martedì 22 aprile 2008

I miei 5 secondi di notorietà

stamani alla tv c'era un programma educational, minoli. filmati d'epoca, il 25 aprile 45 a milano, mussolini, pavolini, i fasci in fuga. e c'erano i filmati della gente , nelle piazze, che guardavano la storia scorrere sotto i lori occhi, ed erano facce di gente inconsapevole di essere guardata, e che quindi reagiva naturalmente, spontaneamente. e quanto, oggi, guardando anche il più piccolo assembramento non mi sembra di stare a teatro, con le prefiche dall'occhio illanguidito alla ricerca della videocamera, i 5 secondi nemmeno di notorietà, ma di essere, esistere pixel un momento, scorrere coi sottotitoli e lo speaker compunto e te alle spalle che incendi l'autobus, non la vuoi la discarica ma ao' me inquadreno, e allora non c'è più la freschezza la sincerità di quei volti in bianco e nero, non ci sono più quegli occhi che vedono e vedendo raccontano le cose in cui sono immersi. ora si dà testimonianza, si applaude al funerale ma sempre con l'occhietto sbieco a vedere si me riprendono ao'. sempre più spettatori alla fine morbosamente di noi stessi, che ci cloniamo per pochi istanti che scorriamo spalmati su un fascio di luce rompendo il pelo dell'acqua di una piscina oramai ferma immobile, vittime e autori di candid camera, di lurid camera, col tango lento che sfuma in un rap balbettato e sgranato e roco e morto.

lunedì 14 aprile 2008

Yin & Yang

c'è una tesi per cui esiste una legge di compensazione, una sorta di entropia nello spazio per cui ad azione corrisponde reazione uguale e contraria, dove i vuoti generano dei pieni e viceversa. se ne è avuta una controprova oggi, in italia. mentre venivano aperte le urne e si profilava sempre più netta una vittoria del centrodestra e, quindi, altri anni di berlusconi, calderoli, tremonti, la russa etc etc, a 12mila parsec di distanza , nella costellazione del cigno, miracolosamente ben 19 galassie si salvavano da un enorme buco nero che le avrebbe distrutte, causando morte e distruzioni per miliardi e miliardi di esseri viventi. io credo che le cose siano collegate. lo spero. lo spero tanto. perchè se quello che è successo da noi non fa salvare almeno 19 galassie da qualche parte nell'universo beh, allora...
ma vaffanculo !

domenica 6 aprile 2008

Pubertà pagana



Son stato al cinema, oggi pomeriggio, un cinema residuale, di quelli monosala, la vecchina alla cassa... credo sia sovvenzionato da qualche museo di antropologia.
Ci sono stato con mia figlia, davano la volpe e la bambina, o viceversa, non so, non importa. Non sto a raccontare la storia, egregiamente riassunta nel titolo. Si svolge in un ambiente paradisiaco, un prealpi del massiccio centrale francese ma anche da foresta nera, o neozelandese, perchè no montagne rocciose........ un archetipo, insomma. un bosco con tutto quello che ci si può immaginare di trovarci. La neve d'inverno, ma neve neve, non quelle prese di culo da riscaldamento globale. Prati fioriti in primavera, con un cazzo di razze di fiori che un botanico ci farebbe le bave; e grotte complete di stalagmiti e stalattiti. E gli animali ! Tutti !E linci, lupi, orsi, tassi ghiottoni donnole topi aquile cervi (molto maschio, il cervo, si vede di notte, molto cornuto, molto sessuale non so se mi spiego). Già mentre lo vedevo mi dicevo quanto fosse leggibile a vari livelli; da un disney meno antropocentrico ad una elegia della natura, ad una introduzione all'ecologia dove l'uomo deve essere rispettoso su su fino a livelli più psicologici, di racconto iniziatico e, trattandosi di una bambina, l'iniziazione alla maturità sessuale. La scoperta del selvatico, di qualcosa di sfuggente. L'identificazione, anche cromatica, è immediata. Fulva la volpe, fulva la bambina. Quando sembra che la volpe muoia, esanime, a terra, col sangue su pelo, dentro di me ho esclamato : le mestruazioni ! Insomma, un film decente, bellissima fotografia. Il regista è lo stesso de La marcia dei pinguini.

Ho poi collegato alcune cose, certi eventi cinematografici recenti o meno, da quel megaminimondo o come si chiama, tutto girato nelle zolle con gli animalini, a la marcia dei pinguini e poi perchè no l'era glaciale ma a ritroso anche l'orso, di annaud e sicuramente altri titoli che ora mi sfuggono.
Ma è il cinema francese che ha recentemente prodotto la maggior parte di questi film e ci ho scorto una specie di neopaganesimo, un animismo ecologico. Un approccio diverso dove l'etica estetica della natura prescinde dall'uomo, non è a sua misura ma, anzi, è l'uomo (in questo caso la bambina) che scopre in sè quanto di atavico c'è e ci deve essere nell'essere umano, quanto siano da ritrovare quei fili che ci legano al nostro totem animale, quanto di equilibrio abbiamo perso nella nostra crescita cancerosa. Ed in tutto questo dio non c'è. Il divino è quel senso circolare, quel senso panico, quel bello e brutto e terribile e adorabile ma a noi indifferente che sarebbe il nostro mondo lasciato a sè stesso. Un occhio dorato di buddha, un nodo del legno della corteccia di un faggio che non ci guarda, non ci vede se non come integrati in un tutto, in un melange dove altro non siamo che uno dei fili del tessuto. Mi chiedo quindi quanto di speranzoso ci possa essere in una visione di questo tipo e quanto di melanconico, struggente rimpianto per qualcosa di perduto. Se, insomma, questo ed altri film altro non siano che il pianto di un vecchio o la frenesia di un cucciolo.