sabato 18 settembre 2010

Sieg Silv !

Due parole sull'antiberlusconismo. Non capisco che ci sia di male a professare politicamente l'antiberlusconismo.

Chissà se un abitante poco ortodosso della Germania nazista che in cuor suo non amava il passo dell'oca, l'idea di superiorità della razza, non condivideva l'odio per gli ebrei e che non pensava la Germania dovesse annettersi Austria e Sudeti, invadere la Polonia ecc ecc se quelli che rinfacciano lo avrebbero tacciato di antihitlerismo.

Io chiarisco, confesso, anzi, reclamo di essere antiberlusconista sin dai primi anni '80, quando ha spalancato le porte all'orrore massmediatico, alla spazzatura di basso livello che ha infestato la TV.

Quando ha smutandato le casalinghe, quando ha messo le famiglie ad accoltellarsi sul palco, per due minuti di notorietà.

Quando ha cominciato a farcire di ORE di pubblicità sempre più brutta e ossessiva ogni trasmissione.

Quando ha cominciato a pagare calciatori come diamanti, e non sempre in modo pulito (Lentini ?) mandando a peripatetiche tutto quel mondo, che ora si dibatte tra debiti spalmati e endovenose alla galoppina.

Quando ha esaltato ai massimi sistemi la palazzinaritudine, cementificando qualsiasi cosa, aiutato dalla peggio risma di un Caf devastante per le finanze e la morale del nostro paese.

Sono antiberlusconista quindi dall'inizio, visto che lo consideravo e lo considero un untore, altro che unto, un propagatore di quella peste massificante che uccide l'anima delle persone dandogli in cambio un deodorante, un decoder e una guardata di tette.

Quello che poi ha fatto in politica, non è altro che la trasposizione di un metodo. C'era da aspettarselo, che finisse com'è finita. Ma solo chi ha le fette di odio prosciuttato davanti agli occhi o chi ne ha tratto ampi benefici può sostenere il contrario.

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