giovedì 11 ottobre 2007

Platone e la bolletta dell'Enel


Ho scritto alla Repubblica e mi hanno pubblicato. Sfiga, senza nome. vabbè.
La risposta del buon Zucconi mi fa pensare non abbia colto l'intimo senso della mia; o meglio ancora non sono riuscito a farlo passare. In sintesi mi chiedevo se tutta una serie di manifestazioni mediatiche fossero reali o se vivessimo in un incubo generato da peperonate stantie.

Vediamo se qua mi spiego meglio :
stamani, dopo aver portato mia figlia a scuola ho guardato 2 minuti la tv sul secondo c'erano le immagini del genocidio dei Tutsi in Ruanda, nel 1994. qualcosa come un milione UN MILIONE 1.000.000 di morti in una settimana ammazzati a colpi di machete uomini donne bambini un milione di persone

premo un dito e accanto si aprlava di diete, di detersivi.. stesso piano, stessa enfasi, stesso valore comunicativo.e quindi mi chiedo : ma è tutto reale ? reale nel senso è vero PER ME ? la mia vita cambia ? queste cose esistono perchè le leggo o le vedo in tv ? che senso ha la realtà ? penso alla mia vita. la vita di tutti i giorni. se domani scompare, che so, lo stato del Marocco, mi cambia qualcosa ? se sprofonda nell'oceano e nessuno lo dice, a parte qualche marocchino che passa
(e nessuno gli crede), cambia qualcosa ? per la vostra, la mia, la vita di tutti noi, il marocco (a parte chi fa import export di badanti e datteri ) esiste ?
esiste nel senso esiste come e più dello spigolo del tavolo dove sbatti il culo a volte e ti fai male ? esiste nello stesso modo fisico essenziale ? e parlo del marocco. e se parlassi del gabibbo ? son domande senza senso, sul filosofico in attesa dell'ascensore. Platone in fila alla posta. ma ci bombardano tutti i giorni, ci fanno girare i coglioni, ci riempiono di aspettative. promuovono desideri. fanno spendere soldi, fanno venire il mal di fegato. ed allora mi chiedo : ma esistono queste cose ? esiste mastella ? ha il diritto di farmi girare i coglioni se fa cadere il governo prodi ? esiste il governo prodi ? ma a me, in fondo, dei coniugi di Erba, cosa cazzo me ne frega ? di chi vince il GP d'Austria, di cosa si infila in vena il ciclista, del tronista dalla De Filippi, di cosa urla il Borghezio....
no, di cosa urla il borghezio me ne frega, anche solo per ragioni di appartenenza al genere umano o meno.

insomma, io a volte mi sento tanto un tasso barbasso recluso in fondo ad una spelonca con le ombre cinesi a colori che gli passano davanti e con sempre meno nocciole da parte da mangiare e sempre più carote in culo.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

questo tuo posto fa molto "Matrix"...

Anonimo ha detto...

NO, in fondo "realmente" questo non ti tocca nella tua vita di tutti i giorni, ma la cosa ti fa arrabbiare cmq... E se fosse l'Italia o la città in cui vivi a sprofondare e a nessuno gliene importasse niente ??? E se i coniugi di Erba fossero i tuoi vicini di casa pronti a decimare la tua famiglia??? visto l'alto tasso di liti condominiali per un fiore in giardino è mica tanto di fuori
E se questi bisogni indotti creassero a tua figlia dei problemi non facendola sentire parte di un qualcosa anche se totalmente inutili? Glielo insegni che sono inutili ma fino ad un certa età in realtà non capirà fino in fondo che lo sono.
E il Mastella in ogni caso ti tocca perchè se prende l'elicotterino per andare a vedere il GP, i soldi te li tolgono in busta paga dalle tue tasse!
Passi il tronista, le diete, le vene dei cicliti ed altre bischerate varie che puoi evitare se vuoi. Ma in tutto il resto ci sei dentro, come nel brodo, quindi avanti ad arrabbiarsi ed a combattere, non fosse altro per tua figlia. Ciao

totem ha detto...

