mercoledì 13 gennaio 2010

Cenni di ecologia linguistica


C'è chi, vedi Feltri del Giornale, si domanda che male ci sia nell'utilizzo della parola "negro".In fondo neri sono, per cui chiamarli neri o negri, dov'è il problema ? sono sempre le solite seghe mentali di un politically correct che fa chiamare un cieco non vedente ed uno spazzino "operatore ecologico". Bene.

Negro, s.m. dalla radice NEX, morte, e dal greco Nèkros, da cui il senso di pernicioso, luttuoso, funesto, malinconico, sinistro.


Le parole sono pietre, pietre antiche e pesanti. E possono essere scagliate con forza e cattiveria. Si fa finta di non avere memoria per introdurre un relativismo linguistico che invece porta al nichilismo, ad uno svuotamento di senso che pare sia giustificazione delle proprie malefatte verbali, ma che è fatto in malafede, volendo in realtà mantenere tutta la carica offensiva del termine. Offensivo, ovviamente, per chi negro è, non per noi spettatori non coinvolti se non per remore di civiltà. Civiltà che si vuol far passare per formale, quando in realtà è sostanziale, eccome. Chi parla male pensa male

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