielo dice dei concerti cannato totale cui ha assistito ? dei serivizi d'ordine, delle sgattaiolate dietro il palco... vabbè, ricordi. insomma bene, tutto bene. ma alla fine, epporcamiseria alla fine si sapeva si voleva, s'aspettava si evocava si pregava e l'abbiamo avuta, dopo una straziante e acida "Aria" parte, parte lei, parte Cohiba e puttana miseria allora quando c'è quel cazzo di ritornello che fa adelante venceremos o victoria o muerte e centinaia di persone col pugno alzato che la urlano, non la cantano no, e chi canta una cosa del genere non si canta una cosa così si urla, si urla da dentro le ossa, si urla dai campi e dalle officine, si urla da dentro il cuore quel cazzo di venceremos e non importa, adesso la depressione, la stagnazione, la deflazione fanno posto ad rombo di tuono ed una incazzatura che per la miseria ma dov'è tutti i giorni questa rabbia, questa gioia, questa speranza e tiriamola fuori e leviamoceli dai piedi questi schifidi perchè non sarà vero, non ce la faremo, non abbiamo più le braccia la gola le gambe il fegato per vincere, ma qualcuno lo farà, qualcuno vincerà perchè non è possibile assopirsi in questo pollaio addomesticato e non dico la muerte ma qualche sbucciatura forse la merita, una cazzo di ribellione.

venerdì 26 settembre 2008

datemi una zappa che mi taglio le vene

Ci sono momenti in cui fare il pastore sulle cime della majella diventa una alternativa ghiotta.

Non vi chiedo di capire, che è impossibile, ma guardate voi la regola circa la possibilità di cambiare o meno qualcosa su un biglietto aereo che costa 3000 euro, non una cazzata.

16.PENALTIES
CANCELLATIONS

CANCELLATIONS PERMITTED.
NOTE - TEXT BELOW NOT VALIDATED FOR AUTOPRICING.
1. FARES ON A TICKET FROM DIFFERENT RULES WITH THE
SAME OR DIFFERENT CANCELLATION FEES
-APPLY THE HIGHEST FEE OF THE CANCELLED
ITINERARY THEN REFUND ANY REFUNDABLE FARES AND
THE NON-REFUNDABLE FARE AMOUNT WILL BE‡
MD«
RETURNED TO A NON-REFUNDABLE VOUCHER FOR ‡
TRAVEL GOVERNED BY DL ONLY.
2. ILLNESS/DEATH WAIVER MUST BE SUBSTANTIATED BY
A VALID MEDICAL/DEATH CERTIFICATE
3. CANCELLATION FEE DOES NOT APPLY TO INFANTS
UNDER 2 NOT OCCUPYING A SEAT.
PER TICKET CHARGE FOR LOST TICKET APPLICATION IS
USD 100.00/CAD 146.00


