domenica 7 marzo 2010

Ti piace vincere facile, eh ?

Il centravanti uscì dal tunnel nello spazio aperto dello stadio deserto. Gli spalti vuoti, denti di cemento coi fogli che volavano spinti dal vento freddo della notte. A passi lenti si avviò verso la porta che, fino a poche ore prima, era stata difesa strenuamente dal portiere avversario. Con sè aveva la palla, una sfera di cuoio colorata e tesa, solida, elastica, lucida. La posò noncurante a pochi passi dalla porta, nemmeno un passo di rincorsa e la fece rotolare dentro. La raccolse, chinandosi e, fischiettando, tornò negli spogliatoi, per una corroborante doccia. Il giorno dopo la sua squadra avrebbe incassato quella sofferta vittoria. In fondo, migliaia di persone avrebbero potuto testimoniare che fino al 90° minuto quel campo verde, ora silenzioso e illuminato a malapena, era percorso da lui, i suoi compagni e la squadra avversaria. Gran cosa, i decreti interpretativi. E chi avrebbe vinto, altrimenti ?

Solo non si era accorto, uscendo, del tipo con la maglia diversa che era emerso dall'ombra. E aveva una palla, tra le mani.

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