lunedì 5 luglio 2010

La sindrome di Pirsig

Ho già beccato in TV un paio di pubblicità, di quelle lunghe, travestite da messaggio-inchiesta, una cosa più articolata dello spot da 30 secondi, insomma, dove esaltano le caratteristiche di nuove case editrici.

Specializzate, ed è lì la bellezza, nel "lanciare sul mercato" (sottostante) nientepopodimenoche... nuovi Autori ! Tu ! O caro telespettatore ! Tu, che credi di aver scritto nelle pause del lavoro da ragioniere il nouveau romàn del 21esimo secolo, tu, che hai devastato risme di carta su risme di carta, tu, che hai soffocato pure il portiere coi tuoi aborti porno, tu che ti sei fatto ridere dietro anche dal pizzicagnolo.. ebbene, ecco la nuova proposta, portata avanti da ragazze nemmeno strafighe (lo scrittore non è attratto, evidentemente, dal figame massmediatico. Almeno secondo quanto devono pensare i creativi di questi spottoni)il tuo brogliaccio, il tuo mattone, la creazione dei tuoi sfinteri mentali portacela a noi.

Con una faccia di bronzo che nemmeno il campione mondiale di texas hold'em, ti accoglieremo sorridendo, contornati da figuranti coi mustacchi, cariatidi che arrotondano la social card come comparse per noi pescecani. E te la pubblicheremo. In brossura. Con la copertina rigida e la quarta di copertina, con la critica di un marcescente ex-frequentatore di salotti, uno dei centomila sociologi da pomeriggio di canale cinque di cui son pieni gli appendiabiti di questo terziario immaginario. Ed entusiasta ne comprerai mille, duemila, diecimila copie, sicuro di venderle ad un pubblico felice, amici, parenti, conoscenti, in una lunga catena virtuosa fino a, chissà, essere intervistato, vederti in tv davvero ed esistere davvero e poi magari qualche concorso, una presentazione in una località di villeggiatura laziale, o ligure, o perchè no, sulla riviera adriatica.

Certa gente non ha vergogna, venderebbe il culo del padre morto per una ditta di parcheggi per bici. Ed il bello è che sicuramente faranno incetta di illusi. Stanno spazzando gli ancoli più nascosti. Questo è il gratta-e-vinci dei grafomani.