mercoledì 29 ottobre 2008

OFFERTISSIMA



AAA paese IMMOBILE totalmente da ristrutturare, termosingolo, interamente da condonare, occupato da brutti ceffi, ottime potenzialità, ben messo come vie di comunicazione VENDESI miglior offerente, preferibilmente con solido background amministrativo. bene accetti piani di variazione destinazione d'uso; da discarica (attualmente) a paese civile. astenersi perditempo, golpisti, bancarottieri, mediobancari, cordate e milanesi bassi.

venerdì 24 ottobre 2008

tanto non si incazzerà nessuno


c'è da non crederci, eppure :

Francesco Cossiga intervista ai confini della realtà
23 Ottobre 2008

Intervista rilasciata dal senatore Francesco Cossiga al quotidiano La
Nazione


D - Presidente Cossiga, pensa che minacciando l’uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
R - Dipende, se ritiene d’essere il Presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l’Italia è uno Stato debole, e all’opposizione non c’è il granitico PCI ma l’evanescente PD, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia.
D - Quali fatti dovrebbero seguire?
R - Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero Ministro dell’interno.
«”L’assassinio di Giorgiana Masi?” La ragazza che nel 1977 manifestava in occasione dell’anniversario della vittoria del referendum sul divorzio e che fu uccisa da un proiettile vagante probabilmente sparato dalla polizia sul lungotevere a Roma, e su cui il ministro dell’Interno Francesco Cossiga negò in Parlamento che la Polizia avesse sparato, nonostante foto e testimonianze inequivocabili….
D – Ossia?
R - In primo luogo, lasciar perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito…
D - Gli universitari, invece?
R - Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città.
Quello che è ritratto nelle fotografie di quella manifestazione dove è rimasta uccisa Giorgiana Masi? Quello con la maglia a strisce?» [poliziotto armato infiltrato che fomentava i disordini e fu identificato con nome e cognome]. «Questi agenti devono essere pronti a tutto?
Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.
D - Nel senso che…
R - Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano.
D - Anche i docenti?
R - Soprattutto i docenti.
D - Presidente, il suo è un paradosso, no?
R - Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!
D - E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? In Italia torna il fascismo, direbbero.
R - Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio.
D - Quale incendio?
R - Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese.

mercoledì 22 ottobre 2008

Notizie da Utopia



Passeggiando lungo il fiume, ieri, ho visto le rive popolate da pensionati armati di sgabello e canne multifunzione; chi al mulinello, chi alla mosca, chi a traino.. tutti a far fare il bagno alle esche, esponendo i loro bei coloriti grigiastri ad un pallido sole ottobrino.

Ben più pimpanti, in piena pista ciclabile, indaffarati e seminudi, mentre armeggiavano con fili e improbabili propaggini vetroresinose, 3 bimbetti rom sporchi et laceri.

Non ho posto tempo in mezzo; ho allertato la celere facendo presente la situazione e chiedendo, da buon cittadino, che intervenissero per porre rimedio all'obbrobrio !

Mentre mi allontanavo, con la coscienza limpida per aver fatto il mio dovere civico, ho incrociato 3 pantere spiegate che accerchiavano la zona.

Il giorno dopo la situazione era normalizzata. Le placide rive erano sgombre dalla lordura. Nemmeno l'ombra di un pensionato ad avvelenare la vista. I simpatici bimbetti invece prosperavano.

Ma loro, si sa, magari i pesci li mangiano, hanno fame, e non li torturano per ingannare il tempo in attesa della nera signora.

lunedì 20 ottobre 2008

Kilroy was here




ok, diciamo che il blog lo uso anche a scopo terapeutico. va bene, mettere in fila i pensieri ed il resto è sempre utile.

ma vorrebbe essere anche un canale di comunicazione, e non capisco come in un'epcoa di logorroici graffitari, viste anche le cazzate che dico, difficilmente condivisibili, un cazzo di nessuno dica pio nei commenti.

scusate lo sfogo.

sabato 18 ottobre 2008

Eureka

finalmente ho trovato quella musica che mi girava in testa non so da quanto.

