lunedì 24 gennaio 2011

Non vedo, non sento, non parlo.



La trasmissione "In 1/2h" di ieri è stata la sagra dell'omissis e del nente sacciu, nente vidi.

Fede ripeteva le giaculatorie non ostante il pitbull Annunziata, col sorriso carnivoro, continuasse ad azzannare l'osso. Ma il Fede, reso oleoso da anni ed anni democristiani, si è reso invisibile come una pallina da roulette e parlando parlando non ha detto niente. Si vede che l'hanno briffato ben bene, conoscendo le sue doti di gaffeur. "Tu ripeti che erano serate ai limiti della tombolata, non dire niente di più chè se scaxxi ti mandiamo sul satellite davvero. Ma non le frequenze, tu tutto intero e senza nemmeno un dado, un mazzo di carte, un calendario porno."

Poi è stato il turno della d'Addario, la Eva primigenia delle escort la quale, evidentemente, deve avere dei conti in sospeso da esigere, anch'essa ha detto e non detto, alluso, accennato, ma niente che resti nero su bianco in caso di futura contestazione.

Insomma, tutti hanno imparato a bestemmiare con la mano sulla bocca, perchè grande è la confusione sotto il cielo, e non si sa domani la migrazione di uccelli paduli da che parte arriverà.

domenica 23 gennaio 2011

Paradisi artificiali



Io le trovo due notizie molto interessanti.

Cancelli, mura di cinta e telecamere - Le città con il ponte levatoio

Viaggio tra le ville di Vione, comunità lombarda chiusa al mondo da un muro di cinta e sorvegliata dalle telecamere ventiquattr'ore su ventiquattro. Qui entrano solo i residenti che pagano a peso d'oro la garanzia di sicurezza per sé e per la propria famiglia
di JENNER MELETTI BASIGLIO (MILANO)
- Sembra lontano, il mondo degli altri. È là in fondo, oltre il muro di cinta, oltre la nebbia. Questo è "un luogo magico e nascosto", un rifugio scelto da chi vuole "cambiare vita e proteggere i propri figli". Piazza del Duomo è appena a quindici chilometri, ma sembra in un altro continente. "Qui ci sono sicurezza assoluta, tranquillità, silenzio", dice Stefano Fierro, che cura la vendita di 146 case e appartamenti in questa cascina Vione, gated community - ovvero comunità chiusa da cancelli - sulla strada che porta a Pavia. "Ci sarà vigilanza armata, ci saranno telecamere sul muro di cinta e sensori elettronici antintrusione. Potranno entrare solo i residenti e gli ospiti dei residenti, dopo l'identificazione".

Stanno nascendo anche in Italia, le città blindate. Vione aprirà il Primo Maggio, con la consegna delle chiavi di casa (elettroniche) a medici, avvocati, manager, impresari... Età compresa fra i 35 ed i 50 anni, tutti con famiglia, quasi tutti con bambini. Spenderanno almeno 4.200 euro al metro quadro per appartamenti che vanno dagli 80 ai 250-300 metri quadri.

Dovranno poi pagare forti spese "condominiali" per vigilanti, giardinieri, custodi. Le vendite vanno bene perché "Vione - è scritto nel sito che propone l'investimento - non è solo un luogo ma un modo di pensare e di vivere". Le promesse sono impegnative. "Si potrà, come una volta, vivere tranquilli
lasciando aperta la porta di casa". "Potrai passeggiare come faresti a Portofino o Capri, ma senza il turismo".
Oltre a quelli privati, ci sarà anche un grande giardino storico, del '700". Pollai, stalle e case dei braccianti sono già diventati appartamenti di lusso, appena meno prestigiosi di quelli ricavati nella villa padronale. Chi arriva qui - lo ha ripetuto cento volte prima di firmare il rogito - ha chiesto prima di tutto la sicurezza e ha avuto risposte esaurienti. Non saranno tenuti lontano solo ladri o rapinatori ma anche gli "indesiderati". "In città - annuncia la pubblicità della cascina - ci sono traffico, inquinamento, aggressività, violenza e soprattutto troppe persone con origini e abitudini diverse". Qui non rischi di trovarti accanto il migrante che cucina con aglio e zenzero. "Verranno ad abitare qui persone con background culturale e lavorativo comune, ci sarà quel buon vicinato ormai perduto in città". L'asticella del reddito è posta ben in alto: chi vuole mettersi sopra il capo un tetto con antiche travi a vista deve infatti ripagare un investimento di almeno 60 milioni di euro per un "condominio" di circa 500 abitanti.
La strada provinciale che passava qui accanto è stata spostata: il rumore delle auto - il residente si infila in garage sotterranei poi si presenta a piedi davanti ai guardiani - non deve ricordare che fuori esiste una vita meno patinata. "Per quanto possa essere stata dura la tua giornata, quando sarai a casa nessuno ti disturberà e il resto del mondo resterà fuori dalla tua vita".

