mercoledì 6 aprile 2011

Il nocciolo


Riflettevo su un fatto. A fronte di tutte le giustificazioni e le misure prese per allontanare dalle flaccide terga i vari uccelli paduli togati, si invoca, ottenendola, una sorta di complicità da parte di molta gente.

Questo mi fa pensare che sia diffusissimo il sentimento per il quale si condivide empaticamente la posizione di quello che fa la malefatta ma che ritiene di essere, in varia misura e per vari motivi, giustificabile, ma manca totalmente il punto di vista di chi il sopruso, la marachella, il torto, lo subisce. Nel senso che a me pare si parta dal presupposto condiviso che siamo tutti colpevoli di qualcosa e se il campione dei colpevoli fa ciò che può (e anche qualcosa che non può) per salvarsi, in fondo viene sentito come uno di noi, e viene giustificato. Non ci si mette nei panni di chi poi i diritti li ha negati ed è offeso.

Quando parlavo della necessità di fondare una identità di sinistra, progressista, pensavo appunto ad una identità fatta di quelle persone che ancora si sentono oneste e rispettose, quelle che, per capirsi, ai tempi del PCI si consideravano depositarie di quella moralità impersonata da persone come Enrico Berlinguer, figure con le quali si poteva o meno essere d'accordo, ma che meritavano il rispetto dovuto agli onesti.

L’annacquarsi successivo con profughi del Psi e della Dc, lo sbandamento ideale post-muro e l’aver scoperto anche nel proprio cesto qualche mela marcia ha fatto si che questa idea di sè scemasse o si dividesse in rivoli quali Rifondazione o gruppetti di più puri degli altri.

Molti, poi, si sono travasati dalla mistica del Partito contro il Potere alla mistica del Movimento contro i Ladri amici dei Terroni e dei Négher, diventando da trinariciuti rossi dei trinariciuti verdi.

Forse tutto questo è causa della massificazione sociale, della poltiglia piccolo-borghese, dell’appiattimento di gusti, desideri, linguaggi.
Certo che vedere quanto si sia infettato il senso dell’onestà, quanto mercimonio spicciolo mini l’equità dovuta, è estremamente deprimente e non so quanto e come ci potremo spurgare da questi liquami pervasivi.

I compagni perduti

La Lega vince in quanto tutela gli interessi bottegai e consola paure xenofobe, ma sopratutto dà un'identità a molta gente, transfughi di un'identità anche comunista, precendentemente.

Il PDL ha successo sia perchè tutela gli interessi di poteri forti e infrastrutture intrallazzone, sia perchè legittima e circoscrive una identità cosidetta piccolo borghese, fatta di conformismi, benaltrismi, qualunquismi pavidi e arroganti.

E la sinistra ? Esautorata per vari motivi dall'identità di opposizione, che la teneva incollata nonostante forze centrifughe di vario tipo (forze che si sono poi efficacemente concretizzate con le varie scissioni atomiche) adesso quale identità è in grado di proporre ?

La bontà o meno delle proposte, la visibilità sui mezzi di massa, la rispettabilità delle persone, sono tutti elementi sicuramente necessari, ma non sufficienti.
Si deve costruire, anche con un linguaggio diverso rispetto a quello berlusconiano, costruito su una grammatica televisiva, commerciale, articolata su verbi apparenti e non essenziali.

Una identità condivisibile, intrigante, che faccia sentire chi la condivide come parte di un macro organismo sociale soddisfacente, che moltiplichi virtuosamente quelli che sono i buoni concetti di sè che ognuno di noi ha.

Una identità che sia anche di opposizione, di contrapposizione, intimamente antiberlusconista; culturalmente antiberlusconiana, con una sua forma, una sua sintassi, un suo progetto sia pragnatico che utopico.

Come costruire questa identità, e con chi, è per me il vero lavoro che ci deve impegnare, tutti noi.

giovedì 17 marzo 2011

martedì 8 marzo 2011

Oggi, 8 marzo...


"Secondo i dati del World Economic Forum (2010) l’Italia al femminile è disastrosamente, tragicamente arretrata. Le donne italiane sono all’ 87esimo posto nel mondo per la partecipazione al lavoro retribuito; al 121esimo in fatto di eguaglianza retributiva; al 97esimo per la presenza in posti di responsabilità amministrativa e di comando; al 74esimo nel trattamento generale delle donne, dietro Vietnam. Colombia e Perù."

Io ci speravo, anni fa, che le donne potessero essere le protagoniste di una rinascita progressista. Non tanto per una ipotetica superiorità femminile, cui sinceramente non ho mai creduto (così come del resto non ho mai creduto ad una superiorità maschile), quanto per l'incazzatura derivante dalla sedimentazione di centinaia di anni di soprusi e per una acquisita coscienza dei propri diritti.

Invece sono anni, e tanti ormai, che vedo rientrare nell’alveo di un formalismo sessista gran parte dell’universo femminile. Le donne per prime accettano di essere incasellate in un certo modo.

Hanno ceduto a canoni estetici pre-rivoluzione sessuale, oggi siamo addirittura alla rivalutazione del meretricio come modo per fare carriera, o conquistare un posticino al sole.

Non si vede da nessuna parte un minimo accenno al boicottaggio di merce che usa ogni riferimento alla donna come veicolo sessuale di pulsioni mercantili.

Io speravo che ci avrebbero spazzati via come foglie morte, ma evidentemente noi maschietti siamo stati così abili nel propagandare l’immagine di un maschio in crisi, fragile, debole, sensibile, aduso anche lui alla depilazione, fisica e mentale, che almeno come immagine percepita sembra che così ridotto sia meno prevaricatore, minaccioso, violento, e non attaccati al mantenimento delle nostre prerogative, dei nostri privilegi.

Probabilmente sta vincendo la visione per cui, svuotati da ogni essenza, esistiamo socialmente solo rivestendo un ruolo apparente, come proiezione di ciò che si crede e si dice si debba essere.

Persa la concretezza sostanziale dell’avere idee, bisogni, desideri, affetti, viviamo la quotidianità in modo schizofrenico; una realtà di sottomissione depressa e abulica, ma con la testa in una realtà virtuale dove i ruoli sono quelli standardizzati da certa comunicazione di massa.

Quei ruoli che si esplicano perfettamente nella letteratura contemporanea, che è la pubblicità; uomini e donne profumati, o efficienti, spiritosi, intercambiabili, disinibiti, spigliati. Inesistenti.

Come dire, non c’è più la lotta dei sessi in quanto sono scomparsi i sessi, sostituiti da Barbie e Ken la cui libido si è orientata sul possedere qualcosa o qualcuno, invece che sull’essere insieme a.

Tutto passa, anche l’emancipazione femminile, attraverso quel cambiamento che ritengo necessario, culturale, linguistico, mentale, che è passare da questa sbornia di basso consumismo ad una concretezza non cinica ma lucida. Perchè a me preme, eccome, che le donne abbiano riconosciuti nei fatti i loro diritti, ma preme ancor di più che tutti noi si sia, a pieno titolo, delle persone compiute. A prescindere dal gamete.

Si deve, per non soccombere sotto tutti i punti di vista, tornare ad essere. Perchè secondo il vecchio dilemma, avere o essere, noi non solo non siamo più, ma nemmeno abbiamo qualcosa. E dobbiamo imparare a dirlo, a chiederlo, a ottenerlo.

martedì 1 marzo 2011

Piove sul bagnato ?


Leggo sul giornale l'ultima uscita di Ecclestone, patron della Formula 1 :

"Gran Premi noiosi ? Pioggia artificiale".

Giusto, al 38° giro i vostri tessuti scrotali sono già ad altezza rotule ? Le vostre ghiandole mammarie solleticano gli alluci ? Siete divenuti oramai tutt'uno con il divano ? Nessun problema, ci pensa zio Bernie.

Il genio ha pensato che un ottimo modo per movimentare la noia mortale dell'autopista Polystil sia quello per il quale, senza preavviso, si accende l'annaffiatore automatico alla curva mortale, così il bolide ci arriva bello tranquillo con le gomme slick e si frantuma sul guard rail, meglio ancora se qualche lamiera decapita qualche spettatore ignaro.

Allo studio altre variabili per rendere pimpanti gli altri GP:

Gran Premio di Pamplona. Se lo spettacolo langue, si fanno entrare in pista i famosi tori che inseguiranno le monoposto, causando dei simpatici testacoda che movimenteranno lo spettacolo internazionale.

Gran Premio di Ivrea. Una compagine di eporediesi si apposterà di nascosto in qualche chicane e, all'appropinquarsi dei piloti, cominceranno a bersagliarli fittamente di sugose arance, per vedere l'effetto che fa. Probabile anche lo sviluppo di un concorso a premi, con il vincitore che potrà sfogarsi anche lui a colpi di agrumi.

Gran premio di Baghdad. All'ennesimo giro di pista farà il suo ingresso una misteriosa macchina, tutta nera che, in caso di ammucchiata in curva, si farà esplodere vicina alle altre, dando una simpatica diradata ai concorrenti.

Gran Premio di Pechino. Durante lo svolgimento della gara, improvvisamente, da una porta nascosta, alcuni militari faranno attraversare la pista ad alcuni prigionieri politici bendati. Sarà cura dei militari aspettare che sopraggiunga qualcuno, altrimenti sarebbe una cosa priva di senso. Già previste alcune contestazioni da parte di organizzazioni umanitarie, rapidamente tacitate con il taglio di ogni collegamento internet.

Fran Premio di roncobilaccio. Alternativo all'itinerario autostradale normale, verrà attivato casualmente uno svincolo per autotreni, dirottandoli sul circuito della gara. I piloti si ritroveranno quindi imbottigliati in colonne di Tir bulgari, con un simpatico effetto controesodo. Grande la soddisfazione del pubblico, che finalmente vedrà quegli sboroni di piloti sottoposti anche loro al dramma dell'ingorgo.