Fabrizio De Andrè - Valzer per un amore

Quando carica d'anni e di castità
tra i ricordi e le illusioni
del bel tempo che non ritornerà,
troverai le mie canzoni,
nel sentirle ti meraviglierai
che qualcuno abbia lodato
le bellezze che allor più non avrai
e che avesti nel tempo passato

ma non ti servirà il ricordo,
non ti servirà
che per piangere il tuo rifiuto
del mio amore che non tornerà.

Ma non ti servirà più a niente,
non ti servirà
che per piangere sui tuoi occhi
che nessuno più canterà.

Ma non ti servirà più a niente,
non ti servirà
che per piangere sui tuoi occhi
che nessuno più canterà.

Vola il tempo lo sai che vola e va,
forse non ce ne accorgiamo
ma più ancora del tempo che non ha età,
siamo noi che ce ne andiamo
e per questo ti dico amore, amor
io t'attenderò ogni sera,
ma tu vieni non aspettare ancor,
vieni adesso finché è primavera.

venerdì 17 ottobre 2008

Il pessimismo della ragione



in fondo un pessimista è un ottimista informato.

parlavo ieri sera a ruota libera con un mio amico della situazione, di quanto ritenessimo assurdo e incomprensibile che a fronte di iniziative o inesistenti o deleterie ad opera della cricca al governo, con una situazione economica da canna del gas (se solo ce l'avessimo, il gas) comunque nei sondaggi si incrementasse l'apprezzamento. e ci dicevamo della realtà percepita, delle masse analfabete indottrinate dai microtg delle varie reti televisive in mano a questi gaglioffi, del lavaggio cerebrale delle isole dei famosi, delle pubblicità, dei desideri indotti, del capitalismo e del consumismo che parlano agevolmente alla pancia delle persone, di quanto invece sia impegnativo informarsi, capire, agire, decidere, criticare e quindi di quanto sia contronatura un approccio faticoso alle cose. e fin qui, tutto abbastanza chiaro; in soldoni chi è informato non può, se non per convenienza o malafede, sposare e appoggiare un governo dove o ci sono degli incompetenti totali (gasparri ? gli affidereste un orto di 2 metri quadri coltivato a patate ? io no, figuriamoci un ministero) o degli yes man sdraiati a tappetino o, anche , dei pregiudicati, degli inquisiti, dei collusi. tutti guidati dal portatore insano di conflitti di interessi più spaventosi che si siano mai visti al mondo.

bene, tutto chiaro. ma allora uno si dice : bene, che fare ? se non si vuole deprimersi e basta, che sbocchi ci sono ? io francamente ho pensato che la situazione sia messa male. accenno al fatto che costituzionalmente il pensiero di sinistra, progressista, sia diviso, non monolitico. è parte integrante del suo dna, proprio perchè aperto al dubbio, alla discussione. ovviamente parlo del pensiero dialettico, non dell'applicazione totalitaria dei socialismi reali, anche se... ma ne parliamo dopo. accenno inoltre al fatto che il socialismo è stata una corrente filosofica nata come reazione al capitalismo industriale e che, quindi, è sempre strutturalmente un passo indietro rispetto ai movimenti agili e veloci di uno squalo non impedito da impacci etici ma spronato solo da appetiti e profitti.

