martedì 26 febbraio 2008

Que Viva Italia !




leggo oggi di perquisizioni in ambienti neofascisti degli ultras lazio, 20 arresti per gli assalti alle caserme in occasione di quel tifoso morto sull'autostrada, più notizie di mobilitazione da parte degli stessi ambienti a napoli, per far casino e rimestare in occasione delle proteste sui rifiuti.

allontanando quindi un attimo l'occhio da una rospettiva ravvicinata, si intuiscono se non trame e complotti eversivi, comunque un tessuto connettivo cui attingere per fomentare tensione, scontri, incertezza e, fondamentalmente, quel bisogno di sicurezza, di risposte forti, di uomini del destino cui ha sempre fatto riferimento il partito della conservazione clerico-fascista in italia.

certe cose uno pensava si fossero più o meno esaurite negli anni, che si fossero incanalate in altri rivoli e che, sostanzialmente, si fosse raggiunta una diffusa e ragionevole maturità civile e politica, relegando certe manifestazioni a fenomeni periferici. ma se invece questa sensazione viene contraddetta dai fatti, mi viene da ripensare un pò tutto sotto questa ottica, integrando anche queste ultime notizie in un quadro d'insieme di ciò che è l'italia.

certe derive golpiste, certo tintinnare di sciabole tipico della fine degli anni 60 e della prima metà dei 70 pareva essere stato spazzato nell'epoca degli opposti estremismi terroristici, neri e rossi, perdendo quel carattere para istituzionale e confluendo in un fenomeno extracostituzionale quale è stata la lotta armata o lo stragismo, pur se magari indirizzati o inquinati da pezzi deviati dello stato. quello che mi domando è il perchè di questa predisposizione sudamericana del nostro paese, questo perdurare di poteri altri, sotterranei, pronti a non solo prendere il potere ma ad essere acclamati dalle solite folle in orbace di 80 anni fa.

quanto radicata quindi sia quella sorta di analfabetismo prima rurale ora post industriale, humus di un fascismo e di un autoritarismo tanto ben delineato dagli scritti di p.p.pasolini. quanto revanscismo contro il culturame, quanto fideismo anche vaticano e clericale stia dilagando e quanto fragili siano le gambe di questa nostra democrazia. pensiamo alle recenti dispute sull'aborto, al perdurare di clientelismi, particolarismi, agli interventi giornalieri su questioni le più disparate, da moretti che tocca le tette giù giù fino ad ogni aspetto delle nostre scelte laiche. rileggiamo quanto riassunto in queste ore dai PM del processo sui fatti della Diaz a genova. quanto esile e sottile è il diaframma che ancora ci divide a fatica dal dilagare incontrollato di uno squadrismo feroce e violento.

e mi chiedo anche se quella parte politica che più o meno noi appoggiamo, sia pure in modo critico e polemico, sia in grado, abbia quella forza e quelle radici da potersi opporre, mangrovia civile, alle maree devastanti di certi poteri, di certe mafie e di certi capitalismi che corrodono il nostro terreno.

oramai, l'italia a livello internazionale non conta veramente più nulla, e ciò che è stato per tanto tempo tenuto sotto controllo da equilibri atlantici ora è venuto meno. non so quanto di balcanico ci sia in noi. non so quanto una miscela di frustrazione, rabbia, povertà, incultura possano sfociare in una dittatura più o meno esplicita, ma ho paura che ancora non si abbiano quegli anticorpi necessari a fare da barriera a tutto questo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Gli anticorpi- ammesso che ci siano- sono, putroppo, in scarsa percentuale rispetto alla massa.E' più facile rassegnarsi, non pensare, non leggere e guardare solo al proprio orticello privato. E' noto che contro una malattia particolarmente virulenta - e tale sembra delinarsi - tutto il corpo deve rispondere, altrimenti si va incontro allo sfacelo. In questo caso quella mentale, politico e culturale di un paese intero. Non penso che l'arte di arrangiarsi tipicamente italiana sia sufficiente in questo momento per controbattere all'oscurantismo che sembra profilarsi all'orizzonte. Speriamo in bene. Un saluto C.