Gran Premio di Arcore. Al primo pit-stop alcuni piloti verranno sostituiti da escort, veline, mignotte brasiliane assortite le quali, ovviamente, non saranno assolutamente in grado di condurre un mostro da diecimila cavalli. Le ripartenze saranno comicissime (previsti collegamenti con Paperissima) con gli alettoni che stroncheranno le gambe dei meccanici.

sabato 26 febbraio 2011

Palinsesto prossimo venturo

Con il ritorno del trucido Ferrara in Rai proseguono le mosse di contenimento allo strapotere culturale della sinistra; una sinistra predominante, con gli ascolti di un Tg3 che gode del traino… del traino… di che traino gode ? Boh, vabbè… e con tutti gli altri programmi campioni di share, sempre tutti su rai 3, Geo & Geo, un posto al sole...

La goccia che ha tatto traboccare il vaso dev'essere stato vedere il povero La Russa messo alla gogna con spietatezza dalle movenze infide e vellutate di Fazio.
Un vile agguato che deve aver fatto decidere l’altrimenti tiepido e moderato Berlusconi.

Ma non si fermerà a questo. Una volta messa in piedi la Duplice, l’uno-due Minzo-Ferrara, sono allo studio altre iniziative.

Si parla di un programma quotidiano su Rai2 che partirà subito dopo il Tg fino a mezzanotte, condotto dal vescovo di Grosseto, Mons. Babini, quello che denunciava come le accuse ai preti pedofili fossero una campagna sionista, o che affermava essere l’Islam “una giusta punizione del Signore davanti alla nostra ignavia di cristiani che non sappiamo difendere la nostra identità religiosa”, o anche che, a proposito degli omosessuali, affermava: “un argomento del quale mi fa ribrezzo parlare» definendo l’omosessualità “aberrante” e “un vizio contro natura".

La trasmissione si chiamerà “Torquemada” e si svolgerà come una seduta della Santa Inquisizione in diretta, con televoto.

Verranno selezionati alcuni eresiarchi, o supposte streghe o blasfemi assortiti. Lo studio sarà la minuziosa ricostruzione di un sotterraneo del convento della Santa Cruz di Segovia, dotato di tutte le macchine da tortura del passato, dalla gabbia facciale con topi vivi alla vergine di Norimberga o il torchio per slogare le braccia.

Nello spettacolare ambiente, che nulla avrà da invidiare ai plastici di Vespa, i concorrenti verranno sottoposti a stringenti interrogatori da part di una giuria di Vip, coadiuvata da autentici carnefici balcanici ed ex generali argentini (questi ultimi per un accordo con i telespettatori oriundi)e dovranno resistere quanto più possibile alle sollecitazioni fisiche prima di ammettere le loro colpe; ci sarà anche un meccanismo a parte, una sorta di bonus che potranno acquisire chiamando in correità reali o supposti loro complici o adepti, con collegamenti da studio e inviati speciali provvisti di staffili, ferri incandescenti e pinze assortite che partiranno con un simpatico furgoncino "memento mori" dipinto di nero e oro, per interrogatori lampo a casa dei denunciati.

Particolarmente accattivanti saranno le sedute nel confessionale, su sedie elettrificate od appesi al soffitto. Chi verrà eliminato dal televoto sarà eliminato a tutti gli effetti, con solo una possibilità data a disposizione per sfangarla ed essere rinchiuso a vita in un campo provvisorio di accoglienza, quella del giudizio di Dio.

Il concorrente infatti potrà, estrema chance, affrontare un suplizio a scelta : essere legato in un sacco con una macina da mulino e gettato in acqua (all’uopo verranno approntati tema di ripresa subacquei in HD, 3D dolby senssurround) oppure dovrà ingoiare piombo fuso e sopravvivere o, piece de resistence intramontabile, camminare a piedi nudi per 300 metri sui carboni ardenti, sorridendo e cantando canzoni di Apicella.

Altri progetti televisivi prevedono una versione di “Chi l’ha Visto” dove, grazie a delatori anonimi, si cercherà di rintracciare una volta il graffitaro che ha scritto brutte cose sul conto di Berlusconi, o chi, protetto vigliaccamente dalla folla, ha urlato male parole all’indirizzo del governo o anche più semplicemente gli abbonati a Repubblica, Espresso e Fatto Quotidiano.

Altra trasmissione in cantiere è “La storia la facciamo Noi”, dove salienti avvenimenti storici verranno rivisitati alla luce di una storiografia finalmente scissa dalla obsoleta visione marxista. David Irving , coadiuvato da giovani laureati in storia presso l’università di don Verzè (corsi lampo di soli 10 mesi)svelerà le origini stroriche dei protocolli dei savi di Sion, riportando alla realtà la loro fondatezza indubitabile; dimostrerà che non è vero che 6 milioni di ebrei sono morti nei campi di sterminio, solo che si erano nascosti per fare uno scherzino ai kapò ed ancora nessuno ha detto loro che la guerra è finita. Una versione allargata, diciamo, dei giapponesi nelle isolette del Pacifico.

Un'altra contro-inchiesta chiarirà i retroscena dell’avventura dei Mille, per svelare al pubblico quanto in realtà Garibaldi avesse promesso al cognato il restauro di un Baglio vicino Selinunte avuto in eredità da una anziana repubblicana di Nizza, ma le pratiche per lo sblocco dei lavori di rifacimento si erano arenate presso l'ufficio tecnico di Calatafimi, da cosa nasce cosa e alla finela situazione è sfuggita di mano, come si è visto.

Infine, per i patiti della scienza, non poteva mancare il controaltare a quella trasmissione relativista bolscevica condotta da quel nepotista di Piero Angela.

Giovanni Cacioppo, opportunamente rieducato per togliere quegli ultimi residui di coerenza scientifica, guiderà i telespettatori verso il lato buono della scienza, dimostrando dati alla mano quanto sia assurdo ancora oggi sostenere che noi uomini possiamo avere niente a che fare con delle stupide e viziose scimmie.
O quanto sia nell'evidenza di tutti che è il sole, che gira attorno alla testa, e non viceversa; fossimo noi , a girare, voleremmo via, no ? e poi, 'sta cosa che la terra è tonda, ma per piacere...

martedì 15 febbraio 2011

Prima di attraversare, guarda a destra e a sinistra.


Una persona che stimo molto, Paolo Raponi, ha scritto : "Non abbiamo di fronte avversari politici o di classe con cui valga la pena di discutere o di lottare per porre fine a privilegi e rivendicare diritti negati. Abbiamo di fronte autentici banditi. Bandito è il politico incompetente e corrotto, bandito è il genitore che non trova nulla di strano se una ragazzina si prostituisce ed anzi, se ne avesse l’occasione, incoraggerebbe la propria figlia a fare altrettanto, bandito è l’imprenditore che sfrutta le disgrazie altrui per fare quattrini, bandito è il fanatico razzista che scrive sui muri “.

Quindi, con i dirigenti non c’è dialogo perchè sono dei banditi puri, fascisti che coltivano la menzogna e la sopraffazione mediatica. Con l’elettorato nemmeno, perchè o sono consapevoli ma hanno interesse allo status quo o sono degli adoratori di muffa.

Se io fossi di destra, e non lo sono, e fossi una persona seria ed onesta, e lo sono, mi augurerei che il Caro Anomalo si levasse davvero di torno, in quanto è lui il tappo (in tutti i sensi) che blocca la formazione di una destra vera e seria in Italia e, per contrapposizione, anche una sinistra libera di esprimersi, non come adesso che sia per insipienza, sia per sua suddivisione atomica sia per oggettiva mancanza di spazio informatico, è il classico albero che cade nella foresta deserta.

Senza di lui si aprirà, spero, una radura, che si sarebbe dovuta aprire già nei primi anni ‘90 con l’emergere di una AN ripulita, un Pci riformista ed un centro liberale slegato sempre di più da mamma vaticana. L’unica domanda è che resterà quella predisposizione tutta nostra ad un deteriore populismo fascio-clericale, e questa energia, questa subcultura dovranno forzatamente incanalarsi da qualche parte.

Ho sinceramente paura della parte più retrograda e razzista e xenofoba che ora milita nella Lega, a nord, e in quella politica espressione della malavita organizzata, a sud. Anche se sicuramente quella del sud sarà prevalente, viste le maggiori risorse finanziarie che ha.

Insomma, anche qualora succedesse che il nano se ne va, attenzione, bisognerà tenere gli occhi aperti, per non ritrovarsi un giorno il clone di D’Alema che ci dice quanto Cosa Nostra, in fondo, sia una risorsa per il nostro paese.

Ci ho un rapporto.

Cerco di non entrare in un discorso complesso di cosa sia un rapporto adulto tra persone mature.

Con la mia donna l'intesa è mentale, fisica, umoristica. Se facciamo qualcosa assieme il piacere non è 1+1 ma 1x1000, discutiamo, ci si arricchisce reciprocamente, modelliamo la nostra vita sul nostro rapporto e vediamo il mondo in due.

Ma Silvio ? Che vita interiore ha ? Che concetto di bellezza ha ?

Ma come, un uomo ricco, potente, affascinante come lui, ci rendiamo conto di che sgallettate si circonda ? Due minuti, ma che dico, due secondi dopo l'amplesso, con una Ruby, ma che dici, di che parli ?

La riduzione della donna ad un astuccio penico e del sesso ad una minzione. Probabilmente soffre di tali e tanti complessi di inferiorità che non si ritiene all'altezza di una donna vera, sente che gli manca qualcosa. E compensa con una bulimia contabile questa sua inadeguatezza.

Non lascerà mai, non si dimetterà mai, perchè se fosse lasciato solo a sé stesso, obbligato a guardarsi nello specchio di una solitudine arida, non sopravviverebbe un minuto.

domenica 6 febbraio 2011

Another brick in the wall

Continua da parte del Palazzinarus Maximus il ricorso alla ripresa dell'edilizia come volano dell'economia.

C'è chi si lamenta, infatti, che sistema edile langue. Che languisca a me non fa altro che piacere. Questo paese sta delegando al mattone, ovvero il grado zero di ogni sapienza, la propria rinascita.

E’ stato utile nel dopoguerra, quando l’Italia era distrutta, ma oggi dovremmo puntare ad altro.

Non serve un paese evoluto, per tirare su case, sopratutto se poi le nostre le tiriamo su con la sabbia di mare e poco cemento. Oltretutto costruire immobilizza capitali; siam pieni di case invendute, nessuno ha i soldi per comprarle, le banche non danno più i mutui al 110% del valore dell'immobile. E contemporaneamente sacrifichiamo territorio, esponendoci sempre più a frane, alluvioni, morti, macerie.

