mercoledì 3 novembre 2010

Homo Berlusconensis



Negli scambi di idee ed opinioni che incrocio, c'è chi si domanda, in occasione delle nuove performance del nostro diletto Silviuccio, se l'Ítalia profonda sia sempre stata così e, se si vedevano meno brutture, questo fosse dovuto alla giovane età. Se, in altre parole, il berlusconismo ha solo portato alla ribalta un Italia meschina che già c'era o l'ha sostanzialmente creata e nutrita.

A me viene da dire che l'uomo è tale da più o meno sempre. Il discrimine sta nella gestione delle pulsioni. Chi non ha avuto mai voglia di spaccare la testa di qualcuno ? Bene, c'è chi lo fa e chi vive una vita senza farlo. E questo tra istinto e pratica di vita si applica a moltissime occasioni, e determina il comportamento civile.

Ora, come ogni altra manifestazione, il comportamento, essendo nient'altro che una codifica del "fare con gli altri", è convenzionale, è un linguaggio. Io, per cause puramente anagrafiche, ho vissuto in una società massmediatica ancora abbozzata, negli anni della mia formazione. Avevamo 2 ore al giorno di tv, al massimo, bianco e nero, poco stimolante e molto pedagogica. Ricordo orripilanti cortometraggi stop-motion cecoslovacchi di omini filiformi con la testa a pallina. E questo era quello che passava il convento per i ragazzi.

Se anche fuori la spudoratezza poteva premere e ribollire, non le veniva data dignità. C'era, quindi, un pudore forse ridicolo, forse retorico ed imbalsamato, ma che portava ad intendere altri comportamenti, come virtuosi. L'impegno, lo studio, l'evolversi civile, il rispetto. Un esempio per tutti, "i ragazzi di padre Brown".

Prodotto e fucina al tempo stesso della rivoluzione linguistica della tv commerciale, il berlusconismo ha aperto i cancelli al suo opposto. Ha permesso che della spudoratezza si divenisse orgogliosi. La cifra è divenuta la commerciabilità e l'appeal mediatico di ogni manifestazione. Calpestando ogni altra cosa, intere famiglie sono andate sorridendo a sputtanarsi in televisione, dandosi allegramente della mignotta e del cornuto; casalinghe scollacciate hanno aderito ad ogni dettame da filmaccio proto-porno andando a mostrare, odalische delabrèe, le proprie cicce in seconda serata. L'apparire, il sembrare, il posticcio, il lifting sono l'estetica e l'etica attuali.

Il campione, perchè di tale si tratta, il primo inter pares dei rifatti, è l'esegeta massimo dello stiracchiamento dermico e della proliferazione pilifera artificiale. E' lui che esalta, ospita e sorregge un gineceo plastificato e dalle labbra fuoribordo.

Sarà la mia età, sarà che quando mi si sono formate grammatica e sintassi certi obbrobri non esistevano, ma io ritengo di essere immune alle malìe di questo sistema. Quel che non riesco a fare è immedesimarmi a fondo, per comprendere, in un ventenne di oggi, pasturato ipnopedicamente a certi valori e stilemi morali sin dalla nascita. E magari abbandonato a sè da genitori distratti o impauriti. O impreparati.

Quello che quindi per vincere dovrebbe fare una sinistra progressista, sarebbe quello di reinventare e veicolare in modo accattivante un nuovo linguaggio, un nuovo modo di vedere ed interpretare la realtà, scalzando quei pupazzi eterodiretti con problematiche indotte che animano un mondo sempre più irreale ma che serve da calco e paragone per una vita ipotetica su cui modulare i desideri e le pulsioni.

Ci vogliono, ahimè, mezzi di comunicazione. E questo è stato l'errore più marchiano fatto. Non aver sviluppato non dico una tv di partito, ma una tv diveramente commerciale e di non aver lottato perchè la tv pubblica mantenesse caratteristiche che la potessero rendere libera da certe logiche mercantili.

Quando Baricco affermò che gli investimenti andavano fatti non su balletti e rivisitazioni Cechoviane ma su una tv gratuita e di qualità, io applaudii in sordina per l'idea geniale. Purtroppo si colse solo l'aspetto paradossale, senza capire quanto in realtà ci fosse di valido in quella proposta.

Sinceramente non so se ci siano anticorpi abbastanza per rivoltare la deriva cui assistiamo senza precipitare nel suo opposto, un neo-moralismo clericale di apparente mortificazione, dove ogni diversità e ingegno possano essere aserviti ad un ugualitarismo da frati-formiche. Una via monacale alla Chinese Way Of Life, tutti buoni e a testa china a costruire le piramidi di Marchionsete I°.

Certo è che la parte progressista di questo paese delle colpe le ha avute.
Un suo grosso limite, e lo applico sia alla situazione attuale, pregressa e financo storica, è che è bravissima nell'analisi A POSTERIORI delle cose, ma una ciofeca nella previsione degli eventi.

Altro grossissimo limite è, una volta esaminata la cosa, grazie anche agli affilatissimi strumenti metodologici sviluppatisi negli anni, il fatto che non ha assolutamente idea di che cosa minchia fare !

Io sospetto che, me incluso, si pensi la realtà dei fatti essere talmente lampante, che non ci voglia uno sforzo divulgativo chiaro e ripetuto per diffondere le proprie idee.

Una volta dette come stanno le cose, basta, ci possiamo avvolgere in tavole rotonde dove iniziare l'eterna caccia al pelo nell'uovo, il campionato di distinguo (a squadre e singolare) ed il sempiterno "tiro alla palla" (propria). Oltre all'antico sport praticato sin dai tempi della rivoluzione russa, ovvero "guarda bene come sparo a mio fratello".

In queste ilari faccende affaccendati, veniamo bungabungati dai famelici e pragmatici berlusmen che invece han capito quanto la repetitio ad libitum sia essenziale per conculcare la visione della phiga da vicino, come una amante, la massa vuole essere rassicurata ogni mezzora. Noi invece, come in un film di Verdone, diciamo : "cara mi ami ? e allora vedi che la cosa è reciproca ?"

Dei geni della conquista.

Comportamenti del genere, di fronte alla marea di qualunquisti conformisti che popolano l'elettorato, non faranno breccia, credo. Si devono inventare nuovi linguaggi e nuove prospettive. Puntare sull'essere, scuotere dal torpore ipnotico questi abbrutiti, trovare persone che come Vendola, per esempio, facciano sentire la sincerità nelle cose che dicono e che chiamino a raccolta quelle forze positive ed attive che sono necessarie per dare ossigeno a tutti. Energia, onestà, volontà.
Queste penso debbano essere le parole d'ordine se si vuol cambiare qualcosa.

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