un discorso tira l'altro. ho pensato : cosa spinge se non ad una rivoluzione comunque ad un cambiamento ? una insoddisfazione di base, una elite progressista illuminata, un progetto ed una utopia. teoricamente avremmo tutto questo.
ma intanto la casta non è più quella elite nobiliare ottocentesca, ma la casta si è diffusa a tutti i ceti sociali. caste come i dipendenti pubblici, i sindacalisti, i commercianti. ognuno ha i suoi privilegi da difendere. la lotta di classe, oggi, ha poche applicazioni plausibili. la lotta sarebbe più articolata, il nemico poco identificabile, tanto è vero che il nemico lo hanno fatto diventare quello più riconoscibile : l'emarginato, il nero, il rumeno, il cinese. e la lotta è diventata interclassista, dove i sottoproletari carne morta per la camorra di casal di principe
se la prendono con la carne morta nigeriana. una bella confusione. indotta, sia chiaro. e quindi la spinta della insoddisfazione ce la siamo giocata.
una elite intellettuale ci sarebbe anche. il progetto pure.
ma c'è una prima contraddizione : se le cose le ignoro non mi rendo conto di cosa posso fare, ho solo l'incazzatura, posso solo accodarmi a qualcuno che sventola un bandierone. ho quindi lo spazio per una utopia, ovvero una idea da accettare fideisticamente, senza agganci con la realtà. ma cosi si perpetua una massa amorfa, senza opinione, carne da macello. oggi la tiri di qua, domani di la.
ma se le cose le sai, sai anche che intanto come sistema paese non conti un cazzo, per cui non hai risorse materiali cui attingere e non hai potere di intervento su quei macro meccanismi economici che, univocamente, la tua vita la infuenzano.
sai che sei perdente come sistemi di comunicazione di massa. sai che non avrai mai una compattezza bastevole per poter gestire il processo in modo coerente e continuativo. sai che per quanto non conscia, la massa è comunque disincantata per cui non hai una plausibile utopia da proporre, non hai un processo evolutivo da applicare. si è passati da un assolutismo manicheo di tipo clericale ad un nichilismo arrendevole, senza passare da una fase di relativismo costruttivo.
tanto è vero che ci sono innumerevoli segnali di come la restaurazione voglia e debba passare attraverso un nuovo assolutismo, sia religioso che consumistico, senza dubbi, senza discussioni. molto formale e poco sostanziale. un bel pensiero forte, incarnato da poteri forti, da uomini forti, da un fascismo dolce. ci siamo fatti spaventare per anni da prospettive orwelliane, di violenze e totalitarismi di stampo prima imperialista poi sudamericano, quando alla fine il libro più profetico ed attuale era, vedi caso, il mondo nuovo di huxley, con una ipnopedia che tanto assomiglia a quella scatola magica che troneggia nei salotti di tutto il mondo, la televisione. e quindi la domanda iniziale è rimasta tale. sapendo mi incazzo, sapendo so cosa si dovrebbe fare, sapendo so che non è possibile farlo, la conoscenza è arma che impugno ma che mi uccide. l'impegno è un tango glaciale, con l'occhio sbarrato in un vuoto lucidamente privo di illusioni.

mercoledì 15 ottobre 2008

Un Uomo



C'era un uomo che contemplava il suo ombelico; aveva sempre trovato comodo e piacevole farlo. Mai s'annoiava a mirare e rimirare quel nodo che tratteneva dentro di sè la vita. Quel nodo mirabile nella sua semplicità ed essenzialità era affascinante. Ogni volta trovava nelle piccole pieghe della sua stessa pelle itinerari fantastici. E quest'uomo mai e mai e mai smetteva di studiarlo, giorno dopo giorno. E accanto a lui passavano giorni e soli e nubi e cavalli e morti ed eserciti e greggi e feste e belve e stelle, ma nulla lo distraeva e mai alzava lo sguardo. Ma venne un giorno in cui una farfalla multicolore si posò sul suo ventre, sul suo ombelico. Impercettibilmente l'uomo inarcò un sopracciglio, turbato da questa visione, da questo corpo estraneo che gli chiudeva lo sguardo. Dopo un primo disappunto comunque cominciò ad osservare questo animaletto che lievemente sbatteva le ali, fermo. E notò per primi i suoi colori smaglianti, i disegni che arabescavano le sue ali, i minuziosi peli delle zampette, le lunghe antenne e quella esile proboscide che la farfalla srotolava e riarrotolava saggiando il sapore di quel liscio fiore rosato. Pian piano la sua mente si perse in quel caleidoscopio fremente di vita, così fragile, così complesso, così lieve ma forte, e un sorriso increspò il viso dell'uomo. E il tempo passava. E venne un leggero vento e forse un profumo di fiori o forse quel fiore di carne non saziava l'appetito della farfalla, fatto si è che con un battito di quelle ali sgargianti si inerpicò nell'aria e dolcemente scivolò via, di lato, fino a scomparire. L'uomo ristette perplesso, esitando se alzare lo sguardo, se seguire nel volo quella scaglia di vita. Ma il turbine di carne accolse ancora i suoi occhi, e continuò a intessere la trama nella visione del suo bottone. Un velo leggero inumidì i suoi occhi. E tornarono a scorrere le acque del fiume che lentamente lo sommersero, facendolo scomparire.