Dovremmo costruire tecnologia, turismo di altissimo livello, terziario avanzato, e invece siamo ancora a fare arrampicare dei manovali su impalcature insicure, importando manodopera di basso profilo da quei paesi che vengono poi segnalati dai pavidi come fucine di grassatori, violentatori, ladri matricolati.

Schiavi perennemente ricattati, regolarizzati solo quando giacciono in una pozza di sangue, angeli caduti dal sesto piano.

Schiavi che mescolano il loro sangue in quella terra movimentata dalle cosche, in quel cemento venduto dalle cosche. Vogliamo costruire ? Venite qua, vi faccio vedere decine di aeree dismesse da ricostruire, per mantenere a volumetria zero l’aumento delle aree fabbricate.

Ma certo per fare questo ci vuole intelligenza, ci vuole un amministratore che pianifichi con saggezza, che sappia amalgamare con ciò che c’è intorno, magari antico di secoli. E’ molto più comodo cambiare destinazione a qualche ettaro, far fare nuove cattedrali nel deserto, isole perdute nel nulla, fortini senza servizi.

Il mattone, per noi, sta diventando un peso al collo e basta.

lunedì 24 gennaio 2011

Non vedo, non sento, non parlo.



La trasmissione "In 1/2h" di ieri è stata la sagra dell'omissis e del nente sacciu, nente vidi.

Fede ripeteva le giaculatorie non ostante il pitbull Annunziata, col sorriso carnivoro, continuasse ad azzannare l'osso. Ma il Fede, reso oleoso da anni ed anni democristiani, si è reso invisibile come una pallina da roulette e parlando parlando non ha detto niente. Si vede che l'hanno briffato ben bene, conoscendo le sue doti di gaffeur. "Tu ripeti che erano serate ai limiti della tombolata, non dire niente di più chè se scaxxi ti mandiamo sul satellite davvero. Ma non le frequenze, tu tutto intero e senza nemmeno un dado, un mazzo di carte, un calendario porno."

Poi è stato il turno della d'Addario, la Eva primigenia delle escort la quale, evidentemente, deve avere dei conti in sospeso da esigere, anch'essa ha detto e non detto, alluso, accennato, ma niente che resti nero su bianco in caso di futura contestazione.

Insomma, tutti hanno imparato a bestemmiare con la mano sulla bocca, perchè grande è la confusione sotto il cielo, e non si sa domani la migrazione di uccelli paduli da che parte arriverà.

domenica 23 gennaio 2011

Paradisi artificiali



Io le trovo due notizie molto interessanti.

Cancelli, mura di cinta e telecamere - Le città con il ponte levatoio

Viaggio tra le ville di Vione, comunità lombarda chiusa al mondo da un muro di cinta e sorvegliata dalle telecamere ventiquattr'ore su ventiquattro. Qui entrano solo i residenti che pagano a peso d'oro la garanzia di sicurezza per sé e per la propria famiglia
di JENNER MELETTI BASIGLIO (MILANO)
- Sembra lontano, il mondo degli altri. È là in fondo, oltre il muro di cinta, oltre la nebbia. Questo è "un luogo magico e nascosto", un rifugio scelto da chi vuole "cambiare vita e proteggere i propri figli". Piazza del Duomo è appena a quindici chilometri, ma sembra in un altro continente. "Qui ci sono sicurezza assoluta, tranquillità, silenzio", dice Stefano Fierro, che cura la vendita di 146 case e appartamenti in questa cascina Vione, gated community - ovvero comunità chiusa da cancelli - sulla strada che porta a Pavia. "Ci sarà vigilanza armata, ci saranno telecamere sul muro di cinta e sensori elettronici antintrusione. Potranno entrare solo i residenti e gli ospiti dei residenti, dopo l'identificazione".

Stanno nascendo anche in Italia, le città blindate. Vione aprirà il Primo Maggio, con la consegna delle chiavi di casa (elettroniche) a medici, avvocati, manager, impresari... Età compresa fra i 35 ed i 50 anni, tutti con famiglia, quasi tutti con bambini. Spenderanno almeno 4.200 euro al metro quadro per appartamenti che vanno dagli 80 ai 250-300 metri quadri.

Dovranno poi pagare forti spese "condominiali" per vigilanti, giardinieri, custodi. Le vendite vanno bene perché "Vione - è scritto nel sito che propone l'investimento - non è solo un luogo ma un modo di pensare e di vivere". Le promesse sono impegnative. "Si potrà, come una volta, vivere tranquilli
lasciando aperta la porta di casa". "Potrai passeggiare come faresti a Portofino o Capri, ma senza il turismo".
Oltre a quelli privati, ci sarà anche un grande giardino storico, del '700". Pollai, stalle e case dei braccianti sono già diventati appartamenti di lusso, appena meno prestigiosi di quelli ricavati nella villa padronale. Chi arriva qui - lo ha ripetuto cento volte prima di firmare il rogito - ha chiesto prima di tutto la sicurezza e ha avuto risposte esaurienti. Non saranno tenuti lontano solo ladri o rapinatori ma anche gli "indesiderati". "In città - annuncia la pubblicità della cascina - ci sono traffico, inquinamento, aggressività, violenza e soprattutto troppe persone con origini e abitudini diverse". Qui non rischi di trovarti accanto il migrante che cucina con aglio e zenzero. "Verranno ad abitare qui persone con background culturale e lavorativo comune, ci sarà quel buon vicinato ormai perduto in città". L'asticella del reddito è posta ben in alto: chi vuole mettersi sopra il capo un tetto con antiche travi a vista deve infatti ripagare un investimento di almeno 60 milioni di euro per un "condominio" di circa 500 abitanti.
La strada provinciale che passava qui accanto è stata spostata: il rumore delle auto - il residente si infila in garage sotterranei poi si presenta a piedi davanti ai guardiani - non deve ricordare che fuori esiste una vita meno patinata. "Per quanto possa essere stata dura la tua giornata, quando sarai a casa nessuno ti disturberà e il resto del mondo resterà fuori dalla tua vita".

Misterioso delitto a "Cartoonia" l'ex città felice della Disney

Celebration, in Florida, costruita dal colosso del cinema 14 anni fa era considerata la meta ideale per vivere. Ora è sconvolta dalla criminalità
di KIM SEVERSON

CELEBRATION (Florida) - Non bastava l'omicidio nel giorno del Ringraziamento a sconvolgere la cittadina progettata dalla Disney. Ora arrivano anche i blindati e le teste di cuoio. In questa comunità realizzata 14 anni fa dalla Walt Disney Co. e sbandierata come la città più felice della terra (e che in effetti finora era rimasta quasi completamente immune dalle conflittualità urbane), due crimini importanti in meno di una settimana fanno apparire meno festosa perfino la neve finta che ogni sera, allo scoccare di ogni ora, ricopre la piazza del paese.

Nella tarda serata di giovedì scorso gli uomini dello sceriffo hanno bloccato diversi isolati di questa cittadina neotradizionale di 10.000 abitanti circondata da chilometri di recinzioni bianche, per cercare di convincere un uomo disperato, e forse armato, a uscire dalla sua abitazione. In precedenza era stata chiusa la scuola vicino alla piazza del paese. Il brusio degli elicotteri ha interrotto le passeggiate in carrozzella. Perfino il cocktail party natalizio al campo da golf è stato annullato.

Ma la drammatica situazione (che un vice sceriffo ha descritto come una lite familiare che vede implicato un padre di famiglia che ha perso il lavoro ed è stato lasciato dalla moglie) non è la cosa più grave successa a Celebration. In un momento ancora imprecisato nel corso del weekend del Ringraziamento è stato assassinato il cinquantottenne Matteo Patrick Giovanditto. Alcuni vicini, preoccupati perché non lo vedevano, sono entrati nel
suo appartamento al piano terra, a un isolato di distanza dalla pista per il pattinaggio su ghiaccio nella piazza del paese, trovandolo, secondo il racconto della polizia, riverso a terra e con sopra una coperta. Gli agenti hanno poi ritrovato la sua Corvette nera in una cittadina vicina, ma al momento non hanno ancora arrestato nessuno. Agli abitanti di Celebration è stato assicurato che non c'è nulla da temere. "Hanno trovato indizi molto importanti", ha detto una portavoce dello sceriffo, Twis Lizasuain. "Non abbiamo ancora comunicato le nostre scoperte, ma il ritrovamento del veicolo è stato una svolta importante".

Il primo omicidio nella cittadina modello è sulla bocca di tutti qui a Celebration, ma non per tutti è stata una sorpresa. Il mondo sta cambiando, ammettono gli abitanti. Ma resta il fatto che il delitto incrina l'immagine di questa comunità a 10 minuti di macchina dal parco di divertimenti Disney World; è una frattura impossibile da ignorare, specialmente con quest'altro episodio spiacevole avvenuto subito dopo. "È come Manhattan!", dice Vince Cassaro, trasferitosi qui dal Connecticut. E lui lo sa bene, dato che ha lavorato a New York City prima di stabilirsi qui con la famiglia, 12 anni fa.

Gli abitanti di Celebration avevano mai visto i reparti speciali della polizia in città prima d'ora? "Magari per i boy scout quando fanno una dimostrazione, ma altrimenti mai", dice Jeffrey Ewing, un residente della cittadina, che ha dovuto interrompere i lavori di ristrutturazione in una casa inclusa nell'area che la polizia ha dichiarato off-limits. Non è l'unico indizio della fine della tranquillità a Celebration. Ci sono stati altri reati in passato, anche se meno gravi. Nel 1998, un rapinatore che sosteneva di essere armato minacciò una famiglia e la derubò in casa loro. È stato il primo reato violento registrato nell'area. Anche la situazione economica ha tolto un po' di smalto alla cittadina. Il giorno del Ringraziamento, il cinema, che trasmetteva orgogliosamente la sua bella quota di film Disney, ha chiuso. E tutti sperano che i prezzi delle case la smettano di scendere. Nel momento del picco, una casa qui si vendeva mediamente per un milione di dollari. Ora, le danno via a metà di quella cifra.

