sabato 25 luglio 2009

Burn baby, burn


come tutte le estati le notizie da ombrellone incombono. la colonnina di mercurio /che tra parentesi nemmeno esiste più esendo stata bandita) i tuffi nelle fontane, il caldo l'afa ommamma l'effetto serra, gli incendi che poi sono dolosi che compromettono il clima, accusano gli allevatori mancano i canadair et etc a riempir pagine che presto sapranno di abbronzante. certo è che i temi ambientali, che siano declinati apocalitticamente o meno, la fanno da padroni. anche se a me pare un argomento come tutti gli altri, ovvero una chiacchera da bar senza che poi in effetti nessuno si senta in grado di intervenire realmente su fenomeni coì macroscopici. è altresì vero quanto sia indubitabile la deriva catastrofica di questi macroscopici fenomeni. io sono sinceramente preoccupato per quello che potrà succedere al mondo abitato da mia figlia, e mi chiedo come mai, a parte quelli cui conviene scientemente, non ci sia una azione estesa per cambiare lo stato delle cose. mi spiego un pò la cosa se penso che per milioni di anni le specie viventi hanno solo subìto, accettandolo, il capezzolo crudele e generoso di madre natura. ma l'uomo, effettivamente un pò metastasi, da quando ha piantato il primo semino di grano ha avuto la possibilità di pianificare il futuro. e pianificarlo implica automaticamente una serie di scelte, anche etiche o morali. per cui, a parole, si sa bene cosa sia necessario fare. ma purtroppo la patina culturale evoluta fa a cazzotti con milioni di anni di evoluzione, per i quali l'insegnamento buono, come gli animali ci fanno vedere tutti i giorni, è mangia ora finchè ce n'è, domani chi lo sa (semprechè uno il domani se lo immagini)ed è da questa schizofrenia che derivano i guai. è da troppo poco che abbiamo imparato a cambiare le cose, e le cambiamo profondamente. ma ancora nella parte primordiale del cervello non lo abbiamo capito. e questo potere e questa ignoranza ci porteranno, forse, alla rovina.

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