martedì 14 ottobre 2008

Boum


Boum !
di Charles Trenet

La pendule fait tic-tac-tic-tic
Les oiseaux du lac pic-pac-pic-pic
Glou-glou-glou font tous les dindons
Et la jolie cloche ding-dang-dong

Mais... boum!
Quand notre coeur fait boum
Tout avec lui dit boum
Et c'est l'amour qui s'éveille

Boum!
Il chante «Love in Bloom»
Au rythme de ce boum
Qui redit boum à l'oreille

Tout a changé depuis hier et la rue
A des yeux qui regardent aux fenêtres
Y'a du lilas et y'a des mains tendues
Sur la mer le soleil va paraître

[ Find more Lyrics at www.mp3lyrics.org/BW8 ]
Boum!
L'astre du jour fait boum
Tout avec lui dit boum
Quand notre coeur fait boum-boum

Le vent dans les bois fait hou-hou
La biche aux abois fait mê-ê-ê
La vaisselle cassée fait fric-fric-frac
Et les pieds mouillés
font flic-flic-flac

Mais... boum!
Quand notre coeur fait boum
Tout avec lui dit boum
L'oiseau dit boum, c'est l'orage

Boum!
L'éclair qui, lui, fait boum
Et le bon Dieu dit boum
Dans son fauteuil de nuages

Car mon amour est plus vif que l'éclair
Plus léger qu'un oiseau, qu'une abeille
Et s'il fait boum, s'il
se met en colère
Il entraîne avec lui des merveilles

Boum!
Le monde entier fait boum
Tout avec lui dit boum
Quand notre coeur fait boum-boum

Passatempi


UNIRE TUTTI I PUNTI.
A CASO.
NON APPARIRA' NIENTE.

lunedì 13 ottobre 2008

Indiscipline



Indiscipline

I do remember one thing.
It took hours and hours but..
by the time I was done with it,
I was so involved, I didn't know what to think.
I carried it around with me for days and days..
playing little games
like not looking at it for a whole day
and then.. looking at it.
to see if I still liked it.
I did.

I repeat myself when under stress.
I repeat myself when under stress.
I repeat myself when under stress.
I repeat myself when under stress.
I repeat..
The more I look at it,
the more I like it.
I do think it's good.
The fact is..
no matter how closely I study it,
no matter how I take it apart,
no matter how I break it down,
It remains consistant.
I wish you were here to see it.

I like it.

villanella di cenerentola

la villanella di cenerentola

Chi nasce annuda e chi nasce 'ncammisa.
I' ca nascette annuda e senza niente,
aspetto ca pe' me cagna lu viento.
Chi nasce cane e chi nascette gatta.
I' ca nascette gatta e no canillo,
aspetto 'e m''o 'ncappa' nu suricillo.
Chi 'a tene 'argiento e chi la tene d'oro
la cajulella pe' 'ncappa' 'o palummo,
e forse io sola 'a tenarraggio 'e chiummo.
Chi nasce 'ncunia e chi nasce martiello.
Si 'stu martiello 'ncasa e nun m'apprezza,
pure vene lu juorno ca se spezza.
Chi nasce janco e chi niro gravone.
I' mò gravone so' ma te n'adduone,
lu juorno ca m'appicciarraggio bbuono.