Caro/a Anonimo/a

evidentemente non ho spiegato bene quello che volevo dire. Questo NON è un post politico. è un post filosofico. Visto il titolo ? Platone. Non Berlinguer, o Che Guevara. Platone. Poi, visto che coltivo l'understatement, l'ho messo in fila alla posta perchè mica sono un maitre a penser. Allora; vediamo se riesco a spiegarmi. Viviamo bombardati ogni giorno da notizie. Notizie inerenti a mutande, esplosioni, stragi, parrucchieri. tutte sullo stesso piano di valenza semantica. se su un canale parlano della strage dei tutsi e su quello accanto del culo della de filippi, queste notizie vi vengono poste nello stesso modo. con lo stesso peso. anzi, a volte il coinvolgimento emotivo è maggiore per le cazzate, visto che forse hanno bisogno di maggiore enfasi per affermarsi. un giorno un giornale on line serio come repubblica piazza la notizia della zingara che rapisce un bambino sulla spiaggia vicino trapani. clamore. coinvolgimento. 'sti zingari !! rapitori di bambini ! e gli ebrei succhiasangue ! mai stato vero, sempre rapiti noi, i bambini agli altri. ma tant'è. poi viene fuori che non era vero un cazzo, ma intanto si è sedimentata la cosa, assieme alle altre. ti ci incazzi. puoi fare qualcosa ? puoi tu nel salottino intervenire ? puoi piccola particella di sodio esprimerti con lo stesso peso ? no. non puoi. e sei soggetta tutti i giorni a questo assedio mediatico, per il quale sei ininfluente. ti stanno rubando la vita. ti fanno battere il cuore per cose delle quali non te ne dovrebbe fregare un cazzo. perchè non sono la tua vita. la tua vita è altro, ma è talmente al di sotto degli standard dei reality che ti farebbe schifo. non è di marca, la tua vita. non va in prime time. ricapitoliamo. sei uno spettatore. frastornato. quello che vorrei suggerire è di fare un momento mente locale; riflettere. prendere le distanze. considerare di sfuggire ad una realtà che non contribuisco a costruire. che subisco e basta. per la quale non esisto. ritieni davvero costruttiva la polemica su mastella ? e stiamo parlando di cose al limite impegnative. pensa a quanti si fanno coinvolgere emotivamente da 11 deficenti che tirano calci alla palla. e ora piazzo il colpo della strega. sono icone. guardiamo icone. guardiamo dei riassunti, il corrispondente dell'affresco nella chiesetta. questo è il pantheon che stiamo subendo, che ci avvolge. una volta era circoscritto. ora è ovunque. è un universo autoriferito, è un buco nero ideale ed ideologico . e rifletti : se fossimo più autonomi, se fossimo più evoluti, mediamente, se avessimo la forza culturale do non essere asserviti a questo diorama digitale forse saremmo anche in grado di esprimere una classe dirigente migliore. perchè, caro anonimo, il mastella è ovunque. il furbo frignone autoassolutorio fascista mammone prevaricatore analfabeta vigliacco è l'italiano nella sua medietà e mediocrità. per cui, paradossalmente, forse cambiamo qualcosa cominciando a fottersene di quello che fanno e dicendo e facendo noi altro. altro linguaccio. altri riferimenti. altri contesti. basta, usciamo dal teatro. lasciamo i posti vuoti. andiamo altrove a far roteare le nostre menti e le nostre braccia.

Anonimo ha detto...

