martedì 22 aprile 2008

I miei 5 secondi di notorietà

stamani alla tv c'era un programma educational, minoli. filmati d'epoca, il 25 aprile 45 a milano, mussolini, pavolini, i fasci in fuga. e c'erano i filmati della gente , nelle piazze, che guardavano la storia scorrere sotto i lori occhi, ed erano facce di gente inconsapevole di essere guardata, e che quindi reagiva naturalmente, spontaneamente. e quanto, oggi, guardando anche il più piccolo assembramento non mi sembra di stare a teatro, con le prefiche dall'occhio illanguidito alla ricerca della videocamera, i 5 secondi nemmeno di notorietà, ma di essere, esistere pixel un momento, scorrere coi sottotitoli e lo speaker compunto e te alle spalle che incendi l'autobus, non la vuoi la discarica ma ao' me inquadreno, e allora non c'è più la freschezza la sincerità di quei volti in bianco e nero, non ci sono più quegli occhi che vedono e vedendo raccontano le cose in cui sono immersi. ora si dà testimonianza, si applaude al funerale ma sempre con l'occhietto sbieco a vedere si me riprendono ao'. sempre più spettatori alla fine morbosamente di noi stessi, che ci cloniamo per pochi istanti che scorriamo spalmati su un fascio di luce rompendo il pelo dell'acqua di una piscina oramai ferma immobile, vittime e autori di candid camera, di lurid camera, col tango lento che sfuma in un rap balbettato e sgranato e roco e morto.

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