una fiat palio targata PO


tornavo a casa da un ora di bici , fisicamente tonico e con gli emerson lake and palmer nelle orecchie, quando ho sentito una macchina dietro di me che esitava nel superarmi, rallentando, e facendolo solo in piena sicurezza. gettavo uno sguardo dentro cogliendo in un lampo una famiglia lui sovrappeso stempiato con basette occhiali montatura nera, lei credo sul cotonato rossiccio figlio dietro attaccato ai poggiatesta come di condannato in gabbia. in lieve accelerazione hanno proseguito, nella loro fiat palio, targata PO, e mi davano l'idea di essere reduci dallo scrutare vetrine di centri commerciali. uno scrutare fine a se stesso. in attesa di rientrare a casa sulla loro fiat palio, tristemente targata PO.

sabato 11 ottobre 2008


se tu cammini per strada su un sentiero di sassolini, non puoi metterti a guardare ogni singolo sasso, studiandone forma, colore, composizione. non cammineresti più. e non conosceresti la strada, ma solo un limitato numero di elementi. simile è il discorso per la conoscenza e dell'informazione. un sistema aperto come quello dove viviamo lastrica la strada di infinitesimali notizie, come ghiaia. gli eventi sono oltretutto in massima parte complessi. l'altra sera dopo 2 ore di trasmissione, mi è stato chiaro cosa è successo relativamente a l'affaire cuffaro, con i corvi del tribunale, le spie, i pedinamenti. ed è una cosa infinitesimale. ma ci son volute 2 ore di trasmissione. e di parte, oltretutto. era stata sposata una tesi, una interpretazione; se avessimo dovuto dare spazio ad un contraddittorio saremmo ancora li. e quindi, figuriamoci capire, per esempio, quali siano le cause, gli effetti e le contromisure da prendere in occasione di questa crisi finanziaria, per esempio. certo, si può dire che un presidente del consiglio che si metta a dire comprate questo o quello è ridicolo e demenziale, se non da delinquenti. ma oltre non si va. insomma, aperti come siamo a questi canali di comunicazione di massa è come fossimo seduti in un treno che corre in un lungo oscuro tunnel dove vengono proiettate velocemente delle fotografie sulle pareti, che scompaiono subito. e che quindi ci influenzano superficialmente come informazione ma profondamente come emotività, perchè sono strutturate apposta in quel modo, che ci colpiscano, che facciano si che si leggano le notizie per vendere il giornale, il sito, la pubblicità. ma in fondo cosa capiamo ? realmente ? niente. e per questo, ripeto, non esiste una pubblica opinione in un paese dove la sola informazione è quella di massa, che schizza come un sasso piatto sulle onde del mare, inabissandosi dopo tanti rimbalzi quanti in proporzione la notizia era interessante. esiste altresì l'immaginario collettivo, fatto di rumeni violentatori, di mamme che vendono i bambini, di clandestini che sbarcano, di manager miliardari, di puttanone televisive, di calciatori, di vigili stronzi, di scuole allagate. un carosello di immagini che comunque non informano ma che ci fanno decidere a volte (spesso) solo sull'onda emozionale. niente conoscenza, quindi, o cultura, o crtica, o approfondimento, dove tutto e il suo contrario hanno la stessa dignità, una dignità data dall'inconsistenza e dalla opinabilità. e non trovo libertà in questo, non trovo scelta, ricchezza, ma solo un sistema facilmente manovrabile non con la produzione, ma con il filtro, l'evidenziazione delle notizie. e non vedo francamente come se ne possa venire fuori, posto che poi me ne freghi alla fine qualcosa. perchè ti puoi incazzare, offendere, te la puoi prendere, ti puoi sentire vilipeso, ma alla fine quello che ti prende è lo sconforto, e di fare l'acchiappafantasmi alla fine ti viene a noia. e ti dici beh, e che la barca affondi, sono solo un misero sorcio in fondo alla stiva, cosa vi aspettate da me ? cosa mi aspetto da me stesso ? io un po' le orecchie e gli occhi me li tappo, mi sa, vorrei vivermi gli affetti che ho, i piccoli miei piaceri, le mie minuscole assenze di dolore, quando capitano.

