giovedì 13 marzo 2008

Ipocrisia

c'è un bel paese, nel mondo, dove c'è una grossa organizzazione che si fonda sulla paura della morte più alcuni documenti apocrifi certificanti deleghe ultraterrene sulla gestione delle umane cose. questa grossa organizazione dall'alto valore morale e spirituale, oltre a gestire locande, alberghi, spacci, operatori turistici, banche, giornali , mezzi di comunicazione di massa e tutto questo non pagando tasse, gestisce anche un simpatico ospedale di genova, nella persona del cardinale bagnasco.

essendo tra i primi articoli della loro rigida legge morale la salvaguardia della vita, in questo simpatico ospedale è impossibile abortire. l'interruzione di gravidanza qua è off limits; è tutto l'ospedale, ad obiettare.

in questa allegra struttura uno della combriccola è un ginecologo, persona evidentemente sensibile e non temprata da millenni di ipocrisie e prevaricazioni.

a questo ginecologo si rivolgevano persone per interrompere la gravidanza; non persone del popolo, non era una mammana, era quella simpatica figura che in epoca pre-194 si identificava nel nickname "cucchiaio d'oro" ovvero roboanti soloni che inneggiavano alla sacralità del feto sul lato A mentre in clinica privata sul lato B estraevano nascituri da pance d'alto rango.

questi cucchiaioni miliardari ritenevamo se non scomparsi sicuramente falcidiati, nel numero, da questa interessante legge. evidentemente così non è. evidentemente qualche sciura, subrettina, mignottone 4wheel drive, per stare lontana dai riflettori o per occultare il proibito frutto dei lombi di un aitante giardiniere, si è rivolta al sensibile ginecucchiaiologo di Zena. al quale, mal gliene incolse, cadde tra capo e collo la tegola della cliente spifferona.

spiffera qua, spiffera la, la cosa è giunta all'orecchio di qualcuno e poi al centralino dei NAS. questi cattivoni hanno intercettato, pedinato, auscultato, spiato il cucchiaione il quale, messo alle strette, non ha evidentemente retto ed ha deciso di raggiungere il parcheggio sottostante l'ufficio senza passare dal via, per la strada più breve, spetasciandosi.

una tragedia nella tragedia, non c'è che dire. la moglie, fruitrice delle prebende in forma di scialli di chachemere, vacanze alle maldivelles et similia, ha giustamente sottolineato : ""Non è un modo di agire, mio marito non era un criminale - continua a ripetere la moglie di XXXX - non ha retto ad una giornata di perquisizioni e di domande. Non si tratta così neppure un delinquente".

piccino. non ha retto ad una giornata di perquisizioni. non è un delinquente, noooooo.

umanamente, poveretto. ma, dall'altra parte, e vaffanculo, brutto stronzo.

oltretutto si parla di molte altre persone coinvolte : anestesisti, infermiere...
insomma una dependance del gaslini per uccidere il frutto dell'amore, la vita intoccabile ec ecc.

saranno i soliti stracci, a volare. a me che un pezzetto del gaslini, enclave vaticana nella sanità italiana, fosse una associazione a delinquere fa abbastanza schifo. trovo sia una impareggiabile fotografia di una italia sordida, repellente, ipocrita, che nasconde il vizio come sempre negli anfratti e nelle pieghe delle sottane e delle sacrestie, una italia puttana che aspetta l'uomo forte ed ha paura delle responsabilità, del civismo, del coraggio delle proprie azioni.

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