Per i turisti che vengono ad ammirare sbalorditi la famosa cittadina perfetta, l'omicidio è solo un elemento di interesse in più. Beth Guskay è venuta qui in macchina giovedì da Lakeland, in Florida, insieme alla figlia e alla nipote per fare compere e fermarsi a mangiare in un ristorante di sushi che adorano. "Io dico che è come il quartiere del famoso romanzo La fabbrica delle mogli. Appena arrivi qui ti si accappona la pelle", dice. "Secondo me è fatto per quelli che pensano che non gli succederà mai niente di male". Non è proprio così, dicono i residenti. Le cose brutte succedono dappertutto. Ma un omicidio e un assedio della polizia nel giro della stessa settimana è un po' troppo. "È una crepa nelle fondamenta, mettiamola così", dice Jim Zimmer, che, insieme a sua moglie, ha una casa anche ad Atlanta. Si sforza di sminuire l'importanza dell'omicidio, anche se vediamo un agente con il fucile in mano rimandare in casa una donna che cercava di prendere la sua auto. "Se vogliamo che le nostre case non perdano valore", dice, "l'illusione è indispensabile".

martedì 18 gennaio 2011

Era uno dei peggiori bar di Caracas


Quella sera andava in scena lo spettacolo " the italian president". Sul palco si trascinò, grottesca maschea di cera, oramai novantacinquenne, la larva sfatta di quello che una volta si era definito il miglior governante degli ultimi secoli....... Accompagnato dalla sua partner, un relitto di puttanone di una antica trasmissione televisiva, si esibiva nei peggiori lupanari in un triste quanto scricchiolante spettacolo di arte varia, culminante in un amplesso meccanico dove sfoderava un repertorio di falli finti. Con le sopracciglia arcuate e disegnate, la bocca oscenamente pittata di rossetto, in un liso caraceni a doppio petto ornato qua è la di rimasugli Swarowsky. Alla deriva dopo che i figli, sulle cui teste aveva giurato una volta di troppo, lo avevano interdetto, facendo incetta di ogni suo avere e possedimento, noto o ignoto al fisco, si era ridotto a sfruttare quela che oramai nel mondo era l'unica ragione per cui si ricordavano di lui. Dopo un esordio quale "italian stallion", a causa di una citazione per danni subita da Sylvester Stallone, aveva dovuto cercare un nome nuovo per lo spettacolo. Ed ora, dannato dai cyber-impianti ad una lunga vecchiaia crepuscolare, rinnegato dai suoi antichi protettori e sodali di bagordi, conduceva una vita di stenti ed umiliazioni, esposto ai lazzi multlingue dei paesi che attraversava, nomade e ramingo, con un solo album di foto come memoria delle passate glorie. Lui con Putin, lui con Obama, con Bush, vestito da soldato, lui che faceva e corna, cucù alla Merkel. La lingua di bondi, mummificata e fissata con lo scotch sulla pagina. Le volte che nella penombra dei camerini polverosi si fermava a scorrere le pagine, una lacrima pareva scorrere sulla sua guancia. Ma era solo la colla del parrucchino, che si scioglieva.

mercoledì 22 dicembre 2010

E che ci vorrà mai.


La signora Mauro Rosa Angela ha combinato un bel casino, in senato. E pensare che l'han fatta vicepresidente.

Sono andati al potere loro, i ragionieri, i geometri, le seconde file, i salumai. E’ l’involuzione della specie. Sia chiaro, non è che voglio offendere i ragionieri.

E' che non mi farei fare la dichiarazione dei redditi da un costituzionalista, ad ognuno il suo. Il fatto è che proprio antropologicamente stiamo assistendo ad un ricambio dove nella classe dirigente vengono cooptati i mediocri, dove l'improvvisazione la fa da padrona. E' l'esaltazione della insipienza, mutuata dagli idoli di tutti i giorni per i quali vale la frase : ma quello lo saprei fare anche io.

Se un burino qualsiasi assurge agli onori dei media per aver scoreggiato in un reality, se un imbrattatele seriale scaracchia a suon di euro su tele poi vendute su telebrianza, è la rivoluzione culturale conseguente, che sta dietro a queste orde di incapaci.

Passa il concetto per cui le cose son come le discussioni di calcio, chiunque le può affrontare, per cui si mette una signora qualsiasi, una ragionierucola quaedam a fare un lavoro che non le compete. Proprio perchè non ci si vede niente di male. Io guardo alla concezione delle cose che sta dietro una tale scelta, non la povera Rosy che si scalmana come un vigile impazzito all'incrocio.

E' molto peggio, per me.

martedì 21 dicembre 2010

Berluspisolo

Sciocchi che siamo ! Vediamo le cose ma non capiamo, come chi guarda il dito invece della luna, ciechi e stolti.

Ridacchiamo, plebe ignorante, a vedere il re che si appisola e non capiamo il sottile disegno che sottende a questo comportamento.

Sono le basi che pone, sagace uomo dalla vista lunga, per poter un giorno dire, come tanti prima di lui.

Io non c’ero, e se c’ero, dormivo.

lunedì 13 dicembre 2010

Alla fiera dell'est

Ce lo ricordiamo come Berlusconi ed il suo modo di fare hanno caratterizzato l’epopea della tv commerciale ?

Comprò a suon di miliardi i contratti di vari presentatori, tipo Corrado, Mike Bongiorno, Costanzo. Ovviamente essendo una tv commerciale senza canone scaricò questi costi sulla pubblicità, facendola diventare quello che è adesso, un obbrobrio che impedisce di vedere qualsiasi cosa. Oltretutto lo fece abbassando le tariffe pubblicitarie, si chiama dumping, attirando a sè gli inserzionisti ma dovendo moltiplicare gli spazi, inventandosi poi le sponsorizzazioni e tutto quello che ha reso la tv inguardabile.

Facendo così ha trascinato con se anche la Rai che, pur se con il canone, ha dovuto abbassare i prezzi ed infittire gli spot nello stesso modo, o quasi.

Ha pure rovinato le tv piccole, locali, ha tagliato le gambe ad un bel pezzo di carta stampata, tutto ricordiamocelo, come fruitore di una concessione di frequenze truffaldina, per la quale NOI, lo stato, stiamo ancora pagando multe alla comunità europea.

Ha espanso a 24 ore su 24 il palinsesto, pur di avere spazi da vendere, riempiti con la peggio paccottiglia, dalle televendite di materassi ai telefilm pre-televisivi.
Massimo spazio per minimo costo, programmi orribili per casellanti, guardiani notturni, insonni assortiti.

Andiamo oltre.

Ci ricordiamo come, tramite il Milan, è entrato nel mondo del calcio ?

Stesso discorso, campagne acquisto faraoniche. Con anche episodi alla Lentini, se ricordate.

Effetti : mercato dei calciatori drogato, società sportive alla canna del gas, vivai giovanili abbandonati, necessità di far cassa in fretta, decreti spalmadebiti, partite ogni mezz’ora per riprendere le spese, con conseguente saturazione e stress anche fisico dei giocatori.

Stress fisico combattuto anche con il doping, e con le scommesse, con la compravendita delle partite. Situazione che è stata devastante per le piccole squadre, determinando quell’enorme divario attualmente in essere tra le 3/4 grandi e le altre.

Ha fatto strame anche del calcio, riducendolo ad un contenitore di soldi e consenso, e nient’altro, con il beneplacito oltretutto di tutti i dementi che si guarderebbero pure la replica di scafanese/pollena trocchia, pur di non aprire un libro, giocare coi figli, farsi una passeggiata.

E adesso, con il medesimo sistema, attacca la struttura, già malata, del parlamento italiano. Dopo aver fatto eleggere il più grosso parco buoi di signori nessuno, adusi solo ad obbedir tacendo, adesso con lo stesso criterio commerciale fa incetta per allungare la panchina, complice la legge elettorale che, sicuramente, cercherà di mantenere in piedi in ogni modo.

Anche questo, è il berlusconismo. Un modo di agire che possiamo ricondurre anche a disegni golpisti tipo Rinascita Democratica della P2, certamente, ma che sostanzialmente è una mentalità, un modus operandi, vivendi dove l’essere scompare, sostituito da uno scaffale infinito dove uomini, idee, politiche, pensieri, sogni, aspirazioni, gioie, passioni altro non diventano che merci. Merci di bassa qualità, scadenti, per essere alla portata di tutti. Merci svuotate di valore, di qualità, di senso.

Um mondo veramente di merda, lasciatemelo dire.

lunedì 22 novembre 2010

AAA astenersi perditempo.


A volte, proprio per farmi male, faccio un giro sugli annunci delle case in vendita.
Hai visto mai, prima o poi forse mi tocca, poter vivere da solo. Ma non è questo, il discorso.

E' che mentre guardo le descrizioni e le foto, a parte il linguaggio a volte ridicolo degli annunci sia che sia approssimativo dei privati o manierato delle agenzie immobiliari, mi balza agli occhi l'arredamento, di queste case. Spesso è una accozzaglia di oggetti, senza una minima idea, senza una continuità. Vecchio e nuovo, moderno e ex-moderno, finto antico, finto modernariato, avanzi, resti.
Grandi spazi vuoti, o un accumulo impaurito. Ninnoli, copriletti, bric-a-brac, scarti etnici.

Tanti televisori, a schermo piatto. Enormi, troneggiano in salotto. Oppure piccoli, appesi al muro di ogni stanza, come pipistrelli lucidi. Mazzi di fili li collegano a decoder, lettori, prese di corrente, antenne.

Quadri, come si crede debbano essere i quadri moderni; astratti, i quadri che trovi nella zona tappeti del grande magazzino. Croste colorate, oppure gli angeli, messi sempre sopra il letto. Colori a volte squillanti, che cozzano tra loro, a volte pastello, brillanti, cupi, saturi. Una parete ocra, una blu, il pavimento di un orrido parquet scuro, la monocottura con le fughe che non tornano, di plastica traslucidità.

Ma una cosa accomuna queste case, queste tane, questi loft, questi sottotetto, questi trivani biservizi, con resede frontale, tergale, anale, terrazze a tasca, terrazze verandate, disimpegni, camerine, cucine abitabili, luminose, per coppie giovani, senza ascensore, no condominio, bifamiliari, rustiche, interamente da ristrutturare, recentemente ristrutturate, travi a vista.

