lunedì 19 settembre 2011

Indietro tutta !

Premessa : anche se Napolitano dicesse la sua su un PdC la cui moralità è dubbia, vista la rotazione patonze, i vari peccati mortali commessi e pure quello veniale di procurata e millantata erezione, questo non smuoverebbe il fatto che questa maggioranza continua ad essere tale, e lo si vede ad ogni votazione. I numeri li ha, come se li sia procurati lo sappiamo, ma fa lo stesso, non cambia nulla operativamente. Napolitano potrebbe anche stigmatizzare che ministri della Repubblica inneggino alla secessione, ma lo fanno da sempre, cosa cambierebbe ?

Mi sto chiedendo quanto sia positiva l’ipotesi che SB si dimetta. Adesso.

Mettiamo che i colonnelli lo convincano a fare un passo indietro; questo farebbe si che la compagine disarmasse l’opposizione, si riformasse una verginità, potesse cooptare l’Udc ed andare avanti a fare sfracelli, con la solita combriccola di pantegane che da decenni avvelena il nostro paese.

Certo, i suoi processi riprenderebbero la corsa, ma insomma è tutto da dimostrare, i suoi uomini sarebbero comunque in parlamento, sarebbe ancora un parlamentare, la giunta approverebbe ? non si sa, gli avvocati che ha bastano per uno staterello di medie dimensioni, per cui non venderei la pelle dell’orso.

Se invece andassimo avanti con questo stillicidio di cacca, se le cose non cambiassero, arriveremmo alle elezioni con il cdx in pessime condizioni, e PD SeL e IdV avrebbero avuto il tempo di mettere in piedi, si spera, un simulacro di opposizione affidabile e plausibile. Forse.

La sconfitta elettorale farebbe scoppiare il bubbone, i processi ripartirebbero, la maggioranza parlamentare non sarebbe dalla sua parte, gli accordi interni collasserebbero, il riciclo di voltagabbana con imene rifatto da Pitanguy sarebbe più arduo.

Mi chiedo quindi quale scenario sia più realistico:

1) vanno avanti così fino alla probabile debàcle del 2013
2) crollano non si sa grazie a quale intervento divino (e ce lo voglio vedere un governo tecnico a rimettere le mani sulla manovra; siamo sicuri che non comprerebbero i tornado ? che farebbero pagare le tasse ai ricchi ? che introdurrebbero una patrimoniale ? che andrebbero a battere cassa oltretevere ?)
3) immolano il porcone oramai insopportabile e cercano di sopravvivere ?

giovedì 15 settembre 2011

Gigante, aiutaci tu.

E' ormai da un bel po' di tempo che sul web cresce , di pari passo con l'insofferenza nei confronti delle mirabolani gesta di questa manica di cialtroni al governo, l'esigenza e la richiesta che il Buon Napolitano faccia di più di quanto non faccia, ritenendo, a mio avviso a torto, che negli articoli 54 e 88 della costituzione ci sia scritto che lui può sciogliere le camere così, a cazzo di cane, o possa evitare di ifrmare o assumere iniziative molto più evidenti rispetto a quelle che ha adottato fin'ora.

Ma se un PdR potesse sciogliere le camere come cacchio gli pare, saremmo una repubblica parlamentare ? No, saremmo una repubblica presidenziale.

Siamo una repubblica presidenziale ? No, non lo siamo.

E se anche fosse e venisse fatto uno strappo, un golpettino presidenziale, magari appoggiandosi ai cobas della polizia coi loro lacrimogeni, sarebbe bello stabilire un tale precedente, anche andasse a buon fine (e non andrebbe...)?

E a parti invertite, con un bel PdR tendente al centro-destra (ipotesi tutt'altro che peregrina) oltre al ricatto delle solite frange tafazzesche un eventuale governo de sinistra sarebbe anche sotto la spada di Damocle di un presidente NON super partes.

Ecco, sfugge totalmente il concetto di super partes, per il quale Napolitano è il presidente ANCHE di quell'ostinato 24% che ancora stima SB.

Si insiste in una deriva mistica, da uomo della provvidenza che risolva i guai senza che noi si muova nemmeno un ditino. Noi, si, perchè quel governo è stato regolarmente eletto da una maggioranza di italiani (cittadini mi pare troppo) e continua a governare (male) ma con una maggioranza di voti parlamentari.

E ci si ostina a ritenere che una presa di posizione DI PARTE di Napolitano servirebbe ad aprire gli occhi a colori i quali insistono, per insipienza o convenienza, a tenerli belli chiusi, nonostante le vagonate di motivi, morali, politici, economici, di forma e di sostanza, che da almeno 15 anni dovrebbero avergli bruciato le palpebre.

