lunedì 18 ottobre 2010

Recensioni in pillole

Vediamo se mi riesce. Non l'ho mai fatto, non ricordo niente per cui se lo faccio a mente fresca forse riesce.

Premessa : avere la tessera della biblioteca mi ha spalancato le porte di una lettura completamente diversa. Se prima compravo un libro solo o ai mercatini dell'usato o in libreria (ma solo in casi eccezionali), ora mi posso permettere di sfarfalleggiare tra gli scaffali, piluccando senza ritegno, tanto è gratis.

Certo, ho dovuto superare il blocco dato dal "possesso" del libro, fisicamente, ma a fronte del considerevole risparmio è stato facilissimo.

Questo approccio fa anche si che si prendano dei libri da leggere perfettamente sconosciuti, senza saperne nulla, senza conoscere l'autore. Con una leggerezza stupenda, inimmaginabile nel caso in cui uno ponderi se spendere o meno quei 15, 18 20 euro in una potenziale cagata. Conseguenza di questo è anche che, se un libro è una cagata, LO SI PUO' LASCIARE ! senza doverlo finire per forza, come nel caso in cui uno lo abbia COMPRATO, PAGANDOLO !!

Grande cosa.

Epperciò eccomi qua con un paio di recensioncine rapide e sapide.

Matt Haig - Il patto dei Labrador - Einaudi stile libero - pp 342

Fulminante idea. La storia della crisi di una famiglia raccontata nientepopodimenoo che... dal cane di casa ! Un labrador che impetra in sè la tradizione di un antico Patto dei Labrador, patto che delega al Labrador la cura della pace e della felicità degli uomini.

Bella idea, bravo. Mi sono rotto i coglioni definitivamente a pag. 136.
Noioso ed insulso, privo di mordente, ripetitivo. Il "patto" del titolo si risolve in una cazzata dove il cagnolone deve scodinzolare e fare gli occhioni dolci.

Se c'è ironia, non lo si capisce. Piatto, lento, povero anche come racconto.

Alberi uccisi per niente. Evitatelo

David Lodge - Dura la vita dello scrittore - Bompiani - pp 500

Beccato sullo scaffale, non ho potuto contenere un moto di gioia. Ho praticamente letto TUTTO Lodge, da "è crollato il british museum" a "buon lavoro professore" ecc ecc. Libri esilaranti, briosi, divertenti. Un suo libro nuovo, di cui non avevo MAI sentito parlare, ha causato una insopprimibile smania di leggerlo.

L'ho preso in culo.

Altro non è che una biografia romanzata della vita, o almeno degli ultimi anni, dello scrittore (da cui il titolo) Henry James. Quello de "il giro di vite", non so se mi spiego.

Ora, se siete un appassionato di Henry James, questo libro potrà essere molto interessante per approfondire quella parte più privata, e forse un po' romanzata, della sua vita.

Gli altri si spappoleranno le palle molto presto. Io l'ho fatto a pag. 97.
La vita di Henry James è sinceramente noiosa, e non c'è nemmeno l'ombra dello spumeggiante stile cui mi ero abituato negli altri libri di Lodge.

Ora, visto che i libri li devo rendere il 3 novembre, può anche darsi che per disperazione lo riprenza in mano. Altrimenti mi sa che lascerò perdere.

Petros Markaris - La balia - Bompiani - pp288

Questo è mi pare il terzo o quarto libro suo, che ho letto.
Viene spacciato per un nuovo Montalbàn, che ambienta i suoi gialli in una Atene torrida ed inquinata.

Sinceramente gli altri libri suoi non mi avevano convinto molto. Scrittura pesante, qualche guizzo qua e la, ma sinceramente ripetitivo e ansiogeno.

Scrittore che ti appiccica come un raffreddore tutta l'irritazione dell'ambientazione. Il commissario Charitòs è sinceramente un bischero, succubo della moglie, illetterato, maschilista, un filino fascista. E si incastra sempre in situazioni complicate, stolide, insensate. Il tutto in una città caotica, arretrata, che insinua nel lettore un senso di fastidio continuo. La scrittura è manierata, contorta, cosa che forse è una caratteristica greca, non ho idea.

Questo terzo libro, invece, complice forse l'idea azzeccata della trama, è il migliore di tutti. Completamente privo di climax, procede pianamente con una discreta introspezione psicologica, cosa che negli altri libri era, se non assente, molto superficiale, abbozzata, quasi ridicola.

Non sto a dirvi dell'argomento, ma si legge bene, è gradevole. Certamente NON un capolavoro della letteratura, bilioni di anni luce sotto Camilleri o altri.

Ora attacco il prossimo e vi dirò.