Nel novanta per cento dei casi non troverete l'ombra di un libro.

giovedì 18 novembre 2010

Le belle statuine

Leggo oggi su La Repubblica : Le statue truccate di Palazzo Chigi
mani e pene posticci a Venere e Marte
In tempi di tagli alle spese per i beni culturali, fa discutere il restauro costato 70 mila euro. Le opere sono state collocate davanti a un fondale azzurro molto kitch, voluto dall'architetto del premier, Mario Catalano"

E' la ulteriore dimostrazione che il berlusconismo è un cancro che corrode a più livelli, non ultimo quello estetico. Visto che etica ed estetica viaggiano a braccetto, combattere l'una aiuta a combattere l'altra.

Questi figli di arredatori brianzoli hanno il nanetto nel giardino e la cantinetta perlinata come acme della creazione. Eredi del cagnolino con la testa dondolante posto nel lunotto del 128, non possono altro che perpetrare analoghe brutture anche ai livelli più alti. Per questi tangheri l'arte non dà panini, ma è solo complemento d'arredo, la bellezza è intesa solo come ornamento e l'ornamento deve apparire come appena acquistato; un pene mancante, una imperfezione comunicano loro solo l'idea di oggetto di scarto, di seconda scelta.

A loro piace la perfezione orrenda dell'infisso di alluminio anodizzato, la prospettiva lineare del capannone padano. Son quelli con gli angioloni sopra la testiera del letto, che comprano un quadro solo se è un investimento, i cui libri nelle librerie sono finti e con le copertine che fanno pendant con il colore del sofà. Sono i barbari che creano un ambiente orecchiando i cataloghi Postalmarket, che arredano le proprie case con il cattivo gusto che vedono nelle Tv, il cafonal pacchiano che può essere costoso se hanno i danè, o placcato con il similoro plastificato dei negozi low-cost se i danè non li hanno. L'importante è avere un presepe kitsch che sembri, che assomigli, in quanto la cifra diffusa è oramai l'appariscenza, non l'essenza.

domenica 14 novembre 2010

Ruby Tuesday

Prosegue ancora la telenovela Ruby, ora si è aperto il fronte Fiorillo, con le rivelazioni del PM del tribunale minorile, che incastrano Maroni, Bruti Liberati ecc.
Ma la cosa a me, sinceramente, non interessa. Chi abbia fatto cosa, quando, la procedura. Io mi limito a ciò che è stato ammesso da Berlusconi stesso.

Io credo che lui abbia aiutato Ruby esattamente pe ri motivi che ha detto lui e che dicono i suoi serv.. dipend... collaboratori.

La conosceva, lei aveva il numero, ha chiamato, l'ha levata dai casini. Senza doppi fini, senza recondite ragioni.

Ma l'ha fatto senza nemmeno rendersi conto dell'abuso che ha compiuto. Come una raccomandazione con il dirimpettaio di fabbrichetta, con il coinquilino di loggia, come il vicino di sedia alla confindustria.

Il potere esercitato in forma privata, per fini privati. Un potere nemmeno arrogante, semplicemente un potere che nemmeno ci pensa alle regole, al fatto che ci siano delle procedure. Un potere diretto, pragmatico, teso ad un fine semplice.

Ed è esattamente questo l'aspetto peggiore e più grave, il fatto che a capo di un governo, ovvero il massimo esponente di quelle persone che devono mediare, capire, agire secondo le norme e le leggi, i canoni, i protocolli democratici, ci sia una persona che nemmeno ci pensa, a tutto questo, che ha una visione monarchica ed assolutistica, del potere e del suo esercizio, una persona che concepisce in modo puramente verticistico, da industrialotto qual'è, l'esercizio del potere, senza guardare a diritti o altro.

Conosce una che è nelle peste ? Bene, fa la cosa più semplice. Alza il telefono e, senza nemmeno dover dire "lei non sa chi sono io" la leva dai guai. E il bunga bunga non c'entra niente. Se qualche persona con due neuroni che lo ha votato se ne rende conto, ok, altrimenti sarà inutile continuare a parlarne.

giovedì 11 novembre 2010

Recensioncina

Un libro del genere in genere non mi piace. A me piacciono i libri lineari, dove la trama si snoda senza troppi svarioni, non tortuosa, senza salti. Se avessi notato poi che l'autore è lo stesso di un libro che, stando a ciò che ne so, non leggerei mai (il mandolino del capitano corelli) non lo avrei mai preso, sullo scaffale.

E avrei fatto una cazzata paurosa.

E' uno dei migliori libri che abbia letto negli ultimi anni. Ricco, divertente, vario; gioca su registri diversissimi. E' tragico comico ironico laido filosofico etico morale scollacciato pornografico magico. E' un affresco cangiante di una umanità forte disperata allegra vivente assassina ossessionata spensierata, ambientato in un sudamerica incrocio di mille culture di mille filosofie.

Leggetelo, è gustosissimo, non è possibile saltare nemmeno mezzo rigo, vi ammalierà con il suo sapore robusto, imprevedibile, avvolgente. Un libro che crea un mondo dove si sprofonda ma che riempie la testa, impedendo di proseguire troppo la lettura, imponendo di fermarsi, riflettere, digerire e metabolizzare le mille sfumature umane che lo compongono.

Maghi, indios, puttane, preti, maniaci, generali, peones, bambini, diavoli, scrittori, musicisti, giaguari, conquistadores scongelati, finti predicatori, un turbinio di figure ognuna delle quali definita, profonda, ricca.

Non è un libro, è una vera esperienza fisica.

C'era una volta una scimmia che disse ad un coniglio: "quando fai la cacca ti succede mai che ti si attacchi al pelo ?" e il coniglio dice : "purtroppo si" e allora la scimmia dice : " ah, bene" e poi prende il coniglio e ci si pulisce il culo.

lunedì 8 novembre 2010

i Mostri

Titola la Repubblica : Milano, il ritorno di Ruby. In discoteca. Annunciata una serata con la giovane amica del premier. Insieme a un concorrente del Grande Fratello. Il 13 novembre sarà la "special guest star".

E come la gente va in gita ad Avetrana, andrà a vedere il feticcio più recente su cui indugiano come perle di rugiada stroboscopiche le ultime voci massmediatiche.

Un paese sempre più museo degli orrori, traumenkammer, cinema di terza visione sul cui schermo/scherno passano filmacci sempre peggiori visti da una platea sempre peggiore. E domani la sbobba servita sarà diversa ma sempre più vicina, passettino dopo passettino, ad una barbarie ottusa e stolida.

Stacchiamo la spina, cominciamo a pensare in modo diverso, in questo modo non andiamo da nessuna parte

mercoledì 3 novembre 2010

Che Faber e Villaggio mi perdonino.




Re Silvio tornava da Bruxella, lo accoglie la sua terra cingendolo d'escort
al sol della calda primavera lampeggia l'abbronzatura del sire trombador

ma più che del corpo le ferite da Silvio son sentite le bramosie d'amor

"se ansia di lodo e sete d'onore, spegne il potere al vincitore, non ti concede un momento per fare all'amore"

così si lamenta il Re padano s'inchina intorno il grano gli son Corona i fior quand'ecco al telefon si compone mirabile visione un numero d'amor

nel folto della notte buia l'anagrafe s'ignora la Rubia è dal questor

Ei si ricorda di gnocca sì bella mai lui non colse siffatta pulzella
impetra menzogne ed inganni inanella

ma più dell'onor poté l'abuso s'impone come è aduso,il sire si incazzò
codesta era l'arma sua segreta da Silvio spesso usata in gran difficoltà

il pula ricordava un pelatone e un volto da caprone ma era sua maestà

Cavaliere egli era assai valente ed anche in quel frangente d'onor si ricoprì
e giunto al fin della bugia di arabo la zia lui lesto s'inventò

ma più tardi sbraga la giovinetta che repente alla gazzetta squaderna ciò che fu

E' mai possibile o porco di un cane
che i bunga bunga in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi puttane

e anche sul prezzo c'è poi da ridire ben mi ricordo che pria di partire
auto e prebende alla Mora ne detti e non eran due lire

Ciò detto agì da gran cialtrone, sul frocio un battutone e di cavarsela sperò.

Homo Berlusconensis



Negli scambi di idee ed opinioni che incrocio, c'è chi si domanda, in occasione delle nuove performance del nostro diletto Silviuccio, se l'Ítalia profonda sia sempre stata così e, se si vedevano meno brutture, questo fosse dovuto alla giovane età. Se, in altre parole, il berlusconismo ha solo portato alla ribalta un Italia meschina che già c'era o l'ha sostanzialmente creata e nutrita.

A me viene da dire che l'uomo è tale da più o meno sempre. Il discrimine sta nella gestione delle pulsioni. Chi non ha avuto mai voglia di spaccare la testa di qualcuno ? Bene, c'è chi lo fa e chi vive una vita senza farlo. E questo tra istinto e pratica di vita si applica a moltissime occasioni, e determina il comportamento civile.

Ora, come ogni altra manifestazione, il comportamento, essendo nient'altro che una codifica del "fare con gli altri", è convenzionale, è un linguaggio. Io, per cause puramente anagrafiche, ho vissuto in una società massmediatica ancora abbozzata, negli anni della mia formazione. Avevamo 2 ore al giorno di tv, al massimo, bianco e nero, poco stimolante e molto pedagogica. Ricordo orripilanti cortometraggi stop-motion cecoslovacchi di omini filiformi con la testa a pallina. E questo era quello che passava il convento per i ragazzi.

Se anche fuori la spudoratezza poteva premere e ribollire, non le veniva data dignità. C'era, quindi, un pudore forse ridicolo, forse retorico ed imbalsamato, ma che portava ad intendere altri comportamenti, come virtuosi. L'impegno, lo studio, l'evolversi civile, il rispetto. Un esempio per tutti, "i ragazzi di padre Brown".

