domenica 24 luglio 2011

Scandinavia (in)Felix



Subito dopo quanto successo ad Oslo è parso che ci fosse la mano del terrorismo jhaidista. Sembrava ovvio. Poi è venuto fuori che il responsabile, come avvenuto altre volte negli Usa, è un bianco, cristiano, di destra. Ed è partita la bagarre. tutti a chiedersi ma come è possibile, ma incredibile, la pacifica Norvegia coi fiordi ed i postali, capo nord, le renne... (ho anche sentito qualcuno stupirsi per via del fatto che è la patria del premio Nobel, quando questa è la Svezia, ma tant'è da certi telegiornali aspettarsi un minimo di preparazione è illusorio).

Io francamente non ci h omai vissuto, ma frequento da tempo il mondo letterario scandinavo, avendo letto parecchi autori provenienti da quei paesi.

SInceramente per farsi un'idea basta aver letto un po' di letteratura "leggera" scandinava. A parte lo stranoto Larsson, consiglio i libri di Hakan Nesser e di Henning Mankell, oltre agli stagionati ma sempre validi Sjöwall&Wahlöö.

Non so se sia il clima, la mancanza di sole, la struttura della società, ma si legge bene in controluce una sorta di inattitudine al rapporto con l'esterno, in questi libri. Una incapacità emotiva ad esprimere la sofferenza.

Si soffre, e non poco, ma nei rapporti umani prevale una sorta di impaccio, di blocco. Noi al confronto siamo casinisti ed impiccioni, estroversi, teatrali.

Forse così facendo sfoghiamo, in una sorta di tarantolata pubblica, i conflitti, le delusioni, le incomprensioni. Alla fine, forse, tutti i problemi vengono fuori, nelle religioni come nella politica, da una sorta di analfabetismo emotivo, di incapacità linguistica (e non mi riferisco solo a quella parlata) che impedisce di condividere, sfogarsi, esprimersi.

Come un padre che bloccato dal gap generazionale, di fronte al comportamento del figlio invece di parlare e capire, molla lo sganassone.

Poi, certo, su questo albero si innestano i rami della follia, della stupidità, della xenofobia, della paura, dell'ignoranza, della violenza.

Ma questi si trovano in tutti i consessi umani, solo che vengono più spesso alla luce, almeno in queste manifestazioni, nei popoli nordici o anglosassoni. Perchè questo avvenga, ripeto non so se dipenda da fattori climatici o altro, penso però che siano la faccia oscura di una attitudine sociale che nella aprte chiara esprime pacatezza, rispetto della privacy, distaccatezza.

Insomma, io non mi stupirei più che tanto. Se succede poco forse è perchè sono pochi ed hanno tanto spazio a disposizione. E forse anche la sauna aiuta.