giovedì 11 novembre 2010

Recensioncina

Un libro del genere in genere non mi piace. A me piacciono i libri lineari, dove la trama si snoda senza troppi svarioni, non tortuosa, senza salti. Se avessi notato poi che l'autore è lo stesso di un libro che, stando a ciò che ne so, non leggerei mai (il mandolino del capitano corelli) non lo avrei mai preso, sullo scaffale.

E avrei fatto una cazzata paurosa.

E' uno dei migliori libri che abbia letto negli ultimi anni. Ricco, divertente, vario; gioca su registri diversissimi. E' tragico comico ironico laido filosofico etico morale scollacciato pornografico magico. E' un affresco cangiante di una umanità forte disperata allegra vivente assassina ossessionata spensierata, ambientato in un sudamerica incrocio di mille culture di mille filosofie.

Leggetelo, è gustosissimo, non è possibile saltare nemmeno mezzo rigo, vi ammalierà con il suo sapore robusto, imprevedibile, avvolgente. Un libro che crea un mondo dove si sprofonda ma che riempie la testa, impedendo di proseguire troppo la lettura, imponendo di fermarsi, riflettere, digerire e metabolizzare le mille sfumature umane che lo compongono.

Maghi, indios, puttane, preti, maniaci, generali, peones, bambini, diavoli, scrittori, musicisti, giaguari, conquistadores scongelati, finti predicatori, un turbinio di figure ognuna delle quali definita, profonda, ricca.

Non è un libro, è una vera esperienza fisica.

C'era una volta una scimmia che disse ad un coniglio: "quando fai la cacca ti succede mai che ti si attacchi al pelo ?" e il coniglio dice : "purtroppo si" e allora la scimmia dice : " ah, bene" e poi prende il coniglio e ci si pulisce il culo.

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