NOTE - TEXT BELOW NOT VALIDATED FOR AUTOPRICING.
-ALL TICKETS MUST BE REISSUED
-CHANGES RESULTING IN A HIGHER FARE MUST BE ADD
COLLECTED AT THE TIME OF REISSUE
-IF THE CHANGE RESULTS IN A LOWER FARE THE
DIFFERENCE MAY BE REFUNDED TO THE ORIGINAL FORM
OF PAYMENT WITHOUT CANCELLATION FEE
-MUST COMPLETE TRAVEL BY 1 YEAR FROM THE DATE OF
COMMENCEMENT OF TRAVEL ‡
MD«
-FARES IN DIFFERENT RULES WITH THE SAME OR ‡
DIFFERENT CHANGE FEES - APPLY THE HIGHEST FEE OF
ANY CHANGED FARE COMPONENT ON THE TICKET
-THE CHANGE FEE OR ITS EQUIVALENT WILL BE
CONVERTED AT THE BANK RATE AT TIME OF REISSUE
.
TICKET UPGRADE PROCEDURES
FULL AMOUNT PAID FOR ORIGINAL TICKET MAY BE
APPLIED TOWARDS PURCHASE OF ANOTHER TICKET UPON
PAYMENT OF ANY DIFFERENCE BETWEEN THE ORIGINAL
TICKET AND FARE FOR THE RECALCULATED TICKET.
.
TICKET DOWNGRADE PROCEDURES
PASSENGERS DOWNGRADING FARES MUST KEEP THE
ORIGINALLY BOOKED ITINERARY-NO CHANGE TO DATE/
TIME/ORIGIN OR DESTINATION. ALL RULE PROVISIONS
OF THE NEW FARE MUST BE MET INCLUDING ADVANCE
PURCHASE/MIN STAY/MAX STAY/SEASONALITY/ETC.
. ‡
MD«
TICKET REISSUE PROCEDURES ‡
1. CHANGES TO OUTBOUND PORTION OF UNUSED TICKETS
A. ISSUE A NEW TICKET - CANCEL AND START OVER
B. MUST USE CURRENT FARES AND IROE WHERE APPL
C. VERIFY ALL RULES
D. VALUE OF ORIGINAL TICKET MAY BE APPLIED
TOWARDS THE PURCHASE OF A NEW TICKET
2. CHANGES TO CONTINUING/RETURN OF UNUSED TICKETS
A. ATTEMPT TO KEEP THE FARES AS TICKETED
-CANNOT CHANGE ORIGIN/DESTINATION OF ANY FARE
COMPONENT
-MUST BE ABLE TO KEEP THE ORIGINAL FARES AS
TICKETED FOR ALL FARE COMPONENTS
-USE HISTORICAL FARES IN EFFECT ON THE DATE OF
THE ORIGINAL TICKET ISSUE
-ALL OTHER RULE DATA MUST BE VERIFIED
B. REPRICE KEEPING OUTBOUND FARES AND REPLACING
CONTINUING/RETURN FARE COMPONENTS USING
HISTORICAL FARES AND MODIFIED ADVANCE ‡
MD«
PURCHASE ‡
-CANNOT CHANGE ORIGIN/DESTINATION OF THE FIRST
FARE COMPONENT
-USE HISTORICAL FARES IN EFFECT ON THE DATE
OF THE ORIGINAL TICKET ISSUE
-MODIFIED ADVANCE PURCHASE
DETERMINE THE APPLICABLE ADVANCE PURCHASE BY
CALCULATING THE NUMBER OF DAYS BETWEEN THE
ORIGINAL TICKET ISSUE DATE AND THE DATE OF
DEPARTURE OF THE FIRST FLIGHT SEGMENT. THE
ADVANCE PURCHASE OF ANY REPLACEMENT FARE
MUST BE EQUAL TO OR LESS THAN THIS NUMBER.
-ALL OTHER RULE DATA MUST BE VERIFIED
INCLUDING FARE COMBINABILITY
C. ISSUE NEW TICKET - CANCEL AND START OVER
-MUST USE CURRENT FARES//VERIFY ALL RULES
-VALUE OF ORIGINAL TICKET MAY BE APPLIED
TOWARDS THE PURCHASE OF A NEW TICKET.
3. CHANGES TO PARTIALLY USED TICKETS ‡
MD«
A. ATTEMPT TO KEEP THE FARES AS TICKETED ‡
-CANNOT CHANGE ORIGIN/DESTINATION OF ANY FARE
COMPONENT
-USE HISTORICAL FARES IN EFFECT ON THE DATE OF
THE ORIGINAL TICKET ISSUE
-ALL OTHER RULE DATA MUST BE VERIFIED
INCLUDING FARE COMBINABILITY
B. REPRICE KEEPING FARES FOR FLOWN FARE
COMPONENTS AND REPLACE FARES FOR UNFLOWN FARE
COMPONENTS USING HISTORICAL FARES
-MAY CHANGE ORIGIN/DESTINATION ON ANY FARE
COMPONENT
-USE HISTORICAL FARES IN EFFECT ON THE DATE OF
THE ORIGINAL TICKET ISSUE AND MODIFIED
ADVANCED PURCHASE.
-ALL OTHER RULE DATA MUST BE VERIFIED
INCLUDING FARE COMBINABILITY.
-WHEN COMBINED WITH NONREF FARES - REPLACEMENT
FARES FOR UNFLOWN FARE COMPONENTS MUST BE OF ‡
MD«
EQUAL OR HIGHER VALUE/BOOKING CLASS AND FARE ‡
TYPE THAN ORIGINAL TKTD FARE
-USE BOOKING CLASS HIERARCHY BELOW WHEN
REPLACING FARES FOR UNFLOWN FARE COMPONENTS
ECONOMY CLASS - Y B M H Q K L U T
BUSINESS CLASS - J C D I
FIRST CLASS - F A
C. REPLACE FARES FOR FLOWN AND UNFLOWN FARE
COMPONENTS WITH HISTORICAL FARES
-MAY CHANGE ORIGIN/DESTINATION OF ANY FARE
COMPONENT
-USE HISTORICAL FARES IN EFFECT ON THE DATE OF
THE ORIGINAL TICKET ISSUE
-ALL THE OTHER RULE DATA MUST BE VERIFIED
INCLUDING FARE COMBINABILITY
-REPLACEMENT FARES FOR FLOWN AND UNFLOWN
FARE COMPONENTS MUST BE EQUAL OR HIGHER
VALUE/BOOKING CLASS AND FARE TYPE THAN
THE ORIGINAL TICKETED FARE ‡
MD«
-USE BOOKING CLASS HIERARCHY AS FOLLOWS WHEN ‡
REPLACING FARES FOR FLOWN AND UNFLOWN
FARE COMPONENTS
ECONOMY CLASS - Y B M H Q K L U T
BUSINESS CLASS - J C D I
FIRST CLASS - F A
D. ISSUE A NEW TICKET
-MAY USE VALUE OF ORIGINAL TICKET TOWARD THE
PURCHASE OF A NEW TICKET
-VALIDATE ALL RULES
-IF ANY RESIDUAL VALUE IN THE ORIGINAL TICKET
IT MAY BE APPLIED TOWARDS PURCHASE OF A NEW
TICKET