martedì 7 ottobre 2008

veniamo da lontano



è recente notizia un commento di Elio Vito, ministro per i rapporti col parlamento, di volere reinterpretare le funzioni del parlamento, da prevalentemente legislativo a tendenzialmente di indirizzo e controllo.

come dire, il governo blindato legifera a decreti mentre i parlamentari cazzeggiano senza costrutto. lavori in corso. e non rompeteci i coglioni.

visto che questo nostro paese si ricorda solo la formazione della nazionale di italia germania 4 a 3 (burgnich, facchetti...) diamo una rinfrescatina alla memoria :

Piano di Rinascita Democratica

1) La nascita di due partiti "l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-
Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altra sulla destra (a cavallo fra DC
conservatori, liberali e democratici della Destra Nazionale)." allo scopo di
semplificare il panorama politico
2) Controllo dei media. Il piano prevedeva il controllo di quotidiani e la liberalizzazione delle emittenti televisive
3) ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (vedi poi il progetto Bicamerale del 1997
4) Riduzione del numero dei parlamentari
5) Abolizione delle province.

per la magistratura :

1) la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati;
2) la normativa per l'accesso in carriera (esami psico-attitudinali preliminari).
ricordate vero chi dette dei pazzi ai magistrati ?
3) riforma del Consiglio Superiore della Magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento

alcuni appartenenti alla loggia coperta P2 :

magg. Giuseppe Aleffi, noto "Pino" (Pisa, 762) (comandò nuclei SIOS di Marisardegna e Camen, ex deputato di Forza Italia
dott. Silvio Berlusconi (Milano, 625)
amm. Gino Birindelli (Roma, 130) (ex segretario di Democrazia Nazionale, nata da una costola del Msi)
on. Giulio Caradonna (Roma, 909) (ex deputato MSI, non ha aderito ad AN per contrasti con Gianfranco Fini)
on. Fabrizio Cicchitto (Roma, 945) (Capogruppo alla Camera del Popolo delle Libertà)
dott. Antonio D'Ali Staiti (Trapani, 303) (proprietario di Banca Sicula e zio di Antonio D'Alì jr, senatore di Forza Italia)
on. Massimo De Carolis (Milano, 624) (Forza Italia, ex presidente del consiglio comunale di Milano, incarico lasciato per contrasti con l'allora sindaco Gabriele Albertini)
Massimo Donelli (Napoli, 921) (attuale direttore di Canale 5)
dott. Publio Fiori (Roma, 646) (Ministro dei Trasporti nel Governo Berlusconi I. Co-fondatore di Alleanza nazionale)
dott. Giovanni Marras (Cagliari,737) (ex deputato Forza Italia)
dott. Gustavo Selva (Roma, 623) (ai tempi dello scandalo europarlamentare per la Democrazia Cristiana, ex direttore del GR2, poi deputato di Alleanza Nazionale e senatore di Forza Italia)

questi sono gli iscritti "eccellenti" ma, e non penso di eccedere in faziosità, se potessimo sapere utti gli altri iscritti alla loggia dove militano ora e cosa fanno, ci metteremmo a ridere.

questi stanno arrotando i coltelli da mo', per questo non bisogna fermarsi alle macchiette del nano pelato o del gasparri che sbava. questi son pericolosi.

