giovedì 3 gennaio 2008

ça va sans dire

teo-dem teo-con teo-caz, teo-dappertutt. il profilarsi all'orizzonte della sconfitta di un sano relativismo, della cultura del dubbio, della riflessione, del confronto che tanto sono utili per una società civile e aperta, non arroccata su opposti estremismi, è ormai netto ed irreversibile. ma non sono i comunicati di al-qaeda, gli ukase di razzinger, gli striscianti proponimenti di bondi o le scudisciate di cilicio della binetti ( la cilicion valley nostrana...) che fanno capire quanto ormai siamo culturalmente trincerati in opposti schieramenti. è un vezzo linguistico, un tic dialettico, una abitudine lessicale, che spiegano l'irrigidirsi delle truppe massimaliste. mai più il netturbino di acerra, la parrucchiera di vimercate, il centometrista ansante, il cuoco delle regine, lo stilista bisex oseranno, a domanda retorica subita, dire : forse, d'altronde, a volte dubito, si ma, del resto, epperò; significando così che la realtà, la più sclerotica, la più ovvia, la più scontata comunque non sono così monolitiche. tutto è e può essere soggetto a distinguo. certo, la gente ne è sicuramente stufa di tutti questi giochi che permettevano mimetiche parafrasi a chiunque pur di non esprimere un concetto del quale poi dover essere garanti. e coerenti. ma non bisogna lasciarsi ingannare. questo prostrarsi all'estasi ineluttabile, all'accettazione pedissequa, questa condivisione acritica senza se e senza ma (altro precedente passo nella direzione che sto descrivendo)avviene solo per piccolezze, scemenze, diatribe da bar sport, fustigazioni da parrucchiera. oggi ben pochi, in una qualsiasi conversazione, si potranno esimere consciamente o meno, dall'esprimere baldanzosi, con l'occhio chiaro, la fronte luminosa, una fermezza di tono impareggiabili la parola d'ordine.
Assolutamente.
cosa che a me fa immediatamente capire di avere di fronte un cretino.
assolutamente cretino.

1 commento:

Anonimo ha detto...

This is great info to know.