domenica 26 aprile 2009

Nomina Sunt Consequentia Rerum

cosi' diceva Giustiniano, ai tempi, dando quindi una direzione linguistica; da uno stato di essere ad una sua definizione. Si sono svolte adesso le cerimonie per il 25 aprile. Festa della Liberazione. Ovvero il 25 aprile del 1945 l'Italia è stata liberata e, conseguentemente, quella data è l'anniversario della Liberazione, appunto.
Il nano ed i suoi seguaci, che più affondano le radici del consenso e della loro storia personale nel fascismo e più erano a battere la lingua sul tamburo della commemorazione, ha messo il cappellino anche su questa data. E tra una equidistanza tra liberatori partigiani e macellai repubblichini ha infilato lì la sua specialità. Non dimentichiamocelo mai, è un venditore, è un salesman, è un piazzista. Di sè, delle sue milano 2, delle sue tv, della sua politica. E cosa fa un pubblicitario quando vuole rilanciare un prodotto, magari dopo che la proprietà è cambiata ?
NO, non si può scrivere Nuova Gestione. Quello va bene per le pizzerie. Si fa un riposizionamento col branding. Il marchio. Il nome. E allora ok, a questa festa del cazzo che evidentemente piace un casino a troppa gente perchè io continui ad ignorarla, ci vengo anch'io. Ma facciamo che gli cambiamo il nome ? Liberazione, liberazione.... ma da che cosa, poi ? ma chi se lo ricorda ? No, no, meglio una cosa ecumenica, dove non ci siano contrapposizioni, nemici, uno contro l'altro. Chè poi la liberazione l'hanno vinta anche i cosi, i comunisti, che schifo. Chiamiamola la festa della Libertà. Ma si. Che piace a tutti e che, incidentalmente, ma che caso fortuito, ma chi ci aveva fatto caso, è anche il nome del mio partito. E sai, la gente se gli dici che parmacotto è sinonimo di prosciutto cotto, alla fine lo chiama cosi', e si dimentica il vecchio nome.E poi tra festa della Libertà a festa del (partito della) Libertà il passo è breve. NOn prendiamolo mai sottogamba Sembra un gaffeur, sembra uno che spara cazzate, ma sa esattamente sempre quello che fa. E lo sa fare bene. Del resto non dimentichiamoci come s'è inculato baffino. Ed ecco quindi come il general manager di questa ditta sull'orlo del fallimento che è l'Italia ha invertito o vuole invetire il tempo linguistico. Dalla definizione si passa alla sostanza. Svuotando cosi' quello che, al di fuori anche da tutta la retorica che ci han versato sopra, dovrebbe essere un momento da ricordare, un pezzo grosso della storia del nostro paese. Un momento fatto di giusti e ingiusti, di colpevoli e di martiri. Facendone invece un flacone vuoto su cui chi può ci mette la sua etichetta. I meglio informati prevedono al posto del Natale una simpatica Festa del Compleanno, al posto della Befana una Festa della Donna Brutta Che Non Può Fare La Velina, San Silvestro sarà ! "1 2 3 Casino !!! , per Pasqua ci sta pensando Scapagnini... che resta... hmmm ... il 1° Maggio... hmmm... si accettano suggerimenti.

2 commenti:

Davide ha detto...

Per il primo maggio: "festa di primavera e (eventualmente) del lavoro", e non è uno scherzo... qui, nel mio paesello, dove comandano i fascisti da sempre, l'hanno ribattezzata così...
Comunque grande sto pezzo, complimenti
Saluti

totem ha detto...

Grazie Davide. Qui ancora si resiste, non ho percezione di come si possa vivere in un posto a prevalenza fascista. L'è dura....
buon primo maggio, comunque.