martedì 8 maggio 2007

Amarcord


leggo che, ormai soppiantate da nuovi "supporti", le musicassette non verranno più prodotte. si chiude un era. agli albori, il vero peer 2 peer era saccheggiare le discografie degli amici. compravi sul catalogo Nannucci scatole di Tdk o Sony ( c'erano varie scuole di pensiero) da 45/60/90 minuti poi o ti piazzavi nel salotto dell'amico o ti caricavi chili e chili di vinile in saccoccia, rinchiudendoti nell'eremo claustrale registrando peggio di un intercettatore della CIA.
ovviamente i guru discettavano di ampli, rack, testine.... il balance, il peso della Shure sul vinile... i fruscii... e avanzava sempre spazio e non sapevi come calcolare i tempi per infilarci una canzone extra. volevi evitare il troncamento, massimo indice di fallimento per gli amici, provavi a sfumare.... insomma un casino. agli inizi l'ingordigia, le cassette da 120 o (temerari !) da 180 minuti. quelle che poi diventavano una matassa dentro l'autoradio, chè per levarla si smadonnava in ugro-finnico. matasse che trovavamo snocciolate per chilometri ai bordi delle autostrade. poi ci si affinava, pianificavamo se mettere un LP per facciata, magari dello stesso gruppo, o se la cassetta doveva servire per un solo album. gli abbinamenti sbagliati per cui non volevi sorbirti qualcosa che in quel momento non corrispondeva allo stato d'animo ma che, inevitabilmente, era la facciata "attiva" e guindi via a mandarla avanti impaziente. i tentativi con le cassette CO2, le metal.. quando poi te le portavi in giro con gli stereocassoni da 20 chili, a più vie, doppio lettore. ed i pomeriggi passati ad abbinare le cassette con gli involucri spaiati, prima di partire per le ferie, organizzando le scatole nere, col manico, molto professionali, o buttando tutto alla rinfusa in una borsa a tracolla, tanto poi si sparpagliavano in auto. estasi estetiche per le copertine. chi fotocopiava le copertine dei dischi rimpicciolendole, chi si limitava a scrivere i pezzi (io..) c'era lo spazio per attuare ogni perversione. la mistica dell'autoreverse. la cassetta fritta sul cruscotto che, gonfia come un panino, si incastrava peggio di un gemellare podalico. il riavvolgimento con la penna biro. la tragedia dello smagnetizzamento. tutti momenti che non faranno più parte della nostra vita, oramai masterizzatori ipertecnologicizzati che schiaffiamo su un luccicante CD centinaia di MP3 a lettura shuffle per ore di ascolto. certo, ora possiamo saltabeccare da un brano all'altro con un click, ma prima era tutto uno sditalinare il rev/fast ffwd alla ricerca della canzone che cercavamo, con colonna sonora di imprecazioni. e non era inusuale l'ascolto in crescendo dei vari brani in attesa del topico scatenarsi del prescelto ed assaporato best of. molto più asettico, oggi. il comodo ma forse meno meditato ascolto fa scorrere softly pezzi sui quali ci saremmo forse impazientemente attardati, costringendoci ad un sentire diverso, più attento. tant'è vero che continuo a ricordarmi a memoria il finepezzo/iniziopezzodopo di nastri che non ascolto da anni. ne ho uno scatolone, in cantina. parallelepipedi di emozioni e momenti passati, incunaboli di una tecnologia precocemente invecchiata su cui abbiamo transitato tutti, nutrendo le nostre orecchie ed i nostri cuori.

Scott McKenzie - San Francisco

6 commenti:

Anonimo ha detto...

ohcazz!i miei commenti si perdono sempre :-(
scilla

Anonimo ha detto...

provo a riscriverlo... avevo uno stereo in auto.. un giorno si ruppe l avanzamento cassette.. cosi per tornare indietro giravo la cassetta.. rigiravo.. riascoltavo.. sbagliavo. e rigiravo..alla fine ascoltavo cio' che non dovevo ascoltare...
benedetti siano i cd. La musica a me piace indipendentemente dal supporto che uso per ascoltarla.. ma dove , come e con chi;-)
Scilla

Anonimo ha detto...

Nooo...spero, ma dispero, che la notizia sia infondata..Ma sarà così anche per le ciclopiche bobine Akai, Teac e Revox???
Nn è possibile...Ho tutte le mie registrazioni-radio su cassette e bobine!! La stagione più bella della nostra vita, incisa su
vinile e supporti a nastro, deve finire così?? Nooo...la tecnologia nn può essere così crudele..Allora anche la bella riflessione di Luca Goldoni, "L'angoscia di un anno che passa nn si coglie la notte di capodanno, ma a fine estate,quando vedi la spiaggia in disarmo e i mosconi in secca", dovrebbe tristemente attualizzarsi in : "L'angoscia delle stagioni che passano si coglie nell'incessante e implacabile avanzamento tecnologico dei supporti audio-visivi, e nn a San Silvestro "??.
Mah..suona pure male come frase..Vedremo cosa scriverà sul suo prossimo libro..Certo ne soffrirà..Lui che, come me,
pensava che le puellae, perchè belle, nn andassero mai in bagno; lui che, prima di me, si affidava -probabilmente- alle incerte
prestazioni viniliche del giradischi portatile col Sinatra o col Nat King Cole per scogliere le ultime resistenze delle girls
più altère nella dependence di Riccione...Che momenti..!! specie quando il wiskey, dilagato sul disco per le concitazioni
affettive, slittava la shure e creava l'interrumptus sonoro (e nn solo quello..) e bisognava cominciare tutto da capo!!
Ma questo è un altro discorso..Poi le cose, però, migliorarono molto col mangianastri-sempre-vivo. Ma, dico io,la tecnologia nn poteva fermarsi quì?? Mah..un mistero che nn riuscirò mai a spiegarmi...Che tristezza!!e quanta nostalgia, caro tot, nel riascoltare "San Francisco"..Oh..ma sei sicuro della notizia?? Ahahah..
Un caro abbraccio al vinile e alle piste magnetiche, e anche a te. Louis

Davide ha detto...

Fantastico questo pezzo... quanti ricordi... Segnalerò questo articolo nel mio blog. grazie. Davide

totem ha detto...

grazie davide. verro' a trovarti nel tuo.

Anonimo ha detto...

Hai dimenticato l'azimuth.. ogni testina di deck poteva ed era rigorosamente tarata in modo diverso, cosi' ogni cassetta suonava diversa.Io provai a convincere gli amici a tararci tutti con un unico nastro di riferimento..ma i soliti increduli settari fecero fronda. Morale: ogni generazione ha lo smanettamento che si merita.