Misterioso delitto a "Cartoonia" l'ex città felice della Disney

Celebration, in Florida, costruita dal colosso del cinema 14 anni fa era considerata la meta ideale per vivere. Ora è sconvolta dalla criminalità
di KIM SEVERSON

CELEBRATION (Florida) - Non bastava l'omicidio nel giorno del Ringraziamento a sconvolgere la cittadina progettata dalla Disney. Ora arrivano anche i blindati e le teste di cuoio. In questa comunità realizzata 14 anni fa dalla Walt Disney Co. e sbandierata come la città più felice della terra (e che in effetti finora era rimasta quasi completamente immune dalle conflittualità urbane), due crimini importanti in meno di una settimana fanno apparire meno festosa perfino la neve finta che ogni sera, allo scoccare di ogni ora, ricopre la piazza del paese.

Nella tarda serata di giovedì scorso gli uomini dello sceriffo hanno bloccato diversi isolati di questa cittadina neotradizionale di 10.000 abitanti circondata da chilometri di recinzioni bianche, per cercare di convincere un uomo disperato, e forse armato, a uscire dalla sua abitazione. In precedenza era stata chiusa la scuola vicino alla piazza del paese. Il brusio degli elicotteri ha interrotto le passeggiate in carrozzella. Perfino il cocktail party natalizio al campo da golf è stato annullato.

Ma la drammatica situazione (che un vice sceriffo ha descritto come una lite familiare che vede implicato un padre di famiglia che ha perso il lavoro ed è stato lasciato dalla moglie) non è la cosa più grave successa a Celebration. In un momento ancora imprecisato nel corso del weekend del Ringraziamento è stato assassinato il cinquantottenne Matteo Patrick Giovanditto. Alcuni vicini, preoccupati perché non lo vedevano, sono entrati nel
suo appartamento al piano terra, a un isolato di distanza dalla pista per il pattinaggio su ghiaccio nella piazza del paese, trovandolo, secondo il racconto della polizia, riverso a terra e con sopra una coperta. Gli agenti hanno poi ritrovato la sua Corvette nera in una cittadina vicina, ma al momento non hanno ancora arrestato nessuno. Agli abitanti di Celebration è stato assicurato che non c'è nulla da temere. "Hanno trovato indizi molto importanti", ha detto una portavoce dello sceriffo, Twis Lizasuain. "Non abbiamo ancora comunicato le nostre scoperte, ma il ritrovamento del veicolo è stato una svolta importante".

Il primo omicidio nella cittadina modello è sulla bocca di tutti qui a Celebration, ma non per tutti è stata una sorpresa. Il mondo sta cambiando, ammettono gli abitanti. Ma resta il fatto che il delitto incrina l'immagine di questa comunità a 10 minuti di macchina dal parco di divertimenti Disney World; è una frattura impossibile da ignorare, specialmente con quest'altro episodio spiacevole avvenuto subito dopo. "È come Manhattan!", dice Vince Cassaro, trasferitosi qui dal Connecticut. E lui lo sa bene, dato che ha lavorato a New York City prima di stabilirsi qui con la famiglia, 12 anni fa.

