giovedì 4 settembre 2008

circo-lo vizioso

ho sempre odiato il circo. o meglio, il circo degli animali e dei clown. acrobati e giocolieri ancora ancora. ma gli animali mi han sempre fatto una enorme pena, non ho mai colto niente di meraviglioso nel fatto che un leone
saltasse in un cerchio, o un elefante stesse ritto sulle zampe posteriori o un cavallo corresse in cerchio. ho sempre sperato che l'elefante schiacciasse il il simpaticone baffuto con la frusta.

da adulto poi quello che da bambino "sentivo" e basta si è strutturato meglio, ma ricordo benissimo che la noia ed il dolore c'erano anche nelle viscere del bambino che assisteva a quegli spettacoli. cosi' come quello stesso bambino soffriva allo zoo. ricordo ancora un orso dello zoo di Praga ( primi anni 70) che si dondolava da destra a sinistra ininterrottamente, una belva autistica messa in una fossa sotto lo sguardo morboso di una folla cialtrona.

ho letto quello che un bastardo (non saprei come altro definirlo) faceva nel suo circo. uno di quei classici circhi dove il bigliettaio diventa, nell'ordine, equilibrista, clown, domatore e, in casi estremi, anche donna barbuta. quei circhi infimi che bussano alle porte delle scuole elementari per proporre prezzi speciali alle scolaresche, mascherando la cosa sotto un velo pietoso di informazione, un po' come erano documentaristici i vari mondo cane o cannibale, dove il sangue e il sesso erano visti attraverso una lente documentaristica.

un circo lontano dalle luci e dai lustrini dei big, quei circi famosi in onda su raitre il mercoledì (o quand'è) presentati dalla popputa di turno.
un circo molto più arcaico, nella sua miseria, brutalmente a contatto con la merda e il sudore di tutti i giorni, con niente di epico o onirico o felliniano, nelle sgambature delle trapeziste. un circo così direi medievale, assimilabile agli orsanti italiani e ungheresi dove in una italia rurale passavano queste schegge esotiche e picaresche di povere bestie e poveri uomini.

m'immagino questa mesta carovana diesel, coi suoi schiavi magrebini e gli animali ossuti, gli occhi di tutti, animali e uomini, che splendono di una sorda disperazione, attaccati tutti ad un basto come muli, girando in tondo.

non andiamoli a vedere, non facciamoli sopravvivere. di tutto cià che di arcaico potevamo salvare questo no, di questo possiamo fare a meno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

le prime volte che andavo al circo avevo una sensazione di "disagio" ,Tutti li' a ridere perchè la tigre del bengala rispondeva agli ordini del domatore ed io li' a pensare"tutto questo è triste.non ho mai cambiato idea , la penso sempre cosi'ma mi piace tanto quel circo (credo sia cinese) dove ci sono solo persone e non animali. ps abolirei tanto i clown.Gio'