mercoledì 31 marzo 2010

All'ombra degli stadi e dentro l'urne.

Non so se sia una cosa mutuata dalla calcificazione (inteso come futbòl) del linguaggio, ma noto in vari interventi la soddisfazione di alcuni che gli altri abbiano perso. Punto. La vittoria fine a sè stessa. C'è chi afferma di non “tenere” per il Pdl, ma di essere semplicemente contento che la sinistra abbia perso. Alè, 2 a 0 e cori da curva.

Non guardiamo che nel breve termine io penso le cose verranno gestite sempre peggio sostanzialmente e mascherate mediaticamente sempre di più.

Non guardiamo che nel medio termine molto si risolverà con la scomparsa di B&B e conseguente sfaldamento delle soldataglie.

Non guardiamo nemmeno che nel lungo periodo verremo schiacciati dalle nuove economie emergenti, per cui conteremo come cacchine di mosca.

Quello che vedo è quanto l’ideologia ed il fideismo politico,per me condannabili, che erano connaturati a gran parte dei votanti per passione degli anni scorsi, oggi si siano travasato nei modi e nei contenuti in una ottica da tifoso in poltrona.

Ho vinto, ho perso, l’arbitro è o non è cornuto, e conseguente capannello. Volevo sottolineare proprio la virtualizzazione allargata della partecipazione, anche da parte di chi è abbastanza attivo nella discussione.

Io li trovo dei cupi bagliori di fine impero.

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