Ciao Totem, so chi è Platone, e so anche chi è Che Guevara, e penso di essere culturalmente abbastanza evoluta(un filino più della massa di frignoni autoassolutori quantomeno) da riconoscere un post-filosofico da uno politico. La massa è composta esclusivamente da persone che vivono una vita non loro attraverso l'etere, perchè la loro vita reale non è quella gran cosa e immedesimandosi in quella proposta dai Media, riescono a pensare di essere così e non a sentirsi degli inetti o dei falliti totali.
Non tutti hanno le capacità critiche e culturali per mandare a quel paese questa medicina innaturale che è la Televisione, nè la testa necessaria per leggere un libro. Uscire dal teatro, per me, vuol dire dare le armi mentali, culturali e affettive a mia figlia per vivere in questo mondo e non esserne fagogitata come la "massa", perchè possa e sia in grado di decidere con la sua testa, e con capacità di autocritica cosa è giusto o sbagliato, indipendentemente da quello che cercano di farle intedendere gli altri, media e non.
Per me è questo il modo migliore per far roteare altrove mente e braccia. Un saluto.

totem ha detto...

e ho capito. e quindi ? qual'è il commento ? oltre al discorso figlia, dico. cosa c'entri mia figlia francamente mi sfugge. avessi fatto una filippica contro le mode giovanili... volevo far pensare solamente al fatto che siamo avvolti come in un bozzolo a cose e notizie che, se prese a palle ferme, forse non ci riguardano. che spengere per un attimo tutto e resettare i pensieri ci farebbe capire e mettere in ordine le priorità e le realtà circostanziali. poi magari mi spiegherai la nemmeno molto velata animosità che colgo tra le righe e uno straccio di firma in fondo a quello che scrivi. a parte, tra le cose che faccio per mia figlia, c'è quello di essere in un certo modo, visto che penso il modo migliore di insegnare sia essere un esempio, quando possibile.

Anonimo ha detto...

Infatti è quello che sei riuscito a fare, farmi pensare.Il risultato sono state delle emozioni,che sono scaturite in me nel leggere il tuo post e -sinceramente - mi sono chiesta (dandoti ragione su quanto hai scritto sull' "essere avvolti nel bozzolo di cose e notizie ect.")quali siano le priorità della mia vita, cercando di capire quanto tutto mondo che hai raccontato possa influire sulla vita futura di mia figlia (e non in senso filosofico ma reale). Mi sono chiesta se IO sono in grado di darle quanto ti ho scritto nel commento. Non c'è animosità alcuna in quello che ho scritto -a parte la piccola battuta circa Platone e Che Guevara - visto che condivido la parte filosofica del tuo post. Ho semplicemente espresso la mia preoccupazione riguardo a cosa "questo" mondo che hai raccontato -non certo esaltante - possa offrirle. Non ho parlato del tuo rapporto con tua figlia, ma del mio rapporto con mia figlia. Da un bel pò tutto quello che riguarda il mondo circostante filosofico o no, mi fa solo pensare a cosa e quanto possa fare per far star bene lei. Un saluto C.

Anonimo ha detto...

io ero l'anonima del primo commento, quello sul post che mi faceva pensare ad una sorta di Matrix, probabilmente non mi ci è venuta la firma, visto che firmo sempre. la seconda anonima non sono io, non avrei perseverato nell'anonimato..e poi non so scrivere così bene, anche se ti ringrazio di aver pensato a me e aver "colto" il mio stile. Stefi

kristalle ha detto...

Si può sempre partire e andare a vedere se il Marocco c'è :-)
Qualche volta al mattino mi diverto a guardare il TG5, perchè c' è commentatore che è uno spasso. Non so come si chiami, perchè il mio cervello è refrattario a ricordare i nomi di chi non merita, ma io lo guardo per le sue espressioni e per l'enfasi che mette nel trasmettere le notizie. Ha gli occhi azzurri, che spalanca in viso a chi lo guarda (spettatore) e pare un seguace di Jucas Casella, quasi quasi ti ipnotizza. Se poi ascolti il tono della voce, è quello da tragedia tragedia!!! anche se deve dire solo che Prodi è stato visto in bicicletta a fare shopping. Credo abbia studiato teatro greco. Ecco chi ti fa dubitare che il Marocco esista, che la tragedia di Erba in fondo non ce ne fotte nulla, che ti fa pensare che 1.000.000 di persone massacrate in Ruanda, in fondo, sia un caso che riguarda solo loro.
dany