venerdì 3 ottobre 2008

lorenzo dove sei ? (*)


i gazzettieri del nano sono ormai anni che evidenziano fenomeni come bullismo, filmati di professori su yourube che fumano, bande di giovani delinquenti che devastano scuole, mani nelle mutande delle professoresse. e così, nell'immaginario collettivo ( giacchè di opinione pubblica, purtroppo, in italia non si può parlare)
si è radicata l'dea di un generale sfascio delle scuole, responsabili ovviamente gli addetti ai lavori, non certo la stragrande maggioranza dei genitori sempre più assenti che, anzi, son pronti a intentare cause contro chiunque cerchi di far rispettare regole ( presente il proliferare delle cause per abuso di mezzi di correzione ?)
a questo punto, ben cotto il brodo, al decerebrato venuto su a rete4 (larga fetta purtroppo del senescente popolo italiano) viene sventolata la possibilità, totalmente illogica, quasi che dalla forma si potesse per meccanismo magico risalire alla sostanza, di una restaurazione di un mondo scolastico fatto di bidelli sapienti, maestrine con la penna rossa, bambini in grembiulino e franti messi nell'angolo con il cappello d'asino. mondo che : 1) non è mai esistito se non in una letteratura social-borghese di primo novecento ( De Amicis) e riproposto agiograficamente nelle pubblicità delle merendine, vero specchio di una italia onirica dove i disperati allo sbando non possono far altro che riferire le proprie speranze ed i propri sogni allucinati 2) mondo nel quale nessuno, anche qualora fosse possibile instaurare come viene proposto,vorrebbe MAI vivere in prima persona, con le bacchettate sulle dita e i geloni, ma che magicamente si accollerebbe tutte quelle procedure totalmente formali e non sostanziali di gestione della formazione culturale e morale di queste bande indistinte e incomprensibili di mostri sconosciuti
che sono i ragazzini di oggi, liberando da questo peso una larghissima fascia di genitori che oltre all'acquisto di una baby sitter della nintendo non sanno come interagire con i suddetti alieni. genitori che, va ammesso, son venuti su nel vuoto arraffazzonato , gruppettaro, casinista e velleitario di una scuola fine anni 70 dove le spinte di autonomia culturale e di dimpegno si erano definitivamente stemperate ed arenate sulla battigia di una pigrizia generalizzata. anche la sinistra paga per la mancanza di basi culturali e di impegno, va detto.

a questo punto passa benissimo un progetto quale quello della Gelmini che, va chiarito, preesistente all'insediamento del governo; progetto che riunisce in sè alcune linee guida fondamentali della destra bottegaia che abbiamo : dirottare i servizi essenziali in mani private, aprendo le porte a lucrosi contratti di collaborazione esterna, appalti quali quelli delle cliniche private convenzionate. strutture che attiverebbero flussi di denaro ben controllabili in quanto non pubblici
dove infilare le mani senza dover rendere conto a nessuno. una sostanziale riduzione dei dipendenti pubblici onerosi che potrebbero, con tipologie contrattuali molto meno garantiste, essere assorbite dalle suddette strutture parascolastiche integrative. lasciare la scuola ( ma perchè non la sanità, i trasporti, la sicurezza e giù a cascata) ad una logica imprenditoriale dove lo spazio per la qualità viene riservato solo a chi paga, e per gli altri servizi essenziali di sussistenza, di basso valore e qualità. servizi buoni quindi riservati ad una élite ed al popolo anestetizzato l'accesso a classi di 30 e passa ragazzi, con alunni senza sostegno, il maestro sempre meno motivato per produrre masse impreparate ottime per rimpolpare call center a contratti capestro e senza alcuna preparazione utile, che so, a capire e interpretare le cose che succedono; ricattabili socialmente, quindi , e politicamente inoffensivi. un bel progettino di fascismo morbido e populista che ben si modella sul nostro paese da sempre ben disposto verso soluzioni di questo tipo. un bel progettino che, del resto, ben si ritrova in quelle linee guida del famoso piano di rinascita redatto a castiglion fibocchi da quella allegra congrega di cui il nano dell'inizio faceva parte. ed il cerchio si chiude.

(*) don lorenzo milani