Considerate che in 3, esperienza totale di circa 80 anni di lavoro tra tutti, non abbiamo capito un cazzo.

Questo è un classico caso di post inutile ma liberatorio.

giovedì 25 settembre 2008

il buio oltre la lavagna


spigolature dalla cronaca :

SCUOLA & GIOVANI
Palermo, insegnante di terza media picchiata da alcuni studenti

PALERMO - Una professoressa della scuola media "Giulio Bonfiglio", in via Imera a Palermo, è stata aggredita da alcuni studenti di terza media. L'insegnante è andata al pronto soccorso e si è fatta medicare. Indaga la polizia di Stato.
(25 settembre 2008)

alla luce della recente sentenza, la sciagurata professoressa non ha potuto nemmeno urlare a questi giovanotti " brutti rottinculo, vi boccio !!" in quanto poi sarebbe sicuramente stata denunciata (e condannata) da qualche zelante ammaestratore di cavilli. prevedo anche che questi novelli boxeurs de femme saranno contenti per la riforma gelmini. il maestro unico si picchia meglio, se è da solo.

mercoledì 24 settembre 2008

premere il tasto 1

da non molto tempo si è affacciata sulle radiofrequenze una nuova emittente, Virgin Radio. devo dire un ingresso interessante. poco spazio alle chiacchiere, qualche rubrica veloce, 2 notizie flash e, sopratutto, tanta tanta musica. e di buon livello. ma molto buon livello. attingono alla sterminata discoteca della Virgin Records, etichetta per la quale hanno inciso delle bestioline niente male, dai Genesis a Mike Oldfield, Tangerine Dream, Gong, Hatfield and the North ma anche Ben Harper, Lenny Kravitz, i Devo, i Daft Punk, i Chem. Bro. etc etc. insomma tanta della musica eccellente prodotta, anche arrischiando scelte poco commerciali. consiglio l'ascolto, la media è soddisfacente. certo, ci sono pezzi in heavy rotation che sentirete spesso ma, come tappeto musicale, è valido. solo c'è da segnalare una pecca. una delle rubriche si chiama rock in translation. parafrasando il titolo del film lost in translation, hanno avuto la non peregrina idea di tradurre i testi di alcune delle canzoni più famose. per fare un esempio, poco fa è passata la traduzione di we are the power di patty smith. e non è una trovata sbagliata. fa piacere scoprire qualcosa cui magari non avevamo fatto caso. ma. c'è un ma. io non so se per parentele altolocate, se per debordante avvenenza o chissà quale altro motivo, quella che i testi li legge fa veramente veramente pena. ma molta. si chiama Sophie Eze, una moretta con una boccona dentuta e un bel sorriso.nella lettura mette la passione di un navigatore satellitare, l'enfasi di una segreteria automatica. interpreta i testi come un tacchino cloroformizzato. puo' tradurre la cosa più tragica come la più sguaiata con un tono tra il messianico e la venditrice di suonerie per cellulari, e il risultato è francamente orrido. un testo sulle sue labbra farebbe cascare le palle anche a chi non le avesse. porella, è così. la si sente anche in altre occasioni, più di basso profilo, nelle quali devo dire la cosa non si nota. ma per le traduzioni, mon dieu, vi prego, cercate qualcun altro ! a parte questo consiglio comunque di selezionarla sulla radio, o anche sul web, tra quelle frequenze che meritano.