O ci rendiamo conto che il nano se ne andrà quando CONVERRA' materialmente a una maggioranza di coloro i quali sono i tenutari dei VERI poteri, e che noi siamo degli informatissimi servi della gleba, buoni al massimo a fare numero in qualche piazza o a contarci su facebook, o andremo avanti perennemente incavolati e repressi, schiacciati dalla conoscenza dei fatti e dalla impossibilità ad agire individualmente per cambiare le cose. Troppo immersi in un quotidiano senza prospettive e memoria, non ci rendiamo conto di vivere in una realtà mediaticamente virtuale, dove crediamo di essere "protagonisti" mentre siamo solo degli spettatori con delega al contributo.

Questa è la democrazia di massa, con le sue dinamiche e le sue leggi, tutto condito con l'inganno di una ipotetica partecipazione attiva. Crediamo romanticamente di poter applicare gli schemi di una agorà ristretta ad un mondo di 6 miliardi di persone.

E Napolitano risolve tutto. Certo.

Si dovrebbe riuscire a prescindere per un momento dalle valutazioni politiche su Napolitano (da migliorista non m’è mai piaciuto, come persona mi pare molto corretta, certo non una testa calda, sicuramente molto attento alle norme ed alle procedure).

Ma questo non c’entra niente sul fatto di come si possa comportare istituzionalmente. Istituzionalmente se dovesse intraprendere iniziative irrituali lo sbranerebbero e in futuro lascerebbe aperta una porta difficilmente richiudibile.

Fare paragoni con altri Presidenti, primo fra tutti Pertini, non ha senso, sono esercizi di fantasia, di fantascienza, erano anni, persone, situazioni politiche diverse. Io sinceramente non ho idea di cos potrebbe fare oggi Pertini, non ho la palla di vetro (altre, molto grosse e lesionate, ma non di vetro) certo ho qualche idea di cosa potrebbe fare Leone, e mi vengono i brividi.

mercoledì 14 settembre 2011

Terraferma

Il mare è ossidiana. Il mare è pietra. Che si muove nera su cui scivola la vita, scivola la morte. Una pietra che sorregge, che inghiotte, che nutre e che uccide.

E che sfrega come una lama sui bordi dell'isola, anche questa nera, di lava, di pietra. E su questi bordi ci sono uomini, uomini ancora arcaici, uomini che obbediscono a leggi senza nome e senza tempo, leggi del mare, leggi dove la vita è sacra e la cui cura prevale su tutto.

E chi vive su questi bordi, dove i mondi si sfregano, dove gli uomini diversi vengono a contatto da mondi alieni nella realtà, per quanto conosciuti sui giornali, nelle parole e nelle immagini, ma non nella sostanza, nel cuore, nel sangue e negli occhi, chi ci vive è sottoposto a questo attrito di frontiere, piccolo, senza difese, in grado solo di essere travolto da emozioni, da contraddizioni.

Questo è Terraferma, un film potente, travolgente, assolutamente non retorico, di Crialese. Un film di figure arcaiche, di volti bellissimi, di profonde e sconvolgenti emozioni, dove la profondità di ciò che forse ci si dimentica sia essere un esere umano si scontra, sfregando sui bordi, con un tentativo di porre regole, confini arbitrari, modi di comportarsi sterili e disumani.

E' un film che non vi lascerà in pace, anche se sarete colti dal desiderio di un passo falso, di un elemento stonato così da potersi appigliare a recriminazioni di manierismo, di retorica, di sentimentalismo, salvandovi così la pelle da una commozione inevitabile.

Ma questo film vi incula e vi accoltella con i suoi colori, con la calma di un movimento geologico, che si scandisce su tempi dimenticati, forse, ma che se riusciamo a distoglierci dai rumori di fondo che ci distraggono, ancora ci squassano e ci fanno girare su ruote antiche.

Minchia, andatelo a vedere.

martedì 13 settembre 2011

Misteri.

Ogni tanto appaiono sulla stampa (sempre più spesso, forse) notizie del tipo : "compie una strage e poi si suicida".

Qualcuno, insomma, prende e squarta l'intera famiglia o mezzo vicinato o perfetti sconosciuti in un centro commerciale.

E poi si ammazza.

Non capisco.

Cazzo, o ti ammazzi prima oppure fai la strage e basta. Voglio dire, che senso ha ammazzarsi, dopo ?

Ti stava sul culo la famiglia ? Non ne potevi più di quella piattola di tua moglie e di quei rompicazzo di figli sanguisughe perennemente attaccati alla plèistèscion o a vedere le peggio cose su Mtv ?

Okey, ti è saltato il boccino,e li hai ridotti a maciullata poltiglia sparsa tra la cucina ed il bagnetto finestrato. E ora ? Ora che sei libero che fai, rivolgi l'arma contro di te e ti ammazzi ?

Ma sei scemo ?

Peggio di questi ci son solo quelli che pur rivolgendosi l'arma contro loro stessi, poi non ce la fanno ad ammazzarsi, proprio non gli riesce. Che figura di merda.