mercoledì 6 aprile 2011

Il nocciolo


Riflettevo su un fatto. A fronte di tutte le giustificazioni e le misure prese per allontanare dalle flaccide terga i vari uccelli paduli togati, si invoca, ottenendola, una sorta di complicità da parte di molta gente.

Questo mi fa pensare che sia diffusissimo il sentimento per il quale si condivide empaticamente la posizione di quello che fa la malefatta ma che ritiene di essere, in varia misura e per vari motivi, giustificabile, ma manca totalmente il punto di vista di chi il sopruso, la marachella, il torto, lo subisce. Nel senso che a me pare si parta dal presupposto condiviso che siamo tutti colpevoli di qualcosa e se il campione dei colpevoli fa ciò che può (e anche qualcosa che non può) per salvarsi, in fondo viene sentito come uno di noi, e viene giustificato. Non ci si mette nei panni di chi poi i diritti li ha negati ed è offeso.

Quando parlavo della necessità di fondare una identità di sinistra, progressista, pensavo appunto ad una identità fatta di quelle persone che ancora si sentono oneste e rispettose, quelle che, per capirsi, ai tempi del PCI si consideravano depositarie di quella moralità impersonata da persone come Enrico Berlinguer, figure con le quali si poteva o meno essere d'accordo, ma che meritavano il rispetto dovuto agli onesti.

L’annacquarsi successivo con profughi del Psi e della Dc, lo sbandamento ideale post-muro e l’aver scoperto anche nel proprio cesto qualche mela marcia ha fatto si che questa idea di sè scemasse o si dividesse in rivoli quali Rifondazione o gruppetti di più puri degli altri.

Molti, poi, si sono travasati dalla mistica del Partito contro il Potere alla mistica del Movimento contro i Ladri amici dei Terroni e dei Négher, diventando da trinariciuti rossi dei trinariciuti verdi.

Forse tutto questo è causa della massificazione sociale, della poltiglia piccolo-borghese, dell’appiattimento di gusti, desideri, linguaggi.
Certo che vedere quanto si sia infettato il senso dell’onestà, quanto mercimonio spicciolo mini l’equità dovuta, è estremamente deprimente e non so quanto e come ci potremo spurgare da questi liquami pervasivi.

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