lunedì 22 settembre 2008

prospettive

c'era iersera una bella trasmissione. il solito lucarelli, con blu notte (anche se ogni volta che lo vedo mi viene in mente la sua imitazione fatta da fabio de luigi..). ieri parlava del solito serial killer, almeno questa era l'impostazione usuale ma, con artificio retorico, veniva fuori subito che il killer altro non era che l'amianto. partendo da storie personali e risalendo per li rami si arrivava a dire che in italia, certificati e non caduti in prescrizione o tralasciati o sconosciuti etc etc , c'erano stati qualcosa come 2960 morti per malattie collegate all'amianto. fondamentalmente mesotelioma pleurico e asbestosi.
2960 morti. quanti quelli delle torri gemelle. ma i nostri nel silenzio più assordante. per capirsi, è dai primi anni 70 che sappiamo l'amianto essere pericoloso per la salute. ma per morti degli anni 80 ci sarà PROSSIMAMENTE una presumibile serie di rinvii a giudizio, da parte del procuratore guariniello (si quello del calcio drogato...) evidentemente un sano rompicoglioni, come ce ne vorrebbero tanti, in italia. il racconto, ovviamente, poneva l'accento sulle criminali resistenze da parte della proprietà della eternit a riconoscere il pericolo ed ad adottare contromisure tecniche per eliminare i rischi connessi alla lavorazione del prodotto. nella sua ovvietà ho cominciato a pensare a quante di queste vicende abbiano colpito il nostro paese. cito a caso : caso Stoppani caso Acna caso Seveso caso lago d'orta caso porto marghera
caso val di stava il caso pescara

e parliamo dei casi più eclatanti. ma casi di inquinamento, di devastazione del territorio, di alluvioni e smottamenti e frane causate da deforestazione, cementificazione, edilizia selvaggia non si contano più. centinaia di morti. migliaia di morti. un paese devastato. e tralascio le discariche abusive gestite dalla camorra, è vero, ma che nascono grazie alla ricerca di profitto di decine di fabbriche del nord che non fanno una piega quando a un decimo dei costi gli viene proposto lo smaltimento di materiali tossici. a me sembra questa, una vera non dico emergenza visto che tutto in italia è tale, per cui niente lo è, ma almeno un argomento da mettere al centro della discussione politica e sociale. ben più di tante altre. anche per capire che spesso il santo mercato e il santo capitalismo
forse non sono quella panacea pubblicizzata da tanti menti "libere". e a proposito di menti libere e di eroi del nostro tempo : http://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_Boff

venerdì 19 settembre 2008

nero in petto un cuore è fiorito

c'è grisi, c'è grossa grisi, direbbe Quelo.
E quando c'è grisi e non si sa dove guardare e dove sperare ci si aggira smarriti, incattiviti. pronti a piangere o picchiare. un nero per dei biscotti. un capellone per una sigaretta. un frocio perchè è frocio. ma se mi toccano là dov'è il mio debole, allora frigno, chiedo, esigo, mi aggrappo a quelli che in un paese civile sarebbero diritti, ma che da noi son sempre stati dati e fatti passare per privilegi. perchè non ci basta essere cittadini, ma vogliamo e preferiamo essere vassalli o valvassori, con sopra il conte e sotto la plebe. essere insomma una borghesia in grisaglie, dei capufficio. piccoli piccoli. ma i tempi son brutti. ai capufficio gli levano le scrivanie piccole e grandi, i brokers mettono le penne e le foto del dalmata nella scatola di cartone e vanno smarriti non sapendo fare altro che vendere favole agli sprovveduti ingordi che volevano rendite del 20%. e che nessuno pensi ad analogie tipo gatto e volpe, campo dei miracoli. a me gli speculatori, anche di basso profilo, inculati dai bond argentini han sempre fatto poca pena, come quelli che davano milioni alla premiata ditta wanna marchi & co.

c'è grisi, quindi, e non ci sono ammortizzatori etici, culturali, economici per sopportare, capire, rimediare. siamo allo sbando, allo sfacelo, in recessione.

chi ha in mano le redini minimizza, scarica le colpe. e mostra la corda. in questo circo barnum dove la percezione delle cose sta sostituendo sempre più la conoscenza delle cose, non trova altro che fare il possibile per fare assomigliare questa discarica in un mondo mulino bianco.

