giovedì 28 gennaio 2010

La forza del destino

a firenze un albanese è morto per aver cercato di intercedere in una rissa tra connazionali. è avvenuto in un circolo che è stato in giornata chiuso dal questore. voi direte : embè ? l'albanese è stato accoltellato, il circolo si chiama Le Lame ed il questore di cognome fa Tagliente.
esticazzi.

mercoledì 27 gennaio 2010

Fantasilandia

ho letto recentemente l'ultimo libro di stephen king, the dome, dove una comunità si ritrova improvvisamente tagliata fuori dal resto del mondo a causa di una sorta di bolla trasparente e inattaccabile. il signorotto locale di fronte al potere assoluto sbrocca di brutto, facendo collassare in una dittatura violenta la simpatica cittadina del maine. e mi sono chiesto. ma stephen king, è venuto di recente in italia ?

La questione morale, sòccmel.

Marasma nella sinistra, la morale vacilla. Bologna nel gorgo delle passioni, i compagnucci invocano il ritorno di un Berlinguer. A sentire il Delbono l'illecito non esiste. E' stato un disguido della segreteria che ha conteggiato erroneamente come "missione" quelle che in realtà erano ferie. corrispondendo quindi ben 400€ non dovuti. Ullallà. Fino a prova contraria, vale la presunzione di innocenza, no ? Visto che vale per chi affronta la cassazione con 2 condanne alle spalle.... il sindaco ammette in sintesi di aver peccato mescolando privato e pubblico, intrattenendo con la Cracchi un rapporto double face, nell'amministrazione e altrove. Fine.
Ieri sera , a 8 e 1/2, il giornalista inquisitore, coi denti di gomma nel caso di altri politici, un bello schnautzer con il sindaco bolognese, insisteva nel fare del poveretto un peso da avvolgere alle gambe di Prodi e del Pd tutto, in modo che se affondava lui trascinava con sè tutta la banda. Ora, io non dico che la tensione morale a sinistra non sia affievolita, figuriamoci. Ma il liberi tutti lo han dato l'evolversi degli eventi storici. Ora che siamo meno costretti a certi ruoli e che le nostre azioni in fondo sono gestibili con una certa anarchia, non contando l'Italia un fico secco in ambito internazionale, ha prevalso quella visione del mondo un pò deresponsabilizzata tipica di un botteghismo medievale. Si pensa a sè e basta. Quando la transumanza orizzontale tra schieramenti è così marcata e quando nessuno chiede più pedigree e quando, infine, se sei eletto è perchè qualcuno in quel posto ti ci ha messo di imperio, l'individualismo trionfa, a scapito di logiche e discipline di partito. Io non so se un Berlinguer basterebbe, l'Italia ne ha avuto uno e non lo ha trattato benissimo, povero Enrico. Qui va per la maggiore il tappeto rosso davanti al Billionaire, ed il codazzo di escort, nani e cocainomani. La canaglia monta, il cialtrone prevale. Berlinguer emigrerebbe

mercoledì 13 gennaio 2010

Cenni di ecologia linguistica


C'è chi, vedi Feltri del Giornale, si domanda che male ci sia nell'utilizzo della parola "negro".In fondo neri sono, per cui chiamarli neri o negri, dov'è il problema ? sono sempre le solite seghe mentali di un politically correct che fa chiamare un cieco non vedente ed uno spazzino "operatore ecologico". Bene.

Negro, s.m. dalla radice NEX, morte, e dal greco Nèkros, da cui il senso di pernicioso, luttuoso, funesto, malinconico, sinistro.


Le parole sono pietre, pietre antiche e pesanti. E possono essere scagliate con forza e cattiveria. Si fa finta di non avere memoria per introdurre un relativismo linguistico che invece porta al nichilismo, ad uno svuotamento di senso che pare sia giustificazione delle proprie malefatte verbali, ma che è fatto in malafede, volendo in realtà mantenere tutta la carica offensiva del termine. Offensivo, ovviamente, per chi negro è, non per noi spettatori non coinvolti se non per remore di civiltà. Civiltà che si vuol far passare per formale, quando in realtà è sostanziale, eccome. Chi parla male pensa male

Non migro perchè son pigro



Lago Ciad - fonte Wikipedia
"La dimensione del lago è variabile e dipende dalle precipitazioni sugli altipiani circostanti il bacino e dalle temperature nel Sahel, le fluttuazioni di queste variabili determinano cambiamenti drastici nelle dimensioni del lago. Nel 1870 l'estensione del lago raggiunse i 28.000 km² . Le siccità degli ultimi anni Sessanta, degli anni Settanta e Ottanta fecero nuovamente sì che si rimpicciolisse. Nel 2000 era arrivato a coprire solo 1500 km². Questo a causa della diminuzione delle precipitazioni e all'utilizzo in continuo aumento di acqua per l'irrigazione, prelevata dal lago o dai suoi affluenti.
Rilevanza economico - sociale
È molto importante a livello ecologico, sociale ed economico: infatti assicura risorse idriche a più di 20 milioni di persone che vivono nei paesi che circondano il bacino."


Io non so i problemi ecologici o demografici che spinsero gli unni, i vandali, i tartari eccetera eccetera a muoversi in un mondo certamente meno "denso" del nostro, ma so bene cosa sia avvenuto. mi stupisce la limitatezza e la miopia di quelli che guardano al fenomeno delle migrazioni di massa nei termini di chi ritiene una legge possa fermarle. pragmaticamente si dovrebbe fare in modo che domani o dopodomani quei 20 milioni di persone che abitano un lago che si estingue non debbano emigrare per sopravvivere. questo implicherebbe scelte ecologiche e culturali radicali. la redistribuzione delle risorse, una nuova impostazione totale della nostra vita, della nostra cultura, dei nostri consumi. dovremmo riconsiderare il concetto stesso di sviluppo e quanto questo ormai non sia misurabile con l'aumento della produzione. il nostro è un capitalismo vecchio, incattivito, arroccato su posizioni ottocentesche e, paradossalmente, è difeso a spada tratta proprio da quelli che, infine, lottano contro le conseguenze più superficiali di questo sistema, poche centinaia di persone che ti invadono la lomellina. di fronte a questa prospettiva, la cultura, la coscienza, la conoscenza necessarie non mi sembrano a portata di mano. per cui, realisticamente, scivoleremo col freno a mano tirato in situazioni sempre peggiori, sempre più conflittuali e solo attraverso un impassibile maremoto un giorno si ristabiliranno degli equilibri, sempre se nel frattempo non avremo ammazzato il pianeta che ci ospita.