Prodotto e fucina al tempo stesso della rivoluzione linguistica della tv commerciale, il berlusconismo ha aperto i cancelli al suo opposto. Ha permesso che della spudoratezza si divenisse orgogliosi. La cifra è divenuta la commerciabilità e l'appeal mediatico di ogni manifestazione. Calpestando ogni altra cosa, intere famiglie sono andate sorridendo a sputtanarsi in televisione, dandosi allegramente della mignotta e del cornuto; casalinghe scollacciate hanno aderito ad ogni dettame da filmaccio proto-porno andando a mostrare, odalische delabrèe, le proprie cicce in seconda serata. L'apparire, il sembrare, il posticcio, il lifting sono l'estetica e l'etica attuali.

Il campione, perchè di tale si tratta, il primo inter pares dei rifatti, è l'esegeta massimo dello stiracchiamento dermico e della proliferazione pilifera artificiale. E' lui che esalta, ospita e sorregge un gineceo plastificato e dalle labbra fuoribordo.

Sarà la mia età, sarà che quando mi si sono formate grammatica e sintassi certi obbrobri non esistevano, ma io ritengo di essere immune alle malìe di questo sistema. Quel che non riesco a fare è immedesimarmi a fondo, per comprendere, in un ventenne di oggi, pasturato ipnopedicamente a certi valori e stilemi morali sin dalla nascita. E magari abbandonato a sè da genitori distratti o impauriti. O impreparati.

Quello che quindi per vincere dovrebbe fare una sinistra progressista, sarebbe quello di reinventare e veicolare in modo accattivante un nuovo linguaggio, un nuovo modo di vedere ed interpretare la realtà, scalzando quei pupazzi eterodiretti con problematiche indotte che animano un mondo sempre più irreale ma che serve da calco e paragone per una vita ipotetica su cui modulare i desideri e le pulsioni.

Ci vogliono, ahimè, mezzi di comunicazione. E questo è stato l'errore più marchiano fatto. Non aver sviluppato non dico una tv di partito, ma una tv diveramente commerciale e di non aver lottato perchè la tv pubblica mantenesse caratteristiche che la potessero rendere libera da certe logiche mercantili.

Quando Baricco affermò che gli investimenti andavano fatti non su balletti e rivisitazioni Cechoviane ma su una tv gratuita e di qualità, io applaudii in sordina per l'idea geniale. Purtroppo si colse solo l'aspetto paradossale, senza capire quanto in realtà ci fosse di valido in quella proposta.

Sinceramente non so se ci siano anticorpi abbastanza per rivoltare la deriva cui assistiamo senza precipitare nel suo opposto, un neo-moralismo clericale di apparente mortificazione, dove ogni diversità e ingegno possano essere aserviti ad un ugualitarismo da frati-formiche. Una via monacale alla Chinese Way Of Life, tutti buoni e a testa china a costruire le piramidi di Marchionsete I°.

Certo è che la parte progressista di questo paese delle colpe le ha avute.
Un suo grosso limite, e lo applico sia alla situazione attuale, pregressa e financo storica, è che è bravissima nell'analisi A POSTERIORI delle cose, ma una ciofeca nella previsione degli eventi.

Altro grossissimo limite è, una volta esaminata la cosa, grazie anche agli affilatissimi strumenti metodologici sviluppatisi negli anni, il fatto che non ha assolutamente idea di che cosa minchia fare !

Io sospetto che, me incluso, si pensi la realtà dei fatti essere talmente lampante, che non ci voglia uno sforzo divulgativo chiaro e ripetuto per diffondere le proprie idee.

Una volta dette come stanno le cose, basta, ci possiamo avvolgere in tavole rotonde dove iniziare l'eterna caccia al pelo nell'uovo, il campionato di distinguo (a squadre e singolare) ed il sempiterno "tiro alla palla" (propria). Oltre all'antico sport praticato sin dai tempi della rivoluzione russa, ovvero "guarda bene come sparo a mio fratello".

In queste ilari faccende affaccendati, veniamo bungabungati dai famelici e pragmatici berlusmen che invece han capito quanto la repetitio ad libitum sia essenziale per conculcare la visione della phiga da vicino, come una amante, la massa vuole essere rassicurata ogni mezzora. Noi invece, come in un film di Verdone, diciamo : "cara mi ami ? e allora vedi che la cosa è reciproca ?"

Dei geni della conquista.

Comportamenti del genere, di fronte alla marea di qualunquisti conformisti che popolano l'elettorato, non faranno breccia, credo. Si devono inventare nuovi linguaggi e nuove prospettive. Puntare sull'essere, scuotere dal torpore ipnotico questi abbrutiti, trovare persone che come Vendola, per esempio, facciano sentire la sincerità nelle cose che dicono e che chiamino a raccolta quelle forze positive ed attive che sono necessarie per dare ossigeno a tutti. Energia, onestà, volontà.
Queste penso debbano essere le parole d'ordine se si vuol cambiare qualcosa.

lunedì 18 ottobre 2010

Recensioni in pillole

Vediamo se mi riesce. Non l'ho mai fatto, non ricordo niente per cui se lo faccio a mente fresca forse riesce.

Premessa : avere la tessera della biblioteca mi ha spalancato le porte di una lettura completamente diversa. Se prima compravo un libro solo o ai mercatini dell'usato o in libreria (ma solo in casi eccezionali), ora mi posso permettere di sfarfalleggiare tra gli scaffali, piluccando senza ritegno, tanto è gratis.

Certo, ho dovuto superare il blocco dato dal "possesso" del libro, fisicamente, ma a fronte del considerevole risparmio è stato facilissimo.

Questo approccio fa anche si che si prendano dei libri da leggere perfettamente sconosciuti, senza saperne nulla, senza conoscere l'autore. Con una leggerezza stupenda, inimmaginabile nel caso in cui uno ponderi se spendere o meno quei 15, 18 20 euro in una potenziale cagata. Conseguenza di questo è anche che, se un libro è una cagata, LO SI PUO' LASCIARE ! senza doverlo finire per forza, come nel caso in cui uno lo abbia COMPRATO, PAGANDOLO !!

Grande cosa.

Epperciò eccomi qua con un paio di recensioncine rapide e sapide.

Matt Haig - Il patto dei Labrador - Einaudi stile libero - pp 342

Fulminante idea. La storia della crisi di una famiglia raccontata nientepopodimenoo che... dal cane di casa ! Un labrador che impetra in sè la tradizione di un antico Patto dei Labrador, patto che delega al Labrador la cura della pace e della felicità degli uomini.

Bella idea, bravo. Mi sono rotto i coglioni definitivamente a pag. 136.
Noioso ed insulso, privo di mordente, ripetitivo. Il "patto" del titolo si risolve in una cazzata dove il cagnolone deve scodinzolare e fare gli occhioni dolci.

Se c'è ironia, non lo si capisce. Piatto, lento, povero anche come racconto.

Alberi uccisi per niente. Evitatelo

David Lodge - Dura la vita dello scrittore - Bompiani - pp 500

Beccato sullo scaffale, non ho potuto contenere un moto di gioia. Ho praticamente letto TUTTO Lodge, da "è crollato il british museum" a "buon lavoro professore" ecc ecc. Libri esilaranti, briosi, divertenti. Un suo libro nuovo, di cui non avevo MAI sentito parlare, ha causato una insopprimibile smania di leggerlo.

L'ho preso in culo.

Altro non è che una biografia romanzata della vita, o almeno degli ultimi anni, dello scrittore (da cui il titolo) Henry James. Quello de "il giro di vite", non so se mi spiego.

Ora, se siete un appassionato di Henry James, questo libro potrà essere molto interessante per approfondire quella parte più privata, e forse un po' romanzata, della sua vita.

Gli altri si spappoleranno le palle molto presto. Io l'ho fatto a pag. 97.
La vita di Henry James è sinceramente noiosa, e non c'è nemmeno l'ombra dello spumeggiante stile cui mi ero abituato negli altri libri di Lodge.

Ora, visto che i libri li devo rendere il 3 novembre, può anche darsi che per disperazione lo riprenza in mano. Altrimenti mi sa che lascerò perdere.

Petros Markaris - La balia - Bompiani - pp288

Questo è mi pare il terzo o quarto libro suo, che ho letto.
Viene spacciato per un nuovo Montalbàn, che ambienta i suoi gialli in una Atene torrida ed inquinata.

Sinceramente gli altri libri suoi non mi avevano convinto molto. Scrittura pesante, qualche guizzo qua e la, ma sinceramente ripetitivo e ansiogeno.

Scrittore che ti appiccica come un raffreddore tutta l'irritazione dell'ambientazione. Il commissario Charitòs è sinceramente un bischero, succubo della moglie, illetterato, maschilista, un filino fascista. E si incastra sempre in situazioni complicate, stolide, insensate. Il tutto in una città caotica, arretrata, che insinua nel lettore un senso di fastidio continuo. La scrittura è manierata, contorta, cosa che forse è una caratteristica greca, non ho idea.

Questo terzo libro, invece, complice forse l'idea azzeccata della trama, è il migliore di tutti. Completamente privo di climax, procede pianamente con una discreta introspezione psicologica, cosa che negli altri libri era, se non assente, molto superficiale, abbozzata, quasi ridicola.

Non sto a dirvi dell'argomento, ma si legge bene, è gradevole. Certamente NON un capolavoro della letteratura, bilioni di anni luce sotto Camilleri o altri.

Ora attacco il prossimo e vi dirò.

domenica 26 settembre 2010

Niente paura.

Mi sono imbattuto per caso in questo video
E' una canzoncina anche della mia infanzia, solo che nella versione che ricordavo io, Michele se lo porta via la Morte, e la Morte non si vede. E' sempre stata, per me, inquietante, anche perchè non veniva cantata trallallera trallallà come nel video, e quel BUM ! era come il tamburo cupo che ritmava un destino ineluttabile.

Qui invece è tutto gioioso, quel coglione cui va a fuoco la coda, ride.
Ma che cazzo ridi ??

Ma perchè quello che riguarda i bambini dev'essere sempre così edulcorato ?? Tutti allegri, colorati, sorridenti, la morte eliminata, nascosta, tagliata via, come fosse una malattia, una cosa aliena ed estranea da quel movimento circolare della vita cui questa, come tante canzoncine o filastrocche, alludono. Petruzzo petruzzo, prendi il cavoluzzo ecc ecc. Tanto per fare un esempio.