volevo fare un post ironico, sarcastico, sulla riforma della scuola fatta coi grembiulini neri, i voti espressi in numeri, la maestra unica, possibilmente zitella, emaciata ma arsa dentro dal fuoco dell'insegnamento.
volevo proporre la reintroduzione dei geloni alle mani dei bambini, dei colletti di trine, delle scarpe di vacchetta, dei tram a cavalli. volevo sottolineare quanto ridicola fosse questa impostazione a fronte di una complessità sociale e culturale che una sola maestra era inadatta a fronteggiare, saltando rocambolescamente da una branca dello scibile all'altro, lingue estere incluse.

volevo suggerire quanto si volesse introdurre un rovesciamento causa effetto, sperando che dall'autoritarismo (tipico della destra) si potesse passare all'autorevolezza. e quanto questo delegare ad una figura forte e indiscutibile fosse indice di una inadeguatezza da parte dei genitori a educare un mondo adolescente inselvatichito e, spesso, vuoto, violento, arrogante.

ma poi ho letto questo articolo che coglie il fenomeno, alle prime incomprensibile, di come a fronte di una plateale situazione di sfascio, il consenso verso il governo aumenti. come se si fosse imboccata una discesa a freni rotti, un cupio dissolvi, dove tanto peggio tanto meglio. di schizofrenica soddisfazione per le proprie palle tagliate. dove i dipendenti alitalia ridono e applaudono al fallimento della trattativa. dove i puttanieri votano chi, indossata la lunga veste nera da prete d'antan, ramazza le strade dalle puttane,e poi lo becca a contrattare, il puttaniere, e lo multa e lui dice " non li voto più !" ma come non li voti più ! ma glielo hai detto tu di farlo !

sempre di più vedo un mondo vissuto su due piani, su due livelli. con un sottile schermo fragile e trasparente, dove scorrono le immagini struggenti di un mondo che abbiamo perduto, che crediamo erroneamente di aver avuto, che non c'è mai stato, ma che SAPPIAMO di aver perduto. perchè abbiamo perduto la speranza di poterlo avere. e con un gioco strano di lenti e prismi e rimpianti e speranze e delusioni, quel futuro che non riusciamo a scorgere, a immaginare, a sperare, è diventato un passato perduto, un eden mitico, fatto anche di mastre, di grembiuli neri. ci rinchiudiamo da soli in un truman show, chiudendo gli occhi per non vedere i fondali posticci. e applaudiamo forte, sempre più forte, fino a stordirci.

sabato 13 settembre 2008

mamma, sto perdendo l'aereo !!


ho visto la luce ! ho colto in un attimo il geniale disegno del nostro governo. tutti gli elementi erano lì, a portata di mano, ma sfuggiva quel nesso, occulto per pudore, per modestia.

L'alitalia va a puttane ? e noi mettiamo fuorilegge andare a puttane !! geniale !
sicchè se un pilota, hostess o altro impiegato non accetta di andare in mobilità lo si accusa di voler mandare a puttane la compagnia, e lo si condanna !

chapeau, davvero. quando ce vo', ce vo'.

sabato 6 settembre 2008

ah, la logica


ci sono dei momenti in cui si raggiunge una sintesi perfetta. ci sono momenti in cui tutto il lavorio, tutto un processo si concretizza in una gemma perfetta, chiara. sono momenti in cui come in una fotografia si vedono tutta la profondità, tutti i particolari.

facciamo un passo indietro.

il nano ha fatto causa per diffamazione all'economist, per un articolo del 2001. la famosa copertina "perchè berlusconi è inadatto a governare l'italia". ovviamente la causa l'ha intentata lui, per cui non c'è stata ricusazione di giudici, fumus persecutionis, toghe rosse, malati mentali travestiti da procuratori...

no, andava tutto bene. è andata così bene che ha perso, condannato a sostenere tutte le spese processuali. come dirlo in modo politically correct... l'ha preso nel culo come suonare a morto !

e qui scatta la foto. testualmente l'avvocato dichiara :

"La sentenza è ingiusta e ricorreremo subito in appello", ha commentato Fabio Lepri, legale di Silvio Berlusconi. "Il Tribunale di Milano, ha sbagliato nel ritenere lecito uno scritto costellato di asserzioni infondate - ha aggiunto Lepri - Non a caso le parole del periodico The Economist, diffuse poco prima delle elezioni del 2001, sono state smentite più volte dal giudizio degli italiani".

