giovedì 26 febbraio 2009

4wheeldriven


ho notato che ultimamente sia in radio che in tv, più del 50% delle pubblicità che passano sono di automobili. questa densità non so quanto sia proficua, facendo un marmellatone di nomi, prezzi, dotazioni. per cui tutto si spalma uniforme e lo scopo fondamentale della pubblicità moderna, piantare in testa il chiodino del nome da ricordare, va a farsi friggere. è patetico vedere questi dinosauri meccanici tutti lucidi scivolare in paesaggi improbabili, città deserte, luoghi esotici. mai un ingorgo, mai dei figli che si accapigliano nei sedili posteriori, mai uno che gira per ore cercando un parcheggio, bestemmiando. e di volta in volta il target presunto della macchina ( il giovane, la donna, la famiglia, il manager arrivato) che cinguettano con la loro macchinuccia leccandosela, strofinandosela, rimirandosela, vivendoci dentro come una estensione della loro casa. ed è ancor più patetico considerando che sono dei dinosauri tecnologici. se l'auto avesse avuto l'evoluzione tecnica dei computer, in proporzione, oggi andremmo tutti in giro su dischi volanti supersicuri con motori a sputo. uno sputo 1000km. e invece viaggiamo su bombe che ingoiano carburanti fossili in via di estinzione, soffocando noi stessi, il mondo, le città dove viviamo. e le case automobilistiche non è che cercano altre strade, no, non è che rinunciano a certi margini per offrire a tutti quelli che ora sono accessori destinati solo ad auto di fascia alta, non cercano di limitare dei mostri di motori totalmente inutili (mi son sempre chiesto chi cacchio compra un ferrari, quando la velocità media in città è di circa 11 kmh e sulle autostrade ci sono limiti e tutor),insistono invece a chiedere sovvenzioni statali da una parte (ma al potere non c'erano i liberisti ?) e dall'altra a pompare immagini intriganti di totem di lamiera, volti ora a soddisfare la praticità, l'eleganza, la voglia di status symbol, di prolunghe sessuali... sempre più ossessive, sempre più tambureggianti, annaspano come pesci tirati in secco, queste reclame raffinate, esaltate, un pò oscene.
sarà che in casa mia si è sempre badato alla praticità ed alla economicità delle auto, tenendole finchè non esalavano l'ultimo respiro. sarà che a me l'auto è sempre sembrata solo un mezzo, nel vero senso della parola. uno strumento che deve essere il più comodo e pratico possibile, il cui acquisto è subordinato alle mie risorse economiche; e credo che la crisi costringa a questo ragionamento oramai la maggior parte delle persone. forse se ne renderanno conto e forse anche la pubblicità si dovrà adeguare ad un linguaggio meno artificialmente esaltato, cercando ed offrendo
quella sobrietà e quella concretezza che io penso siano alla base del ripensamento necessario per ripartire su basi diverse, concrete, etiche. anche se poi in realtà immagino manifestini chiassosi per l'ultimo modello di paratia anti allagamento da installare alle porte di chi vive nelle case fronte mare, dopo lo scioglimento dei ghiacci.

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