Ma quelli che han fatto questo filmatino, i Fratelli Grimm li hanno mai letti ? Le fiabe dove i bambini vengono messi nel forno dalle streghe, spersi nei boschi dai genitori, avvelenati o insidiati da lupi e orchi ? Ma si renderanno conto di quanto era necessaria quella letteratura per esorcizzare le paure e fare crescere i bambini ? Ma peeeeeeeerchè ci dobbiamo sentire obbligati a crescere come polli d'allevamento, nella bambagia beota i nostri gioiellini ? Capisco quanto sia rassicurante e quanto metta al riparo noi per primi da dubbi, domande, problemi. Ma chiudere gli occhi alla vita ed a tutte le sue sfumature io penso proprio sia una cazzata totale.

sabato 18 settembre 2010

Sieg Silv !

Due parole sull'antiberlusconismo. Non capisco che ci sia di male a professare politicamente l'antiberlusconismo.

Chissà se un abitante poco ortodosso della Germania nazista che in cuor suo non amava il passo dell'oca, l'idea di superiorità della razza, non condivideva l'odio per gli ebrei e che non pensava la Germania dovesse annettersi Austria e Sudeti, invadere la Polonia ecc ecc se quelli che rinfacciano lo avrebbero tacciato di antihitlerismo.

Io chiarisco, confesso, anzi, reclamo di essere antiberlusconista sin dai primi anni '80, quando ha spalancato le porte all'orrore massmediatico, alla spazzatura di basso livello che ha infestato la TV.

Quando ha smutandato le casalinghe, quando ha messo le famiglie ad accoltellarsi sul palco, per due minuti di notorietà.

Quando ha cominciato a farcire di ORE di pubblicità sempre più brutta e ossessiva ogni trasmissione.

Quando ha cominciato a pagare calciatori come diamanti, e non sempre in modo pulito (Lentini ?) mandando a peripatetiche tutto quel mondo, che ora si dibatte tra debiti spalmati e endovenose alla galoppina.

Quando ha esaltato ai massimi sistemi la palazzinaritudine, cementificando qualsiasi cosa, aiutato dalla peggio risma di un Caf devastante per le finanze e la morale del nostro paese.

Sono antiberlusconista quindi dall'inizio, visto che lo consideravo e lo considero un untore, altro che unto, un propagatore di quella peste massificante che uccide l'anima delle persone dandogli in cambio un deodorante, un decoder e una guardata di tette.

Quello che poi ha fatto in politica, non è altro che la trasposizione di un metodo. C'era da aspettarselo, che finisse com'è finita. Ma solo chi ha le fette di odio prosciuttato davanti agli occhi o chi ne ha tratto ampi benefici può sostenere il contrario.

Io Amo il mio popolo !!.... Pull !!

L'altra sera in Tv ho intercettato due minuti di Borghezio,quel simpatico nazista che fa propaganda bilingue su come infilarsi nelle democrazie italiane travestiti da movimento territoriale.

Gli han domandato, visto che Bossi tra un dito medio alzato ed un farfugliamento incomprensibile, aveva detto che tutti gli zingari sono ladri, se lui sapesse in che percentuale questo fosse vero. Bello sorridente, con quella allegra faccia di addetto alle manopole dello zyklon B, ha detto che era Vox Populi. Poi deve aver proseguito, ma io ci tengo alla mia flora intestinale, e non volevo vomitare sul tappeto.

Ma bisogna ammettere che 'sta cosa della vox populi prende piede. Che un governo segua gli umori dell'elettorato per decidere i provvedimenti non mi sembra molto corretto, mi pare una inversione di ruoli. Io, elettorato che la penso in un certo modo, eleggo chi mi rappresenta, e lui governa in accordo alle cose condivise.

Qui si governa ascoltando i peti mattutini. In un paese come il nostro dove l'opinione pubblica è stata sostituita dall'immaginario collettivo, coi pubblicitari Potemkin al potere, star dietro al "rumors" non lo trovo utile.

Lo trovo poco sano in genere, visto che il populismo, ovvero il governare che segue il governando, il bue che segue l'aratro, mette al primo posto la soddisfazione di istinti superficiali, senza che ci sia nessuna programmazione o progettazione. Politica, sociale, economica.

Ora, non dico ci debba essere un governo pedagogico, tipo Brave New World di Huxley (anche se in effetti c'è, ipnopedagogico e deteriore) ma se il "popolo" fosse capace di gestirsi così bene da solo, cosa ci starebbe a fare un governo ? E la polizia ? E i vigili urbani ?

La vox populi è anche "io parcheggio 'ndocazzo me pare" oppure "io la fila la salto" o anche "io le tasse e le quote latte non le pago". Dobbiamo seguirla ?

Eh, no, bella la vox populi, ma al festival di Castrocaro. Quando si decide della sorte delle persone io vorrei qualcuno che avesse delle idee sue e le applicasse, anche se in quel momento impopolari. Coerenti e ragionate, non tirate fuori pqechp è il momento giusto.

Sono i no, che aiutano a crescere, lo dicono tutti gli educatori.

lunedì 13 settembre 2010

matti da Lega...re

E' di questi momenti la polemica circa la scuola di Adro, già famosa per aver negato la mensa a dei bambini, in quanto sponsorizzatissima da simboli leghisti. La scuola, non la mensa.

C'è chi si domanda, come Michele Serra se il ministro della pubblica disistruzione Enterogelmini possa o debba reagire.

Lei lo fa, contrattaccando. Dicendo che prima si devono levare dalle scuole i simboli della sinistra.

Qualcuno le spieghi che quelli sono libri.

domenica 22 agosto 2010

Comme s'ecoute la musique.

Ovvero : Divertissement in français macheronique.

Grand chose l'invention du le lecteur musicàl empetrois. Avant de l'invention erà un grand prolèm ecouter la musique andand a correr ou tambien a passeggèr. Le walkman est etèe le premier pas avànt, avant lui non era possible aller en gire avec le plateu, l'amplificateur le casses et tout l'ambaradan pour ecouter le dernier disc en vinile de quelque stronzòn. Et il erà le grand problem de la prolongue. Depuis le walkman, mais la chassete se demagnetize, c'est trop cort, cest ne pas possible salter da une chanson a l'autre. Una merde, insomm.

Nouvelle evolution le lecteur del CD,le "ce-dè". Mais si tu corr tropp fort, le CD salt et tu bestemm' tous le dieux du le pantheon, pur les dieux extinctes del peuple mort mil ans fà. Il erà un lecteur che non saltav, mais costava un visibilieu, pour un povre hommme comme moi.

La vrai revolution etes arrivèe avec quelle diable de un marchingegne genial che est le empetrois. Je ce cacc' tous le chose che me garbant, le schiaff' le metode de riproduction "shuffle" e me poss' ecoutèe heurs et heurs de musique sans sentir deux fois la meme chansons. Et si non me plais quelque chose, c'est très facil zompèr dans la consequent. Grand chose la tecnique ! Vive la musique ! Vive l'empetrois !

Discorso sul metodo.

Può essere un rito, come solo un passatempo. Per me, casinista metodico, lo è o, meglio, lo era visto che ho diradato molto l'acquisto. Settimanale. Della Settimana Enigmistica, appunto.

E'questo, l'argomento, che pensavate ?

Il rito prevede un metodo di lettura e compilazione ben definiti. Si, perchè l'oggetto in questione è diverso da tutti gli altri. Si legge. Ma si compila, anche.

Mi tremano le vene dei polsi se penso che qualcuno lo legga e faccia le cose a caso, saltabeccando dalla lettura degli strano ma vero al cruciverba facilitato, o dalla risoluzione del caso del commodoro al rebus. Orrore.

Da tenere presente che la S.E. deve bastare una settimana, trangugiarsela quindi in un paio di giorno è devastante. Va, come si dice, "succhiellata" con parsimonia. E la prendo in mano tra il caffè del mattino fino alla fine della peristalsi conseguente.

Primo giorno - Io prima leggo tutte le vignette. Mi dà un po' noia la cosa delle risate a denti stretti, visto che si mescola la vignetta allo scritto, ma vabbè, me ne faccio una ragione.

Dopo passo alle notizie. L'edipeo enciclopedico mi sta pesantemente sulle balle.
Proprio per disperazione, alla sesta lettura, in bagno con cacata lunga e nient'altro da leggere, allora mi arrendo. Ma mi incazzo lo stesso.

Mi leggo quindi "forse non tutti sanno che", "strano ma vero". Le curiosità, ma quelle con la fotina. Poi passo a quelle solo scritte, "leggendo qua e là", "spigolature". Dopodichè risolvo i vari casi polizieschi. Suspense! con le avventure di 'sto cazzo di Brando che fa le cose e non si capisce come mai le faccia lo odio.
Ma ci provo lo stesso. Esaurita la parte, diciamo così, editoriale, passo a quella interattiva.

Secondo giorno - "Che cosa manca" è il primo. Se ci sono le parole crociate bifrontali me le faccio subito. E' un cedimento, lo so, ma chissene.

Cedimento ? vi chiederete. Si, perchè la logica sta nel tenersi da ultime le cose che piacciono di più, un po' come mangiare l'amarena alla fine, dopo il gelato.
Mi piace fare le cose in salita, trovo che arrivare in cima sia più gratificante.

Terzo giorno - Dopo le bifrontali non si scappa, ecco le cornici concentriche.
Sono le uniche il cui tempo di risoluzione può andare oltre il tempo di cacata, ma vanno fatte, non si può far finta di niente e lasciarle in sospeso.

Quarto giorno - la prima delle parole crociate a schema libero, il caro Ghilardi.

Quinto e sesto giorno, le altre due, Bartezzaghi e Di Muro, o Bozzoli, o altri.

Settimo giorno, l'apoteosi. Parole crociate senza schema. Fatte rigorosamente, come tutte le altre, a penna. Niente lapis, il lapis è da pavidi cacasotto. Se si sbaglia, si corregge. E una volta finito lo schema, si gira la pagina e si ripassano le caselline nere, contandole, per ultima e definitiva verifica che tutto torni.

