mercoledì 9 settembre 2009

credere, obbedire e non pensare

c'è stata una simpatica sentenza del Tar del Lazio, poco tempo fa, che escludeva i professori di religione dagli scrutini, con questa motivazione: "Avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, dà luogo ad una precisa forma di discriminazione, dato che lo Stato italiano non assicura la possibilità per tutti i cittadini di conseguire un credito formativo nelle proprie confessioni o per chi dichiara di non professare alcuna religione, in Etica morale pubblica". la bella sentenza è stata rapidamente inficiata dai decreti della Gelmini che hanno ristabilito lo status quo, oltretutto su suggerimento del buon Fioroni, ex ministro del PD. quando si dicono le convergenze, eh ? ad ogni modo, è di oggi la notizia di una lettera firmata dal cardinale Zenon Grocholewski e da monsignor Jean-Louis Brugue's, presidente e segretario del dicastero vaticano, che testualmente recita : ''La natura e il ruolo dell'insegnamento della religione nella scuola è divenuto oggetto di dibattito e in alcuni casi di nuove regolamentazioni civili, che tendono a sostituirlo con un insegnamento del fatto religioso di natura multiconfessionale o di etica e cultura religiosa, anche in contrasto con le scelte e l'indirizzo educativo che i genitori e la Chiesa intendono dare alla formazione delle nuove generazioni''. Inoltre, prosegue il documento vaticano, ''se l'insegnamento della religione fosse limitato ad un'esposizione delle diverse religioni, in un modo comparativo e neutro, si potrebbe creare confusione o generare relativismo o indifferentismo religioso''.

intanto non capisco dove sia il contrasto nei confronti, che so, di un credo religioso nel momento in cui si tratta in modo filosofico la religione. altrimenti mi chiedo come mai tuuutta la filosofia precristiana venga accettata e insegnata, visto che in molti casi fa a cazzotti con le basi del credo cattolico. ma è nella seconda parte che a me cadono veramente le braccia. in soldoni, il credere non si vuole essere sottoposto al vaglio della ragione. comparare anche semplicemente religioni altre, con le quali oltretutto anche solo per contiguità demografica dovremo fare i conti, creerebbe confusione. piccino, lascialo stare il bambino, non farlo pensare troppo chè si confonde. metti caso che poi ha delle idee sue proprie. e nemmeno possiamo più bruciarlo per eresia, porca miseria.

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