Gli abitanti di Celebration avevano mai visto i reparti speciali della polizia in città prima d'ora? "Magari per i boy scout quando fanno una dimostrazione, ma altrimenti mai", dice Jeffrey Ewing, un residente della cittadina, che ha dovuto interrompere i lavori di ristrutturazione in una casa inclusa nell'area che la polizia ha dichiarato off-limits. Non è l'unico indizio della fine della tranquillità a Celebration. Ci sono stati altri reati in passato, anche se meno gravi. Nel 1998, un rapinatore che sosteneva di essere armato minacciò una famiglia e la derubò in casa loro. È stato il primo reato violento registrato nell'area. Anche la situazione economica ha tolto un po' di smalto alla cittadina. Il giorno del Ringraziamento, il cinema, che trasmetteva orgogliosamente la sua bella quota di film Disney, ha chiuso. E tutti sperano che i prezzi delle case la smettano di scendere. Nel momento del picco, una casa qui si vendeva mediamente per un milione di dollari. Ora, le danno via a metà di quella cifra.

Per i turisti che vengono ad ammirare sbalorditi la famosa cittadina perfetta, l'omicidio è solo un elemento di interesse in più. Beth Guskay è venuta qui in macchina giovedì da Lakeland, in Florida, insieme alla figlia e alla nipote per fare compere e fermarsi a mangiare in un ristorante di sushi che adorano. "Io dico che è come il quartiere del famoso romanzo La fabbrica delle mogli. Appena arrivi qui ti si accappona la pelle", dice. "Secondo me è fatto per quelli che pensano che non gli succederà mai niente di male". Non è proprio così, dicono i residenti. Le cose brutte succedono dappertutto. Ma un omicidio e un assedio della polizia nel giro della stessa settimana è un po' troppo. "È una crepa nelle fondamenta, mettiamola così", dice Jim Zimmer, che, insieme a sua moglie, ha una casa anche ad Atlanta. Si sforza di sminuire l'importanza dell'omicidio, anche se vediamo un agente con il fucile in mano rimandare in casa una donna che cercava di prendere la sua auto. "Se vogliamo che le nostre case non perdano valore", dice, "l'illusione è indispensabile".

martedì 18 gennaio 2011

Era uno dei peggiori bar di Caracas


Quella sera andava in scena lo spettacolo " the italian president". Sul palco si trascinò, grottesca maschea di cera, oramai novantacinquenne, la larva sfatta di quello che una volta si era definito il miglior governante degli ultimi secoli....... Accompagnato dalla sua partner, un relitto di puttanone di una antica trasmissione televisiva, si esibiva nei peggiori lupanari in un triste quanto scricchiolante spettacolo di arte varia, culminante in un amplesso meccanico dove sfoderava un repertorio di falli finti. Con le sopracciglia arcuate e disegnate, la bocca oscenamente pittata di rossetto, in un liso caraceni a doppio petto ornato qua è la di rimasugli Swarowsky. Alla deriva dopo che i figli, sulle cui teste aveva giurato una volta di troppo, lo avevano interdetto, facendo incetta di ogni suo avere e possedimento, noto o ignoto al fisco, si era ridotto a sfruttare quela che oramai nel mondo era l'unica ragione per cui si ricordavano di lui. Dopo un esordio quale "italian stallion", a causa di una citazione per danni subita da Sylvester Stallone, aveva dovuto cercare un nome nuovo per lo spettacolo. Ed ora, dannato dai cyber-impianti ad una lunga vecchiaia crepuscolare, rinnegato dai suoi antichi protettori e sodali di bagordi, conduceva una vita di stenti ed umiliazioni, esposto ai lazzi multlingue dei paesi che attraversava, nomade e ramingo, con un solo album di foto come memoria delle passate glorie. Lui con Putin, lui con Obama, con Bush, vestito da soldato, lui che faceva e corna, cucù alla Merkel. La lingua di bondi, mummificata e fissata con lo scotch sulla pagina. Le volte che nella penombra dei camerini polverosi si fermava a scorrere le pagine, una lacrima pareva scorrere sulla sua guancia. Ma era solo la colla del parrucchino, che si scioglieva.