Se non si procede all'acquisto della "settimana" successiva, restano a disposizione gli scarti, tipo "una gita a" dove c'è sempre "panorama" il "municipio" e troiai simili. I rebus mi stanno sulle balle, la susi ed il suo quesito... gli farei del male fisico. Spero sempre che uno degli amici della Susi se la sbatta su un cofano urlando " non lo voglio sapere quanti cazzo di minuti ci vogliono per sapere la famiglia rossi quanto ci mette a passare dal passaggio a livello !!! troia !!"

Il corvo parlante. Beh, capisco che non si possa sparare in luoghi abitati, ed io sono anche un anticaccia. Ma farei un'eccezione.

Il resto è spazio rubato alle parole crociate a schema libero, con le quali io riempirei tutto.

venerdì 20 agosto 2010

Che brava persona che è lei

Sono in ufficio, ricevo una mail di richiesta informazioni, con numero di cellulare.
Chiamo.

Risponde uno, spiccato accento settentrionale, che mi chiede se esistono delle assicurazioni mediche, partendo lui per una crociera in barca.

Richiedo dettagli; lui vuol sapere se, andando nel sud italia e qualora gli capitasse qualcosa, esista una assicurazione tramite la quale lui possa essere trasportato a nord.

Non fidandosi delle strutture sanitarie meridionali.

Gli rispondo che non esiste una assicurazione del genere.

Non resisto e aggiungo che se lo portano in Lombardia c'è anche il caso gli facciano un trapianto non richiesto, tanto per prendere soldi.

La butta sul fatto che tanto tutti rubano e tende a sottolineare che lui non è un politico. Saluti, grazie, click.

Questo è l'esprit du temps.

lunedì 5 luglio 2010

La sindrome di Pirsig

Ho già beccato in TV un paio di pubblicità, di quelle lunghe, travestite da messaggio-inchiesta, una cosa più articolata dello spot da 30 secondi, insomma, dove esaltano le caratteristiche di nuove case editrici.

Specializzate, ed è lì la bellezza, nel "lanciare sul mercato" (sottostante) nientepopodimenoche... nuovi Autori ! Tu ! O caro telespettatore ! Tu, che credi di aver scritto nelle pause del lavoro da ragioniere il nouveau romàn del 21esimo secolo, tu, che hai devastato risme di carta su risme di carta, tu, che hai soffocato pure il portiere coi tuoi aborti porno, tu che ti sei fatto ridere dietro anche dal pizzicagnolo.. ebbene, ecco la nuova proposta, portata avanti da ragazze nemmeno strafighe (lo scrittore non è attratto, evidentemente, dal figame massmediatico. Almeno secondo quanto devono pensare i creativi di questi spottoni)il tuo brogliaccio, il tuo mattone, la creazione dei tuoi sfinteri mentali portacela a noi.

Con una faccia di bronzo che nemmeno il campione mondiale di texas hold'em, ti accoglieremo sorridendo, contornati da figuranti coi mustacchi, cariatidi che arrotondano la social card come comparse per noi pescecani. E te la pubblicheremo. In brossura. Con la copertina rigida e la quarta di copertina, con la critica di un marcescente ex-frequentatore di salotti, uno dei centomila sociologi da pomeriggio di canale cinque di cui son pieni gli appendiabiti di questo terziario immaginario. Ed entusiasta ne comprerai mille, duemila, diecimila copie, sicuro di venderle ad un pubblico felice, amici, parenti, conoscenti, in una lunga catena virtuosa fino a, chissà, essere intervistato, vederti in tv davvero ed esistere davvero e poi magari qualche concorso, una presentazione in una località di villeggiatura laziale, o ligure, o perchè no, sulla riviera adriatica.

Certa gente non ha vergogna, venderebbe il culo del padre morto per una ditta di parcheggi per bici. Ed il bello è che sicuramente faranno incetta di illusi. Stanno spazzando gli ancoli più nascosti. Questo è il gratta-e-vinci dei grafomani.

mercoledì 16 giugno 2010

El Owrence

L'altro giorno sono rimasto intrappolato per l'ennesima volta a vedere quel film fantastico che è Lawrence d'Arabia. E ho pensato per la prima volta che è un film spaventosamente, totalmente, smaccatamente omosessuale. Come tanti film apparentemente d'avventura. Tutti maschi, solo maschi. Nessuno spazio riservato alle donne. E non venitemi a dire che gli sguardi che intercorrono tra Omar Sharif e Peter O' Toole non sono torridi richiami di sesso. Ma c'è una scena che trovo fantastica, quando Lawrence torna indietro dal deserto, l'incudine del sole, con quello che si era perso. E Omar gli regala il vestito da sceriffo, tunica, turbante eccetera. Alchè lui piglia e parte sul cammello, concedendosi un civettuolo defilè (chè poi lo becca Anthony Queen e lo piglia magistralmente per il culo) da solo, tra le dune, specchiandosi nella jambya, il coltello ricurvo. Azzo, sembrava un pezzo di Priscilla, la regina del deserto. Bello, comunque, questo sotterraneo erotismo, bello Peter O' Toole, cazzo, solo per i suoi capelli potrei uccidere. Ecco, un film che, come altri, ogni volta che passa in tv non posso fare a meno di rivederlo. Con i tempi, i colori, i sudori, la polvere che ti penetra negli stivali. Il classico film che quando lo vedevi al cine, quando uscivi, ti aggiravi per le vie del centro chè nemmeno nella medina di Casablanca...

domenica 13 giugno 2010

Cattivo giornalismo

La cronaca : giorni fa è uscita la notizia di un supposto tentativo di rapimento di un bambino da parte di "zingari".

Questo è, in gran parte, l'articolo che si poteva trovare sul sito di Toscana Tv :
"Sono i genitori del bimbo che domenica scorsa a Prato tre rom hanno tentato di rapire prelevandolo dal terrazzo della sua abitazione posta al pian terreno di un grande palazzo in via Ariosto. E' solo grazie all'intervento del vicino di casa che il piccolo e' ancora li' tra le loro braccia. Lei pratese, lui di origine mauriziana. Entrambi non ancora ventenni. Da quel giorno la loro vita e' cambiata. La spensieratezza della giovane eta' e' stata spazzata via da un uomo con baffi e carnagione olivastra accompagnato da due donne con le trecce. Adesso la paura la fa da padrona e uscire significa guardarsi in continuazione alle spalle, temere una finestra aperta o non riuscire a distogliere lo sguardo dal proprio figlio che nonostante il suo anno e mezzo sembra aver capito il rischio che ha corso domenica. La coppia non ha visto i tre rom che dopo le urla del vicino di casa, sembrano essersi dileguati nel nulla. La rabbia e il pensiero di cio che sarebbe potuto succedere agitano i sogni di Lisa e Meshar che ora chiedono piu' controlli anche perche' la presenza di quei tre individui sul retro di un palazzo in una strada senza uscita, non era casuale e che nessuno parli di razzismo perche' oltre a essere fuori luogo, per una coppia mista come questa, e' anche assolutamente inappropriato. "

Un esempio perfetto di giornalismo fetente.
Ho evidenziato le frasi melodrammatiche, sulle quali svetta l'intuito disagio del bimbetto. Nonostante abbia solo un anno e mezzo. Certo, non sarà stata la reazione dei genitori, che immagino calma e composta(gente di diciannove anni che molla un bimbetto da solo in terrazza, oltretutto) a seguito del trauma.

Non entro nel merito, anche se va detto che la casistica di bambini rapiti da Rom o gitani in genere è inesistente, basta farsi un giro su Internet. L'unico caso, molto discusso, è quello di una ragazzina rom di 16 anni beccata in una casa con un bambino in braccio, a Napoli. Vedi caso che il campo nomadi della ragazza è stato dato alle fiamme, liberando un terreno molto appetitoso, su cui poi si è edificato. Vedi che strano. Ma a parte questo mai, nessun rapimento di bambini è certificato essere stato fatto da nomadi. Mai. Siamo sempre stati noi gentili, in tutte le epoche, a rapire i bambini delle popolazioni "deboli".

Il giornalista estensore è veramente uno squallido figuro che rimescola con toni retorici nel torbido dei pregiudizi delle comari pettegole, pennellando con pesante razzismo i dettagli.

Quel : "..un uomo con baffi e carnagione olivastra accompagnato da due donne con le trecce.." è un capolavoro, di pura scuola nazi-lombrosiana. Quanti ritratti di ebrei fatti negli anni '30 sono assimilabili a questo.

Immagino la coppietta che gira terrorizzata per Prato, convinta, secondo il giornalista, di essere nel mirino di chissà quali bande di rapitori. Com'è vero che il razzismo ha un linguaggio sempre uguale, che non tramonta mai, e quanto certi "topos" insistano nei secoli. I rapitori di bambini, questo baubau che agita le notti dei benpensanti da secoli, quando è notorio che i soprusi e le violenze a carico dei minori nell' 80% dei casi vengono perpetrati in famiglia.

Come non farsi venire in mente i "protocolli dei 7 savi di Sion", libro falso ma, a detta degli estensori, "verosimile", dove era scritto che gli ebrei rapivano e uccidevano i figli dei goym usando il sangue per i loro abominevoli riti.

Chiusa di autoassoluzione quella per cui se si sparge merda sui nomadi non si può dire si parli di razzismo, nel caso in cui il rapito è figlio di coppia mista. Una affermazione che sfugge ad ogni logica e che puzza di posticcio peggio della capigliatura di Berlusconi.

Ciliegina : su Tv Prato, indecente e misera emittente locale, un commentatore lucido come un tombino, chiosando la notizia, ha detto, a proposito, che "solo l'intervento del vicino ha potuto evitare al piccolo una sorte purtroppo capitata a molti altri bambini".

Simpaticissimo il corto circuito per cui una notizia viene farcita di quei pregiudizi che si innesteranno su altri episodi, per cui non sarà dato che un nomade stazioni entro un metro da un fantolino ariano senza che la folla si armi di forconi urlando al rapimento.

Certa gente che, pur se in misura infima, ha a che fare con quel delicatissimo tema che è l'informazione, dovrebbe andarci coi piedi di piombo, prima di soffiare sul fuoco per vendere, visto che così facendo contribuisce a rendere estremamente irto di ostacoli un rapporto già difficile fra i supposti "noi e gli "altri", chiunque essi siano.