martedì 10 gennaio 2012

Il biciclettaio.

Io vado in bici. Tutti i giorni a lavorare, spesso anche se piove. E ci vado anche a fare girate se il tempo è buono. Qua è tutto abbastanza in piano, abbiamo delle belle ciclabili e dei dintorni interessanti. E' bello andare, per esempio, fuori dai circuiti normali, sugli argini dei fiumi, dei fossi. Si vedono posti e scorci altrimenti nascosti.

A me di bici ne han rubate 4, in rapida sequenza, una addirittura comprata la sera, il giorno dopo già se l'erano fottuta; una Bianchi, Spillo, bella bici. Penso, e chi l'ha usata. Fanculo.

Insomma, diciamo che a parte una MTB discreta che uso solo per percorsi non impegnativi ma insomma nemmeno facilissimi, ho una robusta Frera che come un docile destriero mi scarrozza in giro e che ha periodicamente bisogno di una aggiustatina, una messa a punto.

Avendo la bici, ed andando i bici, giocoforza prima o poi andare dal biciclettaio.

Ne ho uno, vicino casa, esoso, fa le bici su misura, ti calcola anche il raggio del metatarso. Ma se gli chiedi di gonfiarti le gomme chiede 50c.

Ce n'era un altro in centro, in una piazzetta, vendeva bici e le accomodava, anche. Un giorno ci vado, entro soprappensiero e poi mi guardo intorno, stranito, non vedendo bici ma magliette appese al muro. Era diventato un negozio cinese di maglieria. Cazzo, avverti !

Disperazione. E ora dove lo trovo un biciclettaio ? Chiedo in giro, mi indicano un posto, in un'altra piazza, sempre abbastanza in centro, vicino all'ufficio. Vado, ma non vedo nessun biciclettaio... a meno che... aspetta, ma quel negozio di articoli da pesca... esche vive.. canne... ebbene si. Prodigio della mimesi, il biciclettaio è travestito da negozio di articoli per la pesca.

Ma vende anche bici.

E le accomoda, sopratutto.

Egli, Marco Vannucchi, è un tipo pittoresco. Aveva uno di quei pappagallini piccini carini addomesticatissimo che gli stava sulla spalla, gli dava i bacini. Beh, ho saputo che gliel'han rubato. E mi domando, ma come si fa, dico io, a rubare un animale da compagnia ? Dice che valeva dei soldi, capisco, ma sei bastardo.

Insomma la cosa mi ha fatto un sacco di dispiacere perchè il Vannucchi, il biciclettaio, è una persona apparentemente burbera, ma in realtà disponibilissima, competente, bravo e, sinceramente, fa dei prezzi incredibili.

Solo oggi alle tre gli ho portato la bestia, visto che la ruota posteriore andava per i cazzi suoi, dato lo spropositato numero di raggi rotti che aveva. Insomma, son ripassato alle sette e aveva cambiato i raggi rotti, tirato gli altri lenti, unto catena e cambio, rimesso tutto a posto, ora va che pare di pedalare sul burro e mi ha chiesto ben 8 euro. Ora, se non si fosse offeso, avrei insistito per dargliene almeno dieci, ma so com'è fatto e va bene così. Ma la ciliegina è stata lo scontrino.

Un regolarissimo scontrino da 8 euro, per un lavoro di sola mano d'opera. E penso a lui, ora solo senza il pappagallino, che ha a che fare con due categorie di persone molto specifiche, quelli che la bici la usano,la fanno accomodare ma non nel laboratorio fighetto ultratecnologico, ma dal Vannucchi, in piazza Ciardi, tra una canna da pesca ed un banco da lavoro. E quelli che vanno a pescare, ma che si sa, vanno nei laghetti, sul fiume, niente di competitivo o esagerato, pensionati, gente paziente che passa più per chiacchierare, piuttosto che per comprare.

Penso a lui, e penso ai commercianti di Cortina. E non dico altro.

E' un grande, il Vannucchi. Forse uno degli ultimi biciclettai, con le mani nere, il capello scomposto, con il baffo e la pancetta tonda.

Una persona che quando non ci sarà più lascerà un vuoto piccolo, si, ma incolmabile.