è perfetto. analizziamo tutti i vari livelli di lettura. chi parla innanzitutto è un avvocato; figura che, nel panorama giurisprudenziale, non deve attenersi a dati di fatto, almeno non come un Gip o altri giudici. può interpretare, volare, fare letteratura. e infatti dice lo scritto essere "costellato di asserzioni infondate". ma non è vero. la sentenza dice il contrario. quindi azzera la sentenza, non c'è, si torna alla casella del via. l'economist mente. ma va oltre. prova in qualche modo concreto questa sua affermazione ? porta all'attenzione nuovi fatti ? impronte digitali ? fucili a canne mozze ? no, niente di tutto questo. dice che la controprova del fatto che quanto afferma l'economist non sia vero risiede nel fatto che gli italiani abbiano votato berlusconi, smentendo "de facto" non con interpretazioni cavillose ma con una applicazione di pratica fiducia materiale. berlusconi è buono per l'italia, tant'è vero che lo votiamo. più volte. per cui il popolo ha ragione e le fumose applicazioni giuridiche dei codici no. punto.

è qui che la bestia populista viene fuori ruggendo. esce dalle ombre della foresta, irrompe nella radura, baldanzosa, lo sguardo fiero, prepotente.

è qui che si concentra e concretizza tutta l'anima fascista, peronista, populista, cialtrona di questi figuri. è la piazza, la piazza televisiva quella che decide.
è la folla del colosseo ebbra del sangue delle belve che chiede il pollice verso.
è la solita piaga italiana. nessuna opinione pubblica, sostituita da un bell'immaginario collettivo, pasciuto di reality, telenovelas, tg4 tg5 italiaunooooo.

le colonne insomma di ogni dittatura. le folle oceaniche. che mai faranno cultura, mai poseranno le basi solide di un paese civile, ma saranno solo un coacervo di orde tartare. le nostre orde carine, simpatiche, trecentesche e medievali, col gonfalone, ma orde. ma stiano attenti, questi mestatori, che siamo si un popolo indecente, ma di piazza venezia e consimili ce n'è già stata una. occhio ai ciompi, ai vespri siciliani. la femmina tradita, si sa, può essere devastante, nella sua rabbia.

giovedì 4 settembre 2008

fantastici



non so se li abbiate mai visti in TV ma sono fantastici

THREE LITTLE FRIENDS

circo-lo vizioso

ho sempre odiato il circo. o meglio, il circo degli animali e dei clown. acrobati e giocolieri ancora ancora. ma gli animali mi han sempre fatto una enorme pena, non ho mai colto niente di meraviglioso nel fatto che un leone
saltasse in un cerchio, o un elefante stesse ritto sulle zampe posteriori o un cavallo corresse in cerchio. ho sempre sperato che l'elefante schiacciasse il il simpaticone baffuto con la frusta.

da adulto poi quello che da bambino "sentivo" e basta si è strutturato meglio, ma ricordo benissimo che la noia ed il dolore c'erano anche nelle viscere del bambino che assisteva a quegli spettacoli. cosi' come quello stesso bambino soffriva allo zoo. ricordo ancora un orso dello zoo di Praga ( primi anni 70) che si dondolava da destra a sinistra ininterrottamente, una belva autistica messa in una fossa sotto lo sguardo morboso di una folla cialtrona.

ho letto quello che un bastardo (non saprei come altro definirlo) faceva nel suo circo. uno di quei classici circhi dove il bigliettaio diventa, nell'ordine, equilibrista, clown, domatore e, in casi estremi, anche donna barbuta. quei circhi infimi che bussano alle porte delle scuole elementari per proporre prezzi speciali alle scolaresche, mascherando la cosa sotto un velo pietoso di informazione, un po' come erano documentaristici i vari mondo cane o cannibale, dove il sangue e il sesso erano visti attraverso una lente documentaristica.

un circo lontano dalle luci e dai lustrini dei big, quei circi famosi in onda su raitre il mercoledì (o quand'è) presentati dalla popputa di turno.
un circo molto più arcaico, nella sua miseria, brutalmente a contatto con la merda e il sudore di tutti i giorni, con niente di epico o onirico o felliniano, nelle sgambature delle trapeziste. un circo così direi medievale, assimilabile agli orsanti italiani e ungheresi dove in una italia rurale passavano queste schegge esotiche e picaresche di povere bestie e poveri uomini.

m'immagino questa mesta carovana diesel, coi suoi schiavi magrebini e gli animali ossuti, gli occhi di tutti, animali e uomini, che splendono di una sorda disperazione, attaccati tutti ad un basto come muli, girando in tondo.

non andiamoli a vedere, non facciamoli sopravvivere. di tutto cià che di arcaico potevamo salvare questo no, di questo possiamo fare a meno.